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Contestato nelle strade, il certificato Covid lo è anche alle urne

Corteo di protesta
Come qui a Lucerna l'11 settembre, manifestazioni contro le misure sanitarie decise dal Governo si tengono quasi ogni fine settimana in Svizzera. Keystone / Urs Flueeler

Come in numerosi altri Paesi europei, la resistenza contro il certificato sanitario si manifesta rumorosamente nelle strade svizzere. Fatto unico al mondo, l'elettorato elvetico avrà l'opportunità di esprimersi sull'avvenire di questo documento controverso in una votazione popolare.

“Libertà! Libertà!”, scandiscono da diverse settimane le persone che si oppongono alle misure anti-Covid nelle strade delle principali città svizzere. Il prossimo 28 novembre, avranno occasione di far sentire lo loro voce alle urne.

Perché si vota nuovamente sulla Legge Covid-19?

Lo scorso 8 luglio, tre comitati referendari hanno consegnato un totale di 74’469 firme valide alla Cancelleria federale contro la modifica della Legge Covid-19Collegamento esterno, adottata il 19 marzo 2021. Nati durante la pandemia, questi movimenti cittadini senza affiliazione partitica chiara criticano l’estensione dei poteri del Consiglio federale e in particolare il certificato Covid.

Sarà dunque la seconda volta in poco meno di sei mesi che il popolo svizzero si pronuncerà sulla stessa legge, una prima nella storia della democrazia semidiretta svizzera. Il 13 giugno, in seguito a un primo referendum, la Legge Covid-19 era stata approvata dal 60,2% dell’elettorato e respinta solo in qualche Cantone della Svizzera centrale e orientale, dove si concentra la resistenza alle misure introdotte dal Governo per lottare contro il coronavirus.

>>Il nostro video illustrativo sul referendum, obbligatorio e facoltativo:

La campagna sarà però più difficile questa volta per chi difende la nuova legge. La questione degli aiuti finanziari accordati alle aziende e alle persone colpite dalla chiusura durante la crisi, al centro del dibattito in vista della prima votazione, è ormai occultata dalle discussioni sulla libertà individuale.

Il clima politico si è fatto nettamente più teso in questi mesi. Delle personalità politiche, tra cui il ministro della sanità Alain Berset, sono stati messi sotto la protezione della polizia e certe manifestazioni del campo contario alle misure sanitarie hanno spinto le forze dell’ordine a intervenire con fermezza.

Quali sono le misure contestate dal referendum?

Il referendum contesta soprattutto il certificato Covid, obbligatorio dal 13 settembre per accedere all’interno di ristoranti, palestre, cinema, teatri e alle grandi manifestazioni culturali e sportive. Prende di mira anche l’estensione di alcuni aiuti finanziari, anche se chi ha promosso il referendum non fa campagna su questo argomento.

Il progetto non riguarda tuttavia né la vaccinazione, né le altre misure sanitarie introdotte dal Consiglio federale. L’obbligo di indossare la mascherina o la chiusura delle attività, che si fondano sulla legge sulle epidemie approvata dal popolo nel 2013, potranno sempre essere estese o reintrodotte se la situazione epidemiologica l’esige.

>> Il nostro articolo aggiornato sull’evoluzione della pandemia in Svizzera:

Altri sviluppi

Quali sono i principali argomenti a favore della Legge?

Il certificato Covid ha permesso alla popolazione di riprendere una vita sociale il più normale possibile, ritiene il Governo. È un modo efficace di circoscrivere gli assembramenti alle persone che non sono contagiose o hanno poche possibilità di esserlo.

Sul piano economico, il pass sanitario permette di perseguire la propria attività economica e salvaguardare gli impieghi. Il documento facilita inoltre i viaggi in Svizzera e all’estero.

Infine, grazie a questa legge, le aziende continuerebbero a beneficiare di un sostegno supplementare qualora dovessero ricorrere alla disoccupazione parziale.

Quali sono i principali argomenti contro la Legge?

Chi si oppone alla Legge Covid-19 ritiene che il certificato sanitario discrimini le persone non vaccinate e rappresenti un obbligo di vaccinazione indiretto. Il Consiglio federale agirebbe in questo modo per costringere la popolazione a vaccinarsi in uno dei Paesi con la copertura vaccinale più bassa del continente. La misura, secondo loro, divide la società e mette in pericolo la pace sociale.

Il campo del “no” denuncia l'”autoritarismo sanitario” del Governo e un ampliamento “antidemocratico e pericoloso” dei poteri che l’esecutivo si attribuisce attraverso questa legge.

Promotori e promotrici del referendum mettono in guardia, inoltre, contro la sorveglianza di massa della popolazione che risulterebbe dal tracciamento digitale dei contatti sancito nella nuova legge.

Chi è pro, chi contro?

L’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) è il solo partito governativo che si oppone alle ultime modifiche della Legge Covid-19. Riuniti in assemblea la scorsa estate, delegati e delegate del partito hanno respinto la legge in modo netto per 183 voti contro 23. Il partito ha inoltre sostenuto il referendum lanciato dai tre comitati cittadini.

Il Governo e un’ampia maggioranza del Parlamento sostengono invece la Legge. Il ministro delle finanze Ueli Maurer, dell’UDC, è stato tuttavia accusato di aver violato il principio di collegialità del Consiglio federale affermando a inizio settembre che il Governo aveva “fallito nella crisi della Covid”. Ha inoltre acceso le polemiche mostrandosi in pubblico con una maglia dei “Freiheitstrychler”, un gruppo che protesta contro le misure di lotta contro il coronavirus al suono di campanacci.

Cosa succederà se la Legge Covid-19 verrà respinta?

In caso di un rifiuto del popolo al progetto di legge, gli emendamenti approvati dal Parlamento in primavera saranno aboliti a partire dal 19 marzo 2022, ovvero un anno dopo la loro approvazione, come prevede la Costituzione federale. Non ci sarà più una base legale per l’emissione e il controllo di un certificato Covid. Promotori e promotrici del referendum restano tuttavia favorevoli all’introduzione di un certificato Covid volontario per facilitare i viaggi all’estero.

Alla fine della prossima primavera terminerebbe il sostegno finanziario alle grandi manifestazioni. Il Consiglio federale avverte inoltre che le indennità giornaliere supplementari per i disoccupati o la possibilità di prolungare di 24 mesi la durata del diritto alle indennità di disoccupazione saranno soppresse.

Infine, il Governo non potrebbe più lanciare programmi di finanziamento per lo sviluppo di farmaci o altri prodotti medici importanti.   

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