Dal gennaio 2018 la Svizzera sarà membro per quattro anni dell’importante Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti, di cui aveva già fatto parte dal 2004 al 2011. Da oltre un quarto di secolo, la Svizzera porta avanti una politica in materia di droga basata sulla tutela della salute e il rispetto dei diritti umani.
La Commissione sugli stupefacenti (CNDCollegamento esterno), fondata nel 1946, è il principale organo delle Nazioni Unite per la definizione della politica internazionale in materia di sostanze stupefacenti. Il suo ruolo: formulare raccomandazioni all’intenzione degli Stati membri dell’ONU, gestire i programmi dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine e decidere in merito al controllo e alla classificazione di sostanze stupefacenti, psicotrope e precursori chimici.
Con questa nomina, la Svizzera «consolida la propria presenza in seno a un organo importante a livello internazionale e potrà contribuire attivamente a plasmare gli sviluppi futuri in questo ambito», scrive in un comunicatoCollegamento esterno il Dipartimento federale degli affari esteri.
In materia di droga, la Svizzera segue da oltre 25 anni la cosiddetta politica dei quattro pilastriCollegamento esterno, ovvero prevenzione, terapia, riduzione dei danni e repressione. Questo modello, introdotto nel 1991 tra parecchie contestazioni, è stato poi adottato da numerosi paesi.
Questo approccio pragmatico è in parte la diretta conseguenza della situazione venutasi a creare a Zurigo con la scena aperta della droga, tra la seconda metà degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Nel 1994 la Svizzera ha introdotto per la prima volta anche un progetto per la distribuzione controllata di eroina.
Quattro pilastri
Prevenzione: attraverso questo strumento si cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica. L’obiettivo è di ridurre il consumo di droghe e di evitare di iniziare a consumarne.
Terapia: le persone in situazioni di dipendenza ricevono una consulenza medica e psicologica. È in questo ambito che è stata lanciata la distribuzione controllata di eroina. Si cerca in questo modo di preservare la salute delle persone, promuovendo nel contempo l’integrazione sociale.
Riduzione dei danni: per diminuire le conseguenze negative del consumo di droghe, i cantoni provvedono a mettere a disposizione le infrastrutture necessarie oppure sostengono le istituzioni private. La distribuzione di siringhe è un esempio di metodo per la riduzione dei danni.
Controllo e repressione: con misure regolatrici volte a mettere in atto il divieto di droghe illegali, si cerca di ridurre le conseguenze negative del consumo di droghe sulla società.
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