Emmanuel Macron prova a sedurre i circoli accademici ed economici svizzeri
Nel secondo e ultimo giorno della sua visita di Stato in Svizzera, che ha incluso tappe a Losanna e Ginevra, il Presidente francese ha espresso giovedì il suo sostegno alla cooperazione nella ricerca. Ha inoltre sostenuto colloqui con start-up e investitori svizzeri.
Proseguimento e conclusione. Il Presidente francese Emmanuel Macron è passato da Losanna e Ginevra giovedì, secondo e ultimo giorno della sua visita di Stato in Svizzera.
Mentre il primo giorno in Svizzera è stato molto politico e cerimoniale, nel cuore della capitale federale, Berna, il secondo giorno è stato meno formale e ha dato a Emmanuel Macron l’opportunità di entrare in contatto con ambienti accademici e scientifici elvetici e di coltivare le relazioni economiche con la Confederazione, che è uno dei principali partner commerciali della Francia.
>> Leggete l’articolo sulla prima giornata:
La questione europea, filo conduttore di questa visita di Stato, è stata nuovamente al centro dell’attenzione giovedì. La giornata del capo di Stato francese e del presidente della Confederazione Alain Berset è iniziata con una visita alla Fondazione Jean Monnet, che ospita gli archivi di uno degli iniziatori dell’integrazione europea nel cuore del campus dell’Università di Losanna (UNIL).
L’Europa era anche all’ordine del giorno della conferenza organizzata dall’UNIL dal titolo “Parliamo di Europa: rispondere alle grandi sfide sociali di oggi”, durante la quale i due presidenti hanno parlato a un pubblico di 1’400 persone, in gran parte studenti e studentesse.
Uniti e sovrani: la visione dell’Europa di Macron
Il Presidente francese ha affermato che “le fondamenta dell’Europa non sono mai state così scosse”, ma che “di fronte a tutti i rischi di spaccatura e di ritorno al nazionalismo, l’Europa rimane la risposta migliore”.
A suo avviso, per raggiungere questo obiettivo, l’Europa ha bisogno di “unità” in seno all’UE, senza dimenticare i “buchi” (ovvero i Paesi non appartenenti all’UE) che la compongono, motivo per cui ha creato la Comunità politica europeaCollegamento esterno, alla quale partecipa la Svizzera.
Secondo Emmanuel Macron, l’Europa deve anche riconquistare la sua “sovranità” di fronte alle altre grandi potenze, guidate da Stati Uniti e Cina, e per farlo deve “investire massicciamente” in vari settori, come la transizione ecologica e l’intelligenza artificiale.
Interrogato sull’esclusione della Svizzera dal programma di ricerca Horizon Europe e sulle sue conseguenze per la ricerca e l’innovazione, il Presidente francese si è detto favorevole al rientro della Svizzera in questi ambienti.
>> Lo scambio con gli studenti e le studentesse dell’UNIL è stato pubblicato sull’account X (ex Twitter) dell’Eliseo:
EN DIRECT | Échange avec les étudiants de l’Université de Lausanne. https://t.co/PDVEpifnf7Collegamento esterno
— Élysée (@Elysee) November 16, 2023Collegamento esterno
Sfoghi legati alla guerra in Medio Oriente
Ma anche i grandi temi internazionali del giorno, con la guerra in Medio Oriente in primo piano, sono stati protagonisti delle discussioni della giornata. Circa 200 studenti e studentesse si sono riuniti giovedì mattina per protestare contro la visita del Presidente francese e mostrare la loro rabbia per il suo sostegno a Israele.
Dopo alcuni minuti di agitazione, le ingenti forze di sicurezze dispiegate per l’occasione hanno bloccato il corteo e la polizia usando lo spray al peperoncino. In tutto sono state arrestate quattro persone.
Durante la conferenza, ai due capi di Stato è stata chiesta la loro posizione sulla guerra nella Striscia di Gaza. Emmanuel Macron ha ribadito che la Francia “condanna, nei termini più forti possibili, l’attacco terroristico” di Hamas del 7 ottobre e che Israele ha “il diritto di difendersi”.
Tuttavia, ritenendo che questo diritto “non giustifichi il bombardamento di civili”, ha chiesto “una tregua umanitaria immediata” che porti a un cessate il fuoco, nonché “la ripresa del dialogo politico” in modo che il popolo palestinese possa finalmente avere uno Stato.
Da parte sua, il suo omologo svizzero Alain Berset ha ritenuto che si debba porre fine all'”escalation” che sta spingendo il conflitto “verso l’orrore” e ha ribadito l’impegno della Svizzera per la protezione delle popolazioni civili.
>> Non solo plausi per Macron a Losanna. Il servizio del telegiornale di RSI:
Operazione seduzione per gli investitori
Dopo la conferenza, durante la quale si è discusso anche della questione climatica, è stato organizzato un pranzo di lavoro al palazzo Beau-Rivage di Losanna, in compagnia di investitori delle aziende svizzere Liebherr, Swiss Krono, APCO Technologies, Tetra Laval, Givaudan e STMicroelectronics.
Emmanuel Macron non era in Svizzera solo per parlare di politica ed esaltare i valori europei. L’obiettivo era anche quello di rafforzare le già solide relazioni economiche e commerciali franco-svizzere, in particolare in settori all’avanguardia come la ricerca e l’istruzione, le biotecnologie, la finanza, l’industria e la sanità.
È quanto ha dichiarato l’Eliseo in un comunicato stampa, sottolineando di passaggio che “la Svizzera è il terzo investitore in Francia e viceversa” e che “gli scambi commerciali tra i due Paesi ammontano a oltre 40 miliardi di euro”, in settori ad alto valore aggiunto.
Dopo il pranzo, la delegazione presidenziale, che comprendeva il miliardario francese Xavier Niel, è salita su un treno speciale diretto a Ginevra. Durante il viaggio, Emmanuel Macron ha parlato con i e le manager delle start-up delle loro attività.
Erano presenti Distran e Technis, due start-up fondate da ex allievi francesi dei Politecnici federali di Losanna (EPFL) e Zurigo (ETHZ), il progetto franco-svizzero NeuroRestore e le start-up svizzere Haya Therapeutics, Bloom Biorenewables e FAIRTIQ.
L’ultima tappa della visita di Emmanuel Macron in Svizzera è stata il CERN, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Il capo di Stato francese ha visitato il Large Hadron Collider (LHC), il più grande acceleratore di particelle del mondo situato al confine tra Francia e Svizzera, insieme alla direttrice del CERN Fabiola Gianotti, e ha avuto colloqui con giovani scienziati e scienziate.
Uno degli argomenti discussi è stata la costruzione di un nuovo acceleratore di particelle sotterraneo entro il 2040. L’acceleratore richiederebbe un investimento enorme, stimato tra i 20 e i 25 miliardi di euro. La Francia è uno dei principali contribuenti del CERN, con quasi il 14% del bilancio dell’organizzazione.
Il capo di Stato francese ha ribadito l’importanza che attribuisce alla ricerca nucleare, assicurando di voler mantenere l’istituzione ai vertici “dell’eccellenza mondiale”.
Traduzione dal francese: Sara Ibrahim
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