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Cosa aspettarsi dal vertice globale delle Nazioni Unite sull’intelligenza artificiale

una donna e un uomo in una sala conferenze gremita
Doreen Bogdan-Martin è stata eletta segretaria generale dell'Unione internazionale delle telecomunicazioni nel 2022. È la prima donna a guidare l'organizzazione. Copyright 2022 The Associated Press. All Rights Reserved.

L'evento principale delle Nazioni Unite dedicato all'intelligenza artificiale (IA) organizzato a Ginevra riunisce i massimi esponenti dell'industria, dei Governi e del mondo accademico per discutere, tra l'altro, di questioni di governance. Ecco cosa c'è da sapere.

Molte cose sono cambiate dal 2019, anno in cui l’Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT) ha tenuto l’ultima conferenza “AI for Good” a Ginevra. La recente diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT, in grado di creare testi, immagini e persino codici informatici in risposta alle richieste dell’utenza, ha suscitato meraviglia e preoccupazione in seno a Governi, aziende e opinione pubblica.

Il vertice AI for GoodCollegamento esterno del 2023 consentirà di discutere a livello globale di questa tecnologia, che può essere utilizzata per aumentare la produttività, ma anche per diffondere la disinformazione.

“Per le principali voci nel mondo sull’IA, è una reale opportunità per riunirsi sul palcoscenico globale e affrontare le questioni di governance dopo l’ascesa dell’IA generativa”, ha dichiarato ai media Doreen Bogdan-Martin, segretaria generale dell’UIT, prima della conferenza di due giorni che si tiene il 6 e 7 luglio a Ginevra.

All’evento sono attesi circa 3’000 partecipanti, tra cui rappresentanti governativi e dell’ONU, dirigenti del settore privato e personale accademico. Si confronteranno soprattutto su come l’IA possa essere utilizzata per far progredire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell’ONU, una serie di 17 obiettivi fissati dalla comunità internazionale e da raggiungere entro il 2030, tra cui la fine della povertà e della fame.

illustrazione di robot.

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Cosa sono l’UIT e il suo vertice AI for Good?

L’UIT è un’agenzia delle Nazioni Unite con sede a Ginevra, che riunisce tutti i 193 Stati membri dell’ONU e più di 900 aziende, università e altre organizzazioni – un assetto insolito all’interno del sistema ONU, dove di solito sono i Governi a dettare le decisioni. L’agenzia stabilisce standard tecnici e assegna lo spettro radio globale e le orbite satellitari.

Il vertice globale AI for Good, organizzato per la prima volta dall’UIT nel 2017, è la principale conferenza delle Nazioni Unite dedicata all’IA. “Non esiste al mondo un evento sull’intelligenza artificiale che riunisce così tanti diversi gruppi di interesse”, afferma Reinhard Scholl dell’UIT, cofondatore e direttore generale di AI for Good.

Dal 2020 e dalla pandemia di Covid-19, AI for Good si è trasformata in una piattaforma online attiva tutto l’anno e che, ad oggi, ha ospitato circa 500 webinar sulle opportunità e sui rischi della tecnologia con esperti ed esperte di IA.

Perché il titolo AI for Good in un momento in cui la tecnologia è sempre più sotto esame?

L’UIT afferma di voler promuovere l’uso dell’IA “per il bene della società”, ma riconosce anche che la tecnologia pone delle sfide.

Angela Müller, responsabile dell’ONG AlgorithmWatch, afferma di essere “un po’ scettica” riguardo a come viene presentata l’AI for Good, che “spesso ha una prospettiva tecno-soluzionista e dipinge i sistemi di IA come la soluzione principale alle sfide globali”. Secondo Müller, ciò non significa che gli algoritmi di IA non possano essere parte della soluzione. Ma l’IA di per sé “non risolverà il cambiamento climatico né combatterà la disuguaglianza sociale”.

Pur non credendo che il comitato organizzativo del vertice abbia cattive intenzioni, Müller afferma che “la narrazione attorno all’AI for Good spesso non tiene conto del fatto che lo sviluppo e l’uso dei sistemi di IA possono avere un impatto enorme sugli esseri umani e sulla società, rafforzare le disuguaglianze esistenti e consumare moltissime risorse”.

In occasione dell’evento di quest’anno, l’UIT ha previsto due tavole rotonde sulle “barriere di sicurezza necessarie per un’IA sicura e responsabile e sul potenziale sviluppo dei quadri di governance globale dell’IA”.

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Perché è urgente discutere della governance dell’IA?

Negli ultimi mesi, esperte ed esperti illustri di tecnologia, tra cui Elon Musk, CEO di Tesla, e Steve Wozniak, cofondatore di Apple, hanno espresso le loro preoccupazioni sui sistemi di IA e hanno chiesto una pausa nella corsa sfrenata del loro sviluppo. Microsoft, che collabora con OpenAI, la società che ha creato ChatGPT, vuole che i Governi regolamentino gli usi ad alto rischio dell’IA.

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNHCHR) – dal suo Alto Commissario all’insieme di esperti ed esperte indipendenti – ha iniziato a documentare gli utilizzi dell’IA che violano i diritti umani.

“L’IA in generale, e non solo l’IA generativa, solleva grandi preoccupazioni in merito alla discriminazione insita, il razzismo e la misoginia, le violazioni pervasive della privacy e la mancanza di trasparenza”, afferma Seif Magango, portavoce dell’UNHCHR. “Non c’è tempo da perdere, perché i social media ci hanno già fornito un esempio agghiacciante di come la mancata regolamentazione delle tecnologie emergenti possa portare a gravi conseguenze per le nostre società”.

“Il vertice globale “AI for Good” ha il potenziale per generare raccomandazioni concrete sui meccanismi di governance dell’IA.”

Reinhard Scholl, Unione internazionale delle telecomunicazioni

In giugno, il Parlamento europeo ha approvato un disegno di legge sull’intelligenza artificiale, la prima normativa esaustiva al mondo per la regolamentazione dell’IA. L’obiettivo è quello di limitare alcuni degli usi più rischiosi della tecnologia. Molti altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti e la Cina, entrambi in competizione per la leadership nel campo dell’IA, stanno elaborando regole per controllare questo settore in rapida evoluzione.

In seno al sistema delle Nazioni Unite, l’UNESCO ha elaborato il primo standard globale sull’etica dell’IA radicata nei diritti umani, che tutti gli Stati membri dell’ONU hanno adottato nel 2021. L’obiettivo è quello di fornire linee guida per i Paesi che stanno elaborando quadri legali per l’IA.

“Sulla scena internazionale, dobbiamo accordarci sul fatto che queste tecnologie devono essere sviluppate quando sono conformi al quadro dei diritti umani, cosa che oggi non avviene, perché sono ancora guidate da scopi commerciali, dalla concorrenza o da considerazioni geopolitiche”, ha dichiarato prima del vertice Gabriela Ramos, assistente del direttore generale dell’UNESCO, incaricata di supervisionare l’etica della scienza e della tecnologia.

Si giungerà a un accordo sulla governance dell’IA?

No. “Non ci saranno dichiarazioni formali, dichiarazioni negoziate o decisioni”, afferma Reinhard Scholl dell’UIT. Ma gli scambi durante il vertice potrebbero comunque favorire una convergenza su come affrontare le sfide poste dall’IA.

“Il vertice globale AI for Good ha il potenziale per generare raccomandazioni concrete sui meccanismi di governance dell’IA. Sappiamo anche che diversi gruppi di interesse si stanno riunendo per sviluppare proposte di soluzioni a questo proposito. Speriamo di saperne di più durante il vertice”, aggiunge Scholl.

Nel corso degli anni, le discussioni al vertice hanno portato alla creazione di gruppi dedicati per sviluppare nuovi standard. Uno di questi, lanciato in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), sta cercando di valutare le diagnosi e le decisioni terapeutiche prese dall’IA.

Ci sarà spazio anche per le voci critiche?

Guardando alla lista dei e delle partecipanti, tra i più numerosi ci sono i vertici di Amazon, Google DeepMind e altri leader dell’industria, della diplomazia e del mondo accademico. Le ONG, in particolare quelle che difendono i diritti umani, sono al contrario sottorappresentate.

Eppure, sono spesso le ONG a lavorare direttamente con le persone i cui diritti sono minacciati dagli sviluppi dell’IA. Quando l’UE ha approvato la bozza di regolamento, i gruppi della società civile hanno sottolineato che il testo non proteggeva le persone migranti dalla sorveglianza.

“Dobbiamo accordarci sul fatto che queste tecnologie devono essere sviluppate quando sono conformi al quadro dei diritti umani, cosa che oggi non avviene.”

Gabriela Ramos, UNESCO

“Per quanto ne so, non siamo stati invitati alla conferenza AI for Good del 2023, e di sicuro nessuno del nostro team parteciperà quest’anno”, ha dichiarato un portavoce del team tecnologico di Human Rights Watch.

Amnesty International, che nel 2017 aveva inviato l’allora segretario generale Salil Shetty, non ha voluto dire nulla sulla sua presenza all’evento di Ginevra.

Un’altra ONG che si occupa di diritti umani nello spazio digitale ha affermato che il vertice non rientra tra le sue priorità.

Tuttavia, al di là delle grandi organizzazioni per i diritti umani, l’UIT afferma che 270 ONG seguiranno l’evento, al quale chiunque è libero di partecipare fisicamente o a distanza. Scholl sottolinea che “l’UIT lavora a stretto contatto con le agenzie gemelle dell’ONU, tra cui l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e quello per i diritti umani, i principali organismi dell’ONU responsabili delle discussioni con la società civile su IA e diritti umani”.

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani conferma che il vertice “AI for Good” è un importante evento per discutere di questa fondamentale questione e che parteciperà ad alcune delle sue sessioni. “Speriamo che i diritti umani siano un filo conduttore di tutte le sessioni”, afferma Seif Magango dell’UNHCHR.

A cura di Virginie Mangin

Traduzione di Luigi Jorio

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