La crisi camerunese approda in Svizzera
Una delegazione di oppositori al governo del Camerun era questa settimana in Svizzera per partecipare a discussioni organizzate da Berna in vista di eventuali negoziati di pace. Un'iniziativa perturbata dal soggiorno a Ginevra del presidente Paul Biya.
Un Paese in crisi
Dal 2017, un conflitto sanguinario oppone i separatisti anglofoni alle forze governative in Camerun, l’ex colonia tedesca che al termine della Prima guerra mondiale è stata suddivisa tra Francia e Regno Unito. I separatisti vogliono che le loro due regioni – il Sud-Ovest e il Nord-Ovest – diventino uno Stato indipendente: l’Ambazonia. Una rivendicazione combattuta da Yaoundé.
Mediazione svizzera sollecitata dai camerunesi
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) l’ha svelatoCollegamento esterno giovedì: “Su richiesta delle parti, la Svizzera ha assunto il ruolo di mediatrice nella crisi in corso nel Camerun nordoccidentale e sudoccidentale. A tal fine, tra il 25 e il 27 giugno 2019 ha avuto luogo in Svizzera un secondo incontro preparatorio con vari gruppi d’opposizione camerunesi”.
Il quotidiano romando Le Temps puntualizzaCollegamento esterno che il primo incontro si è svolto a Ginevra nel mese di maggio, mentre il secondo è avvenuto a Saint-Luc, in Vallese. Nessun rappresentante del governo avrebbe dovuto partecipare a questi incontri preparatori.
Condotta in collaborazione con il Centro per il dialogo umanitario (HD Centre), questa iniziativa finora tenuta segreta ha l’obiettivo, secondo il DFAE, di “facilitare un processo di negoziazione inclusivo. L’incontro aveva lo scopo di preparare i futuri negoziati di pace tra il governo camerunese e l’opposizione politica”.
Soggiorno presidenziale contestato
Coincidenza o meno, il capo di Stato camerunese soggiorna nuovamente all’Hotel Intercontinental, situato nel quartiere di Ginevra in cui hanno sede le organizzazioni internazionali e le missioni diplomatiche. Questi soggiorni ricorrenti irritano i camerunesi, anche perché il presidente si aggrappa al potere. Paul Biya, 86 anni, ha assunto la presidenza del Paese africano il 6 novembre 1982, dopo aver favorito l’uscita di scena di Ahmadou Ahidjo, eletto nel 1960 quale primo presidente del Camerun indipendente.
Questa volta, la sua presenza avrebbe anche perturbato l’incontro dei suoi oppositori in Vallese, secondo quanto affermato a Le Temps da Dabney Yerima, vicepresidente dell’autoproclamata Repubblica Federale d’Ambazonia, giunto in Svizzera per parteciparvi, prima di rinunciarvi. “Innanzitutto, sono stato stupito di vedere che Paul Biya, accompagnato da una delegazione, si trovava in Svizzera allo stesso momento. Il mio timore è che, contrariamente a quanto mi era stato detto, ci potessero essere degli inviati del governo durante l’incontro”.
Scontri e manifestazioni a Ginevra
Martedì, una quarantina di oppositori camerunesi hanno tentato di entrare all’Hotel Intercontinental. Secondo il quotidiano locale Tribune de GenèveCollegamento esterno, c’è stato uno “scontro” tra i manifestanti e i membri della sicurezza presidenziale.
Il giorno dopo, una decina di oppositori si sono riuniti di fronte all’hotel per manifestare. Un giornalista della Radio pubblica svizzera RTS, sul posto per coprire l’evento, è stato aggredito da presunte guardie del corpo del presidente camerunese. Contattato da swissinfo.ch, il portavoce del DFAE Georg Farago conferma che in seguito all’incidente è stata avviata un’azione diplomatica. “L’ambasciatore del Camerun è stato convocato a Berna e il DFAE gli ha comunicato che tali incidenti sono inaccettabili e che la libertà di stampa è protetta e andava rispettata”.
Una manifestazione è prevista sabato a Ginevra. I camerunesi esiliati in vari Paesi europei sono chiamati a protestare contro la presenza del capo di Stato.
Traduzione dal francese di Luigi Jorio
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