Perché i grandi centri urbani sfuggono alla destra
Zurigo, Ginevra, Basilea, Berna, Losanna e San Gallo: le grandi città della Svizzera sono dirette da governi rosso-verdi. Nelle piccole città delle regioni periferiche prevale invece il campo borghese, sebbene in alcune stia avanzando la sinistra. Per quale motivo?
Domenica 4 marzo, i partiti borghesi hanno dovuto rinunciare al loro sogno di una sterzata a destra della città di Zurigo. Il “campo rosso-verde” (un’espressione spesso utilizzata per descrivere l’alleanza tra il Partito socialista e il Partito ecologista) ha addirittura rafforzato la sua posizione in occasione delle elezioni municipali.
La sinistra ha non solo conquistato sei dei nove seggi dell’esecutivo della città più grande del paese, ma ha anche ottenuto la maggioranza assoluta nel consiglio comunale, il parlamento cittadino.
L’alleanza elettorale formata dai partiti di destra, che voleva porre fine all’egemonia rosso-verde nell’esecutivo zurighese che dura da 28 anni, ha quindi chiaramente fallito.
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Socialisti in posizione di forza
La predominanza delle idee di sinistra ed ecologiste nelle città svizzere non è una novità. Dagli anni Novanta, il Partito socialista è la prima forza politica nei grandi centri urbani. E negli ultimi anni, è stato osservato uno spostamento a sinistra anche in città di dimensioni più piccole quali Aarau, Olten, Baden o Burgdorf.
Secondo i politologi, l’avanzata del campo rosso-verde si spiega per diversi motivi: la costruzione di alloggi in cooperativa, lo sviluppo dei trasporti pubblici e la realizzazione di piste ciclabili sicure. Questi progetti, molto popolari nelle zone urbane, sono solitamente sostenuti dalla sinistra e dagli ecologisti, mentre la destra tende a frenarli o a bloccarli.
A determinare l’orientamento politico delle persone che abitano in città non sono soltanto lo status sociale o i redditi, bensì anche la loro identità urbana, ha spiegato di recente il politologo Michael Hermann, intervistato dalla radio pubblica svizzera di lingua tedesca SRF. Queste persone si considerano innanzitutto dei cittadini e, sebbene guadagnino bene, esigono un’offerta di servizi pubblici di qualità.
«Per avere questo, sono senz’altro disposti a pagare delle imposte», ha sottolineato Hermann. Ed è precisamente tale modello ad essere difeso dal campo rosso-verde, ragione per cui i partiti di destra fanno generalmente fatica ad imporsi nelle città.
Spostamento a destra, uno svantaggio in città?
Dopo la sconfitta elettorale a Zurigo, il Partito liberale radicale (PLR, destra) ha deciso di farsi un esame di coscienza per tentare di capire meglio la disaffezione dei cittadini nei suoi confronti. La settimana scorsa è così stato lanciato il progetto PLR UrbanoCollegamento esterno, a cui partecipano otto sezioni comunali del terzo partito più grande in Svizzera. L’obiettivo è di trovare delle risposte liberali alle questioni sociali ed economiche della popolazione urbana, hanno spiegato diversi rappresentanti del partito. Non senza autocritica, gli esponenti del PLR hanno dichiarato di essersi accontentati troppo a lungo di combattere la politica della sinistra nelle città.
Ciò non toglie che anche le questioni politiche discusse a livello nazionale potrebbero avere un influsso sul comportamento elettorale della popolazione delle grandi città. In quest’ottica, lo spostamento a destra del PLR a livello nazionale non è stato di aiuto, secondo Hermann. Tutto ciò, ha detto, rappresenta una grande sfida per le città, visto che negli ultimi anni queste si sono spostate a sinistra. «Questo fossato sarà difficile da colmare», sostiene il politologo, secondo cui il PLR farà molto fatica a ritrovare il peso che aveva un tempo nelle città.
È però proprio nelle città che la popolazione aumenta maggiormente ed è quindi qui che c’è margine per progredire elettoralmente. L’offensiva urbana del PLR è dunque una strategia sensata. Da vedere sa sarà anche vincente.
Traduzione dal tedesco di Luigi Jorio
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