Le richieste d’asilo in Svizzera sono state quasi 40’000 in un anno
Nel 2015 sono state depositate in Svizzera quasi 40'000 richieste d’asilo, in aumento del 66% rispetto all’anno precedente. La maggior parte delle persone proveniva da Eritrea, Afghanistan e Siria. Rispetto all’Europa, la crescita in Svizzera è moderata.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
swissinfo.ch e tvsvizzera.it (TG del 28.1.2016)
La statistica sull’asilo 2015Collegamento esterno presentata giovedì dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM) indica che le richieste sono passate in un anno da 23’765 a 39’523, circa 10’00 in più di quanto preventivato da Berna.
Il forte aumento degli eritrei (9’966 richieste, in crescita del 30%) riflette il fatto che nel 2015 le persone sbarcate in Italia in provenienza dal paese dell’Africa orientale sono cresciute del 15% rispetto al 2014, rileva la SEM. Quello dei richiedenti provenienti da Afghanistan (7’831), Siria (4’745) e Iraq (2’388) è invece riconducibile al maggiore afflusso di migranti lungo la rotta balcanica: circa il 90% delle persone giunte in Europa nel 2015 per questa via proveniva da questi tre Stati.
Nel 2015, la SEM ha liquidato in prima istanza 28’118 domande d’asilo. Le persone che hanno ottenuto lo status di rifugiato sono state 6’377, pari a una quota di riconoscimento del 25% (2014: 26%). La quota di protezione, ovvero la percentuale di persone che hanno ottenuto l’asilo o l’ammissione provvisoria, si è attestata a poco più del 53%.
Nel confronto con l’Europa, dove l’anno scorso 1,4 milioni di persone hanno chiesto l’asilo, l’aumento in Svizzera è stato «moderato», secondo la SEM. La quota elvetica rispetto al continente è scesa dal 3,8% del 2014 al 3%, il valore più basso degli ultimi 17 anni.
«Il perdurare di focolai di guerra e di crisi in varie parti del mondo lascia presagire una forte pressione migratoria anche per l’anno in corso», scrive la SEM, che giudica tuttavia impossibili pronostici attendibili. La Segreteria stima che «con grande probabilità» il numero di richieste non sarà inferiore a quello del 2015.
Come si può evitare che l’IA sia monopolizzata da Paesi e aziende potenti?
L'intelligenza artificiale ha il potenziale per risolvere molti dei problemi del mondo. Ma i Paesi e le aziende tecnologiche più ricche potrebbero cercare di accaparrarsi questi benefici.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Chiusura delle frontiere, apertura di nuove rotte migratorie
Questo contenuto è stato pubblicato al
Di fronte alla crisi dei migranti, l’Unione europea sembra sempre più divisa, spaccata in due tra i paesi del Sud, principale punto di sbarco, e quelli del centro-Nord, destinazione privilegiata per la maggior parte dei profughi. Negli ultimi mesi, Austria, Germania, Svezia, Danimarca e Slovenia hanno reintrodotto i controlli alle frontiere e Vienna ha proposto…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Record di domande d’asilo, frontiere aperte e poi richiuse, appelli alla solidarietàe tensioni tra Stati: la crisi migratoria sta facendo traballare il giàfragile progetto comunitario e si èimposta al centro del dibattito politico, anche in Svizzera. Retrospettiva di un anno movimentato attraverso una serie di grafici.
Germania meno accogliente, gli afgani scelgono la Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
La rotta migratoria da sud-est sta acquistando un’importanza crescente anche per la Svizzera, indica in un comunicato odierno la Segreteria di Stato della migrazione (SEMCollegamento esterno). Nel mese di ottobre, in Svizzera sono state registrate 4’750 domande d’asilo, 206 in più rispetto a settembre. Dall’inizio dell’anno, le richieste sono state 28’962 (+41% rispetto ai primi…
Le destinazioni dei migranti rintracciate via Twitter
Questo contenuto è stato pubblicato al
“La Svizzera non è, e in realtà non è mai stata, una destinazione privilegiata dai rifugiati, ad eccezione di eritrei e srilankesi”, afferma Constantin Hruschka, a capo della sezione “protezione” dell’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR). L’ONG, che coordina l’assistenza giuridica per i richiedenti l’asilo, ha condotto una ricerca per cercare di comprendere perché…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.