Il Consiglio del futuro al lavoro sul tema della salute mentale
Il "Consiglio del futuro U24" elabora proposte politiche sul tema della salute mentale, con la speranza di influenzare la politica ufficiale. È costituito mediante sorteggio da 80 giovani in rappresentanza di tutta la Svizzera.
Se al tempo della sua giovinezza ci fosse stato un Consiglio del futuro, mai e poi mai avrebbe affrontato il tema della salute mentale. Ne è convinto l’esperto, dai capelli brizzolati, a cui rivolgono domande i giovani, tra i 16 e i 24 anni.
Il Consiglio del futuro U24 chiede di regolamentare i social media
Alla fine di novembre 2023, il Consiglio del futuro ha presentato le sue proposte al pubblico. La prima e più importante è la richiesta di una maggiore prevenzione nel settore della salute mentale. Inoltre, chiede una legge nazionale per regolamentare le piattaforme dei social media. Questa dovrebbe riguardare tutte le piattaforme adatte alle giovani generazioni e un controllo efficace dei limiti di età. Il Consiglio chiede inoltre che le piattaforme si assumano una maggiore responsabilità per i contenuti che propongono.
Vuole anche una nuova materia scolastica chiamata “Psicologia e sviluppo personale”. Nel mondo del lavoro, chiede una maggiore protezione contro la discriminazione per le persone affette da patologie mentali, nonché regole chiare su quando rispondere alle e-mail al di fuori dell’orario di lavoro, ad esempio. La proposta, molto discussa, di una settimana lavorativa generale di quattro giorni non ha ottenuto la maggioranza necessaria nel Consiglio del futuro.
Quest’autunno i giovani del “Consiglio del futuro U24” si incontrano per un fine settimana ciascuno a Zurigo, Losanna e Locarno. Si informano, discutono e, alla fine, presentano alla politica le loro proposte su come la Svizzera possa affrontare meglio la problematica della “salute mentale”. Affrontano questa sfida con grande senso di responsabilità, lo si vede dai loro volti.
Il Consiglio del futuro è un’assemblea di cittadini che rappresenta uno spaccato della società. L’idea non è nuova, né in Svizzera né nel mondo. Negli ultimi anni iniziative del genere sono state avviate un po’ ovunque per ravvivare la democrazia.
Sempre più consigli sul clima e gruppi rappresentativi di cittadini
L’apripista è stato in Irlanda “We The Citizens”: un consiglio di cittadini, costituito mediante sorteggio, chiamato a dibattere e adottare posizioni condivise su temi da tempo particolarmente polarizzanti. Sorprendendo molti, questo gruppo rappresentativo irlandese ha formulato, tra l’altro, raccomandazioni per una legge liberale sull’aborto; e, nel 2018, nella cattolicissima Irlanda, quasi due terzi si sono pronunciati in votazione popolare per l’abolizione del divieto dell’aborto. Prima di allora, in Irlanda sul tema dell’aborto aveva marciato sul posto.
Dopo che il Consiglio di cittadini irlandese ha fatto uscire il Paese da un’impasse politica, si sono costituiti molti altri consigli mediante sorteggio, ad esempio i consigli nazionali sul clima in Francia, Germania e Regno Unito.
I consigli di cittadini si occupano spesso di come affrontare i cambiamenti climatici. ONG e gruppi di attivisti, come Extinction Rebellion, chiedono ovunque di istituire consigli di cittadini per i processi decisionali sulla politica climatica. Anche gli ultimi tre consigli di cittadini in Svizzera – nei comuni di Winterthur, Uster e Thalwil – si sono occupati di sviluppo sostenibile e politica climatica.
Il Consiglio per il futuro, i cui membri appartengono alla generazione di Greta Thunberg, tratta ora una questione piuttosto trascurata dalla politica: la salute mentale.
Il tema è stato scelto mediante un sondaggio rappresentativo di 20’000 giovani adulti in Svizzera. Oltre il 40% ha votato per la salute mentale, mentre secondo si è piazzato lo sviluppo sostenibile con poco meno del 20%.
20’000 degli 800’000 giovani in Svizzera tra i 16 e i 24 anni hanno ricevuto un invito. 1’200 hanno espresso interesse. I membri del Consiglio del futuro sono stati selezionati tra questi candidati mediante sorteggio secondo criteri di rappresentatività: donne, uomini, della Svizzera romanda, italiana e tedesca, con o senza passaporto svizzero. Affinché il denaro non sia un ostacolo alla partecipazione, i membri del Consiglio del futuro ricevono un’indennità secondo le tariffe del servizio militare e civile svizzero, ovvero almeno 69 franchi al giorno.
Il progetto “Consiglio del futuro U24” è sostenuto dalla Commissione svizzera per l’UNESCO e dalla Società svizzera di utilità pubblica, che tra l’altro gestisce il “Grütli”, il mitico praticello di fondazione della Svizzera. Il progetto gode di un ampio sostegno, dall’Amministrazione federale alla SRG SSR (di cui fa parte anche SWI swissinfo.ch).
Nella Commissione di vigilanza del “Consiglio del futuro U24” sono rappresentati quasi tutti i partiti; solo il seggio dell’UDC è ancora vacante. Interrogato sulla mancanza di un esponente di questo partito borghese di desta, il condirettore del progetto Che Wagner è ottimista e assicura che sono in corso contatti con membri dell’UDC potenzialmente interessati a occupare il posto.
Anche la diciassettenne Annabel Lewis di Ginevra ha votato per la “salute mentale”. Annabel dice di non sentirsi in realtà particolarmente attratta dalla politica e di aver colto l’invito a partecipare al Consiglio del futuro come un’occasione per approfondire la politica svizzera. “Sapevo già che le malattie mentali colpiscono soprattutto i giovani, ma i numeri che abbiamo scoperto qui sono impressionanti”. Una persona su cinque è affetta da malattie mentali. Quindi, secondo questa statistica, molti tra i nostri e le nostre conoscenti ne soffrono.
Annabel non ha ancora un’opinione definitiva ed è aperta a lavorare sulle proposte. Ma ritiene che il tema debba essere trattato con maggiore attenzione a scuola.
“La scuola non si è quasi mai occupata di questo argomento, e perciò molte persone di tutte le generazioni faticano a parlarne. Ma la salute mentale non dovrebbe essere un tabù e sono favorevole perché si inizi a parlarne a scuola”, spiega Annabel. Le persone con problemi di salute mentale non sarebbero più stigmatizzate e potrebbero entrare più rapidamente in contatto con i terapeuti.
Annabel è anche convinta che la Svizzera debba investire più risorse finanziarie per garantire posti di terapia sufficienti e sensibilizzare sul problema.
Annabel è svizzera e anche cittadina britannica. A Ginevra è immersa in un ambiente molto internazionale e anche nel Consiglio del futuro incontra persone con vissuti molto diversi. In termini di formazione e ambiente sociale, il Consiglio del futuro rappresenta uno spaccato della società svizzera.
Ad esempio, c’è anche un carpentiere dell’Emmental. “Non sarei mai entrato in contatto con lui, se non avessi partecipato Consiglio del futuro”, dice il diciottenne Wesley Meldau di Zurigo.
Anche Wesley non ha posizioni ben definite, ma vede la sua attività nel Consiglio per il futuro come un compito per acquisire conoscenze, ascoltare opinioni e alla fine elaborare proposte. “Speriamo di riuscire a proporre ai politici soluzioni concrete e che i politici ci tengano in considerazione.”
“Credo e spero che il nuovo Parlamento prenda sul serio il lavoro del Consiglio del futuro”, afferma uno dei due capiprogetto, Che Wagner. “Sono contento che i giovani abbiano votato per la salute mentale, perché questo tema non ha ancora una collocazione precisa sull’asse destra-sinistra, le opinioni sono ancora fluide”.
Giovani poco coinvolti nella politica svizzera
C’è già un gran numero di parlamenti giovanili e ogni anno, a novembre, si tiene a Palazzo federale la Sessione giovani, che vede i giovani impegnati per quattro giorni a elaborare posizioni su temi politici.
E allora, c’è anche bisogno di un Consiglio del futuro? “Con il Consiglio del futuro raggiungiamo giovani che altrimenti non sarebbero attivi politicamente”, sottolinea la condirettrice del progetto, Lara Oliveira König. “La differenza la fa l’estrazione a sorte, che ci consente di raggiungere giovani che non si sentono coinvolti dai parlamenti o dalle sessioni dei giovani”.
Altri sviluppi
Una migliore democrazia svizzera quando il puro caso ha voce in capitolo?
Entrambi i capiprogetto sottolineano che in Svizzera la generazione più giovane tende a restare ai margini della politica: solo il 23% degli 800’000 giovani tra i 16 e i 24 anni e il 37% dei cittadini svizzeri adulti sotto i 24 anni partecipano alla democrazia svizzera.
Il progetto “Consiglio del futuro U24” è ampiamente sostenuto dalla politica e dall’amministrazione. Ma, come emerso nei discorsi di benvenuto del giorno di apertura, alcuni, più che un’innovazione della democrazia, lo considerano uno strumento di educazione politica e di partecipazione.
I partecipanti vogliono che le loro idee siano ascoltate. La questione cruciale – come per tutte le iniziative di questo genere – è che ne sarà delle proposte del Consiglio del futuro.
Un esempio negativo è il Consiglio nazionale per il clima in Francia: all’inizio il presidente Emanuel Macron aveva promesso di sottoporre “senza filtri” tutte le proposte adottate dal Consiglio per il clima al voto del Parlamento o del Popolo. Ma poi, lui stesso, ha depennato idee fastidiose. Alla fine, il Parlamento ha approvato una legge sul clima che è stata aspramente criticata dal Consiglio sul clima francese. Questo consiglio di cittadini si è sentito beffato.
A cura di Mark Livingston
Traduzione: Adriano Bazzocco
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