Il sistema di milizia, una specialità svizzera in difficoltà
Uno dei cardini della democrazia partecipativa svizzera è il cosiddetto sistema di milizia. Ma cosa si cela dietro questa denominazione che al di fuori della Confederazione evoca dei combattenti?
“L’espressione sistema di milizia designa un principio organizzativo diffuso nella vita pubblica svizzera, che si fonda sull’idea repubblicana secondo cui ogni cittadino idoneo deve assumere, a titolo onorifico o accessorio, cariche e compiti pubblici”, indica il Dizionario storico della Svizzera (DSSCollegamento esterno).
Sei anni, 6’600 contributi: questo è il “caveau” di SWI swissinfo.ch riempito nel corso di 66 mesi con il suo focus sulla Democrazia Diretta. Quest’estate vi presenteremo dieci contributi che hanno mantenuto intatto il loro valore. Perché la democrazia, assieme alla questione climatica e alla previdenza per la vecchiaia, rappresenta uno dei grandi temi globali della nostra epoca.
In estrema sintesi, si può dire che il termine milizia nel contesto politico ed istituzionale elvetico è inteso come l’opposto di professionismo. Sono i cittadini che fanno lo Stato. Uno Stato democratico partecipativo in cui i cittadini hanno non solo il diritto di votare e di eleggere, ma anche il dovere di assumere dei compiti e delle responsabilità.
Il termine milizia deriva chiaramente dal vocabolario militare, dal latino militia. Ed è nel contesto militare che venne dapprima applicato il sistema di milizia elvetico. Esso riprendeva il principio repubblicano di armare il popolo invece di tenere truppe monarchiche permanenti. Questo tipo di arruolamento fu attuato già nel tardo Medioevo dai singoli cantoni confederati.
In seguito, il principio dell’esercito di cittadini venne sancito nella Costituzione elvetica del 1798. Con la nascita dello Stato federale moderno, il principio del servizio militare obbligatorioCollegamento esterno e il divieto di avere truppe permanenti furono ancorati nelle Costituzioni del 1848 e del 1874. Nell’ambito della revisione totale del 1999, nella Costituzione federale fu sancito esplicitamente che “l’esercito svizzero è organizzato fondamentalmente secondo il principio di miliziaCollegamento esterno“.
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L’estensione del sistema di milizia alla sfera politica risale già all’Ancien Régime. Sin dagli anni 1830 alcuni cantoni lo applicarono ai comuni e all’amministrazione locale. I cittadini erano chiamati ad assumersi le responsabilità per la collettività in tutti gli affari pubblici. Venivano attribuiti loro cariche e compiti pubblici, anche importanti, per determinati periodi, che svolgevano a titolo onorifico o per un compenso irrisorio.
Integrato nel processo di democratizzazioneCollegamento esterno delle nomine delle autorità cantonali nel XIX secolo, il principio di milizia ha preso piede nell’architettura politico-istituzionale elvetica a tutti i livelli, ossia comunale, cantonale e federale.
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Il sistema di milizia ha impregnato anche la società civile svizzera. Associazioni ed enti che fornivano servizi pubblici e si impegnavano in attività sociali, fondati sul volontariato, tra il XVII e il XIX secolo si sono moltiplicati. In questo campo, in molti casi il sistema di milizia si è coniugato bene con il principio cristiano di carità, ma anche con i principi di mutuo soccorso e di emancipazione di movimenti socialisti.
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Nel corso del XX secolo la disponibilità dei cittadini ad esercitare cariche politiche e a prestare servizi per la collettività, in modo accessorio, accanto ad un’attività professionale, si è però lentamente erosa. Un processo che, con l’individualizzazione della società, la forte mobilità della popolazione e un mondo del lavoro sempre più esigente, dall’inizio del XXI secolo si è accelerato.
Benché nella mentalità collettiva sia ancora ancorato il principio di milizia nei mandati politici elettivi, di fatto esso perde sempre più pezzi. Negli esecutivi esiste ormai solo nei comuni medio-piccoli, che sono sempre più numerosi ad incontrare difficoltà a trovare cittadini disposti ad assumere le cariche di municipale e/o di sindaco e di membri di commissioni.
Nei legislativi è ancora la regola in tutti quelli cantonali e comunali, ma il carico di lavoro continua a crescere e il professionismo potrebbe apparire anche qui in un futuro non molto lontano. Quanto ai membri del parlamento federale, benché si definiscano ancora di milizia, in realtà sono dei professionisti o semiprofessionisti. Dedicano infatti la maggior parte del loro tempo lavorativo alle attività parlamentari, per le quali ricevono una retribuzione dignitosaCollegamento esterno.
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