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Giro di vite per ridurre la mortalità sulle strade

Meno morti e incidenti gravi sulle strade svizzere grazie al programma Via sicura,. bfu

Con il programma «Via sicura» il Consiglio federale intende introdurre nuove misure per migliorare la sicurezza stradale come, per esempio, l'alcol test tramite analisi dell'alito e le «scatole nere» per i contravventori del traffico.

La politica è una strada tortuosa. Lo ha confermato nuovamente il ministro dei trasporti uscente Moritz Leuenberger durante una delle sue ultime conferenze stampa. «Ci sono voluti dieci anni per approvare il messaggio Via sicura», ha affermato Leuenberger mercoledì a Berna. Dieci anni di lotte per introdurre misure che dovrebbero portare a meno incidenti stradali mortali o con feriti gravi. In effetti, in questi dieci anni, il numero di morti è diminuito di oltre 40%.

Via sicura è un programma d’intervento per migliorare la sicurezza stradale fortemente voluto dal ministro dei trasporti. Negli anni Settanta, ha sottolineato Leuenberger, in Svizzera i morti della strada erano circa 1700 all’anno; oggi sono 349. A livello mondiale sono circa 1,3 milioni. Per Leuenberger l’obiettivo è uno solo: ancora meno vittime. Infatti, intende ridurre il numero di decessi ancora di un quarto.

L’opposizione mossa contro le misure è stata sempre molto importante, ha ricordato il ministro dei trasporti. Ma poi, dopo ogni incidente grave che scuoteva l’opinione pubblica, al governo veniva rimproverato il fatto di non avere applicato delle regole pertinenti. Quando però il governo voleva intervenire, si innalzava un coro di voci contrarie. Leuenberger si ritiene soddisfatto nonostante il programma comprenda solo 23 delle 56 misure inizialmente previste.

Tratti stradali più sicuri

Oltre alle misure volte a creare più sicurezza sulle strade, con Via sicura il Consiglio federale intende porre le basi per le decisioni future. Per esempio, potrà richiedere l’obbligatorietà del casco per le biciclette elettriche, oppure definire un tasso di alcolemia più basso per determinati gruppi di conduttori come gli autisti di mezzi pubblici o i neo patentati.

Via sicura permette anche di stipulare accordi con altri stati concernenti la trasmissione di informazione iscritte nei registri dei veicoli e delle patenti nonché l’esecuzione di pene pecuniarie.

Il Consiglio federale intende anche intervenire sui tratti stradali più a rischio. I proprietari delle strade, nella maggior parte dei casi i cantoni, saranno sostenuti nel rendere le strade più sicure. Attualmente la Confederazione versa ogni anno 200 milioni ai cantoni per il miglioramento infrastrutturale delle strade principali e 360 milioni per i contributi stradali generali.

Casco obbligatorio per bambini

Il ministro dei trasporti non è tuttavia riuscito ad imporsi su tutti i punti. Per esempio, l’obbligo del casco per tutti i ciclisti non fa parte delle misure perché renderebbe meno interessante l’uso della bicicletta per determinati gruppi.

«Sono stati proprio i ciclisti a spiegarmi chiaramente che non vogliono essere obbligati a portare il casco». Uno degli argomenti avanzato è che il casco distrugge la pettinatura per tutto il giorno, ha aggiunto Leuenberger in modo ironico. Il casco sarà dunque obbligatorio solo per i bambini fino a 14 anni.

Esami di idoneità e scatole nere

Il governo vuole inoltre applicare norme più severe nei confronti di coloro che commettono infrazioni. Ad esempio, corsi di formazione complementari verranno imposti a tutti coloro che hanno condotto un veicolo in stato di ebrietà o ai quali è stata ritirata la patente per almeno 6 mesi.

Le persone a cui è stata revocata la licenza di condurre per guida in stato di ebrietà potranno ottenere di nuovo la patente, se presenteranno di una prognosi positiva al termine di una terapia e accetteranno di guidare per i cinque anni successivi veicoli dotati di un etilometro blocca-motore.

I conducenti ai quali è stata revocata la licenza per almeno 12 mesi o a tempo indeterminato per aver violato le prescrizioni in materia di velocità, saranno nuovamente autorizzati a guidare nei 5 anni successivi solo veicoli equipaggiati con un apparecchio per la registrazione dei dati (scatola nera).

Il progetto governativo intende pure introdurre l’obbligo di sottoporsi ad un esame di idoneità a condurre per tutti coloro che hanno commesso infrazioni gravi, tra cui guida in stato di ebrietà (con un tasso di alcolemia superiore all’1,6 per mille) o sotto l’effetto di stupefacenti e eccessi nel superamento del limite di velocità.

In caso di violazioni considerate gravi delle norme della circolazione un tribunale può inoltre imporre la confisca del veicolo dell’autore dell’infrazione.

Reazioni piuttosto positive

Il programma Via sicura ha suscitato reazioni prevalentemente positive da parte degli ambienti interessati. Il Touring club svizzero (TCS), l’Associazione traffico e ambiente (ATA), Pro Velo e Roadcross appoggiano la maggior parte delle misure proposte, ma non mancano neppure varie riserve.

Il TCS ritiene «giuridicamente scioccante» la proposta di imporre una multa disciplinare al proprietario del veicolo, nei casi in cui non si possa appurare chi abbia commesso l’infrazione. Tanto più che la maggior parte delle multe disciplinari – come quelle per il parcheggio – non hanno effetto sulla circolazione stradale.

Secondo l’ATA sarebbero auspicabili ulteriori misure per proteggere maggiormente gli utenti più vulnerabili della strada, ossia i pedoni e i ciclisti.

Roadcross, fondazione che difende le vittime della strada, ha reagito positivamente alle misure relative all’alcol al volante e appoggia l’idea che gli autisti di camion o bus non abbiano il diritto il consumare nemmeno una goccia di alcol.

Sostenendo globalmente il pacchetto di misure, Pro Velo ha emesso dei dubbi per quanto riguarda la volontà di costringere i giovani ciclisti, fino a 14 anni, a portare un casco. In Svizzera circa il 70% dei giovani in questa categoria di età già portano un casco, mentre nei paesi in cui non esiste questo obbligo si arriva all’80%. Il successo è quindi limitato.

Il progetto, che sarà sottoposto al parlamento, prevede 23 misure. Queste le principali: .

Misure preventive: ad es. divieto di guida sotto l’effetto dell’alcol per determinati gruppi di conducenti, obbligo generale di circolare con i fari accesi nelle ore diurne, età minima fissata a sette anni per poter circolare in bicicletta, obbligo di portare il casco per i ciclisti fino a 14 anni.

Misure per migliorare l’applicazione delle norme esistenti: ad es. misure per garantire la qualità degli esami di verifica dell’idoneità alla guida, divieto di segnalare i controlli del traffico, limitazione della validità delle licenze di condurre, responsabilità civile del detentore del veicolo in caso di multe disciplinari.

Misure repressive per reati gravi: confisca e realizzazione del veicolo, obbligo di accertamento sull’idoneità alla guida in caso di dubbi in tal senso, installazione di apparecchi per la registrazione di dati e di etilometri blocca-motore.

Misure infrastrutturali: ad es. risanamento di tratti pericolosi e a rischio d’incidente, verifica dei progetti di costruzione per stabilirne le carenze a livello di sicurezza («road safety audit»).

Misure volte a ottimizzare la statistica degli incidenti: corretta riproduzione visiva degli incidenti sulla carta geografica per individuare i tratti pericolosi e a rischio, ottimizzazione dell’analisi dei dati.

(traduzione e adattamento, Michela Montalbetti e Armando Mombelli)

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