Il governo invita a respingere l’iniziativa “No Billag”
L'accettazione dell'iniziativa popolare denominata "Sì all'abolizione del canone radiotelevisivo" (Abolizione del canone Billag) ridurrebbe fortemente la pluralità di opinioni e di offerta dei media elettronici, afferma il Consiglio federale.
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
swissinfo.ch e rsi.ch (TG del 18.8.16), swissinfo.ch
In un comunicato pubblicato mercoledì, il governo propone di respingere l’iniziativa, in quanto causerebbe una drastica riduzione dell’offerta di prestazioni delle emittenti radiotelevisive titolari di una concessione, che attualmente hanno una partecipazione al canone. A subirne le conseguenze più gravi sarebbero in particolare la Svizzera romanda, italiana e di lingua romancia.
Depositata l’11 dicembre 2015, l’iniziativa è sostenuta da 112’191 firmatari. Il suo obiettivo è far sì che le emittenti radiotelevisive titolari di una concessione non percepiscano più i proventi della tassa di ricezione e che, in futuro, sia abolito anche qualsiasi sussidio diretto a loro beneficio.
Contenuto esterno
Articoli più popolari
Altri sviluppi
Affari esteri
Le possibili implicazioni di un ritorno di Trump per la Svizzera
Come si può evitare che l’IA sia monopolizzata da Paesi e aziende potenti?
L'intelligenza artificiale ha il potenziale per risolvere molti dei problemi del mondo. Ma i Paesi e le aziende tecnologiche più ricche potrebbero cercare di accaparrarsi questi benefici.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Canone radiotelevisivo: cambio di regime controverso
Questo contenuto è stato pubblicato al
Una nuova tassa per finanziare la SRG SSR o una modifica destinata a rendere il canone più equo e più adeguato ai cambiamenti del modo di consumare l’offerta radiotelevisiva? Il prossimo 14 giugno sarà il popolo a decidere sulla revisione della Legge sulla radiotelevisione, contestata da un referendum.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il verdetto degli autori dell’Annuario 2012 sulla qualità editoriale dei media svizzeri è poco lusinghiero. Il gruppo di ricercatori del Centro di ricerca sulla sfera pubblica e sulla società dell’università di Zurigo sostiene che negli ultimi dieci anni il giornalismo d’attualità è diventato molto più superficiale. La stampa fornisce meno informazioni contestuali per aiutare il…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Quello che aspetta Roger de Weck non è certo un compito facile. Il nuovo direttore generale dovrà confrontarsi con le crescenti pressioni finanziarie e politiche alle quali è sottoposta la SRG SSR idée suisse, l’azienda che raggruppa le radio e le televisioni pubbliche svizzere, nonché la piattaforma multimediale swissinfo.ch. La nomina di de Weck, l’ottavo…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il tentativo di nominare alla testa del giornale una personalità considerata vicina all’uomo forte dell’Unione democratica di centro (UDC) Christoph Blocher è fallito. Per l’esperto di media Roger Blum Collegamento esternoè meglio così. Dal 1780, la NZZ Collegamento esternoha una linea liberale classica, tollerante nei confronti di ciò che è straniero, e che mal si…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.