“Noi, svizzeri all’estero, vogliamo…”
Si trattava di una proposta che aveva destato discussioni ancor prima che fosse esaminata dal Consiglio degli Svizzeri all'estero (CSE), riunito sabato a Berna: due delegati domandavano di intentare causa a Postfinance, perché discrimina gli svizzeri all'estero. respinta. Il CSE ha però respinto la loro istanza.
John McGough, delegato del CSECollegamento esterno residente in Ungheria, non voleva rassegnarsi all’idea che gli svizzeri all’estero siano penalizzati dalle banche svizzere, in particolare da Postfinance. Egli ritiene che l’istituto bancario della Posta Svizzera, che è interamente di proprietà della Confederazione, abbia una responsabilità particolare nel garantire la parità di trattamento ai cittadini elvetici residenti all’estero rispetto ai connazionali in patria.
Attualmente, i costi di gestione di un conto presso Postfinance per gli svizzeri all’estero sono di gran lunga superiori a quelli addebitati a coloro che sono domiciliati nella Confederazione. E questo nel migliore dei casi, ossia quando i cittadini elvetici all’estero riescono a farsi aprire o a mantenere un conto bancario in Svizzera.
John McGough ha presentato insieme a un altro delegato del CSE – Erich Bloch, residente in Israele – la proposta al plenum di denunciare Postfinance per discriminazione.
Un manifesto come controproposta
La questione è stata rapidamente risolta. Il comitato dell’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSECollegamento esterno) raccomandava di bocciare la proposta, poiché in contrasto con gli sforzi attuati dall’OSE a livello politico.
Il senatore e vicepresidente dell’OSE Filippo Lombardi ha spiegato ai delegati in cosa consistono concretamente questi sforzi e qual è lo stato attuale di questo fascicolo, di cui l’OSE si occupa attivamente da diversi anni. Lombardi ha assicurato che gli sforzi continuano.
Il Comitato ha presentato una controproposta. Un manifesto che dice:
“Noi svizzere e svizzeri all’estero esigiamo un accesso non discriminatorio ai servizi di Postfinance.”
Il manifesto è stato approvato all’unanimità dai delegati dei circoli svizzeri all’estero di tutto il mondo riuniti nel CSE sabato a Berna.
E John McGough ha dichiarato “sospesa” la sua domanda.
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Circoli svizzeri all’estero, desideriamo discutere con voi
(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)
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