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Giornata internazionale della donna

Striscione di protesta sui campanili della chiesa di Zurigo
Lo striscione di protesta ("Dio è una donna") è stato affisso in una delle principali chiese di Zurigo durante la Giornata internazionale della donna del 2016. (Foto d'archivio) © Keystone/Ennio Leanza

Diversi politici svizzeri di alto livello, compresi i membri del gabinetto, e i sindacati hanno commentato la Giornata internazionale della donna.

Il Presidente della Confederazione Alain Berset ha chiesto di intensificare gli sforzi per promuovere la parità di diritti e prevenire la violenza contro le donne.

“Inflazione, guerra, violenza domestica: le donne sono sempre le prime a sentire l’impatto delle crisi. Dobbiamo agire e garantire una maggiore uguaglianza, non solo oggi nella Giornata internazionale della donna, ma ogni giorno”, ha dichiarato in un tweet mercoledì. “Le soluzioni sono note”.

Berset si era già schierato a favore delle donne del mondo il giorno prima, martedì, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a New York.

Risultati e carenze

“Molto è stato fatto, qualcosa resta da fare – continuiamo a farlo!” ha twittato mercoledì il ministro della Difesa Viola Amherd.

Da parte sua, la ministra della Giustizia Elisabeth Baume-Schneider ha ricordato alcuni risultati, come il movimento #MeToo o il superamento degli abusi nella Chiesa.

Martedì il ministro degli Esteri Ignazio Cassis ha inaugurato una sala del Parlamento svizzero intitolata a Francesca Pometta, che nel 1977 è stata la prima donna ambasciatrice del Paese.

Le parlamentari hanno sottolineato le recenti conquiste, in particolare una riforma per prevenire i reati sessuali e proteggere le vittime di stupro, mentre altre hanno deplorato che la percentuale di donne in Senato sia inferiore al 30%.

Richieste di salari più alti

I sindacati hanno invitato le donne a scendere in piazza in diverse città svizzere per chiedere sostegno politico alla loro causa.

Chiedono “rispetto, più retribuzione e più tempo”.

Uno studio dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) mostra che in un anno la Svizzera è scesa di sei posizioni nella classifica internazionale sull’uguaglianza sul posto di lavoro. Ora è al 20° posto sui 33 Paesi OCSE esaminati.

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