Criteri più severi per la naturalizzazione
Per ottenere il passaporto svizzero, i candidati alla naturalizzazione dovranno provare di avere conoscenze linguistiche sufficienti e di non avere beneficiato dell’assistenza sociale almeno per tre anni. È quanto prevede il progetto presentato mercoledì dal governo e in consultazione fino al 19 novembre.
La legge approvata dal parlamento nel giugno 2014 prevede la naturalizzazione per i titolari di un permesso di domicilio residenti in Svizzera da almeno dieci anni e integrati. Mercoledì il governo ha presentato il progetto di ordinanza relativo a questa legge.
«Uno straniero è considerato integrato se possiede le necessarie conoscenze di una lingua nazionale, rispetta la sicurezza e l’ordine pubblici nonché i valori della Costituzione federale, partecipa alla vita economica e si adopera per l’integrazione della sua famiglia», si legge nel comunicato.
Il candidato dovrà provare il proprio livello linguistico, ad esempio fornendo un certificato. Sono esonerate le persone la cui lingua madre è uno degli idiomi nazionali o che hanno frequentato le scuole o svolto una formazione in Svizzera.
Si tratta di prescrizioni minime e i cantoni rimangono liberi di fissare esigenze più severe, ad esempio conoscenze della lingua nazionale parlata nel luogo di residenza a un livello più elevato.
Il passaporto verrà negato a chi ha subito una condanna penale e se l’estratto del casellario giudiziale riporta un’iscrizione. Esclusi anche coloro che nei tre anni precedenti la domanda hanno usufruito dell’assistenza sociale. Uno dei criteri infatti è la capacità di mantenere sé stessi e la famiglia col proprio reddito o patrimonio.
I candidati alla naturalizzazione dovranno anche sottoscrivere una dichiarazione di lealtà, con cui si impegnano a rispettare i diritti fondamentali definiti dalla Costituzione, i principi dello Stato di diritto e l’ordinamento democratico della Svizzera.
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