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Il lobbismo in parlamento

Quanto pesano gli interessi personali dei deputati sui loro interventi politici? Dal confronto tra gli interventi parlamentari presentati durante l’ultima legislatura e i legami di interesse degli eletti, emerge che, per taluni consiglieri nazionali, il lobbismo è parte integrante della funzione politica.

Il partito di appartenenza e il cantone d’origine sono determinanti nel definire la linea d’azione politica degli eletti in Consiglio nazionale. La maggioranza dei membri della Camera del popolo, parallelamente alla propria attività politica di milizia, è però legata anche ad una serie di organizzazioni di varia natura: enti, consorzi, associazioni, fondazioni e aziende. Tali legami al momento dell’entrata in parlamento vengono dichiarati e annotati in un Registro pubblicoCollegamento esterno. L’elenco viene attualizzato ogni anno, spiega Otto Hostettler, co-presidente dell’associazione Lobbywatch.chCollegamento esterno che mira a rendere trasparente l’attività dei gruppi d’interesse che sono attivi a Palazzo.

Sotto la denominazione generica di “legami d’interesse” il Registro riunisce legami pubblici e privati, così come mandati remunerati e svolti a titolo gratuito. Un’inchiesta SSR-SRG, coordinata da RTSinfo, ha tentato di determinare l’influenza che gli interessi particolari rappresentanti dai singoli deputati ha nel dibattito politico elvetico (la metodologia dell’analisi è illustrata in fondo).

L’incrocio dei dati ha portato a realizzare una banca dati consultabile in modo interattivo. L’analisi visuale permette di determinare in un colpo d’occhio quali siano i partiti e i parlamentari rivelatisi particolarmente attivi tramite mozioni e postulati (esclusi quindi i singoli interventi in aula e nelle commissioni dove si preparano le decisioni delle Camere). Ma non solo. Lo stesso strumento consente di incrociare tale dato con gli interessi personali dei singoli deputati. Per avere il quadro completo, bastano un clic sui rettangoli colorati in alto alla pagina o una ricerca con il nome del consigliere nazionale nella casella in alto a sinistra.

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“Tra i doveri di deputato, rappresentante del popolo, e gli interessi privati non devono esserci interferenze” sottolinea la presidente della Commissione delle istituzioni politiche Cesla Amarelle (PS/VD) secondo la quale “il quadro attuale dei diritti e dei doveri dei deputati è chiaramente insufficiente”.

Metodologia

Il database allestito da Smartvote di tutte le mozioni e i postulati presentati dai consiglieri nazionali durante l’ultima legislatura, è stato incrociato con le indicazioni contenute nel Registro degli interessi nonché nella lista dei mandati dei parlamentari realizzata da Stefano Puddu e Martin Péclat disponibile sul sito di Monetas. La classificazione tematica degli interventi, ad eccezione della categoria “Cassa malati”, riprende quella stabilita dal parlamento stesso.

Tra l’autunno 2011 e la primavera 2015 sono stati presentati complessivamente 1’471 mozioni e postulati. La maggioranza concerne temi troppo vasti per essere correlata a specifici legami di interesse (funzionamento del Parlamento, legislazione, istituzioni, economia, finanze, ecc). Per l’analisi i temi “agricoltura”, “trasporti”, “pianificazione del territorio”, “salute”, “ambiente”, “energia”, “educazione” e “cultura” sono stati comparati alle seguenti categorie: agricoltura ed economia forestale, trasporti, immobiliare, costruzioni, salute (ed eventualmente medico-sociale), protezione della natura, energia e acqua, insegnamento-formazione e cultura. L’infografia permette a tutti gli utenti di procedere a numerose altre combinazioni.

Ambasciatori di interessi economici

In tale contesto alcuni consiglieri nazionali ricorrono generosamente allo strumento della mozione per favorire le attività economiche e associative in cui sono coinvolti. È il caso, ad esempio, dell’agricoltore Erich von Siebenthal (Unione democratica di centro/Berna), strettamente legato all’economia del legno essendo presidente di Beo Holz e di Berner Waldbesitzer. La maggior parte dei suoi interventi mirano a favorire gli affari degli agricoltori e in particolare dei produttori di legno: “migliorare il servizio forestale per promuovere l’uso del legno”, “sospendere la tassa sul traffico pesante per il trasporto del legno grezzo”, ecc.

“Erich von Siebenthal è un contadino di montagna. In realtà è molto attivo nella difesa degli interessi del settore del legno, non solo perché lo tocca, ma anche perché questo è quanto si attendono le persone che lo hanno eletto”, ritiene il liberale radicale friburghese Jacques Bourgeois. 

Il Verde liberale argoviese Thomas Böhni, quanto a lui, è un promotore delle energie rinnovabili. Cinque dei sei atti parlamentari che ha depositato sono strettamente legati al tema: “utilizzare il calore prodotto dalla geotermia”, “sopprimere le tariffe decrescenti per l’elettricità”, “migliorare il quadro necessario per lo sviluppo delle installazioni ‘Power to gas’”. Sono questioni che lo toccano da vicino anche perché dirige un’impresa attiva nel settore Per la sua collega di partito, la vodese Isabelle Chevalley, Thomas Böhni è soprattutto un imprenditore appassionato che consacra molto tempo alla sua attività: “In Parlamento interviene sostanzialmente sui temi che conosce” nota aggiungendo: “in questioni così tecniche è importante sapere di cosa si parla”.

Soprattutto: salute, energia e agricoltura

A livello di temi a risultare più attivi, nell’insieme dei 200 deputati, sono i consiglieri nazionali legati al settore sanitario. In questa legislatura sono in 43 e 23 (il 53,5%) hanno presentato almeno un testo legato alla sanità (il 62% se si considera anche il medico-sociale). Il dibattito sulle questioni della salute è, più di tanti altri, dominato dagli specialisti: il 54% dei 210 atti parlamentari sul tema è stato depositato da deputati legati al settore, di cui un terzo medici.

Ancora più numerosi, ma in percentuale un po’ meno attivi, i consiglieri nazionali legati a vario titolo all’energia. Sono 55 e un po’ più della metà (28) ha formulato una propria proposta sulla questione. Vi sono stati 89 interventi, di cui oltre il 60% da parte di politici con legami nel settore.

Significativo anche il numero degli atti degli eletti a Berna che hanno qualche forma di interesse nell’agroalimentare. Oltre il 40% di loro è intervenuto almeno una volta su temi riguardanti il settore. Su 98 tra mozioni e postulati concernenti l’agricoltura, quasi i due terzi sono stati depositati da parlamentari che hanno dichiarato di avere mandati nel campo.

Al contrario i parlamentari che hanno legami diretti con le casse malati tendono ad essere meno attivi degli altri tramite proposte formali: solo un quarto ha fatto un intervento sul tema (4 su 16) e su 32 mozioni relative all’assicurazione malattia 8 sono attribuibili a parlamentari con interessi espliciti nel settore. I più attivi sul fronte risultano così essere i socialisti romandi Ada Marra e Stéphane Rossini che hanno avanzato diverse proposte per regolamentare le pratiche delle casse malati.

Facendo le proporzioni i parlamentari più impegnati nel difendere gli interessi di cui sono dichiaratamente portatori sembrano essere i rappresentanti dei Verdi liberali. Su 12 eletti, 10 hanno presentato mozioni e postulati su questioni essenzialmente legate all’ambiente e all’energia. Con un tasso dell’83% precedono i Verdi (60%), i socialisti e il Partito popolare democratico (57%), l’Unione democratica di centro (41%) e il Partito liberale radicale (33%).

In seno al gruppo verde liberale si constata anche il maggior numero di interventi correlati agli interessi dei loro autori: su un totale di 61 interventi, 30 (pari al 49,2%) concernono temi direttamente attinenti ai legami indicati nel Registro degli interessi del parlamento. Un dato notevolmente discordante da quello degli altri partiti che hanno tassi simili, variabili tra il 23,4% del PPD e il 27,4% del PLR.

“È logico che un piccolo gruppo sia più attivo di uno grande, è anche necessario per esistere”, rileva la verde liberale vodese Isabelle Chevalley.

Parlamentari “mono-interessati”

Altri membri del Consiglio nazionale si concentrano su un unico tema. È il caso di Hans Egloff le cui mozioni sono tutte orientate a tutelare gli interessi dei proprietari immobiliari.

Nel testo “sicurezza dell’alloggio. Diritto d’opzione irrevocabile quanto al valore locativo”, per esempio, reclama una riforma dell’imposizione a loro famore (uno “strumento d’ottimizzazione fiscale” per il Governo”). L’UDC zurighese guida la Hauseigentümerverband (HEV), l’associazione dei proprietari fondiari.

Sull’altro lato dell’arco parlamentare, la socialista zurighese Jacqueline Badran, membro del comitato dell’Associazione inquilini della Svizzera tedesca (SMV), a consacrato più della metà dei suoi interventi alla causa, battendosi, ad esempio, per fare in modo che cantoni e comuni possano vantare un diritto di prelazione sugli immobili delle imprese federali.

Da parte loro le sangallesi Yvonne Gilli (Verdi) e Margrit Kessler (Verdi liberali) hanno presentato testi unicamente sulla salute. Alla prima, medico e sostenitrice della medicina alternativa, si deve, tra le altre, una mozione volta a favorire la commercializzazione di trattamenti a base di piante. La seconda, presidente dell’Organizzazione nazionale dei pazienti, moltiplica i suoi interventi per migliorare i diritti dei malati, rendere maggiormente sicuri i test clinici ecc.

Walter Wobmann (UDC/SO), presidente dell’Associazione delle imprese private di trasporto pubblico (BUS CH) e membro della Commissione nazionale della circolazione dell’Automobile Club Svizzero, ha depositato tre mozioni legate ai trasporti, due delle quali per rivendicare la soppressione delle tasse ambientali sui veicoli (la terza riguarda le multe agli automobilisti).

Il democentrista zurighese Jürg Stahl, membro della direzione del Groupe Mutuel, non risulta tra i deputati più prolifici, ma è autore di interventi mirati: entrambe le sue mozioni riguardano l’assicurazione malattia. Lo stesso siede nella Commissione della sicurezza sociale e della sanità della quale fa parte la metà dei parlamentari legati alle casse malati.

I più attivi

A difendere maggiormente gli interessi di cui è portatrice è la socialista solettese Bea Heim. Dall’autunno 2011 alla primavera 2015 l’insegnante ha depositato complessivamente 26 mozioni e postulati (un primato) dei quali ben 19 mirati sui temi della salute e dell’educazione, i due settori nei quali vanta i maggiori legami. “È solo tramite un numero elevato di interventi che posso far muovere le cose nella protezione dei pazienti” ha spiegato a SRF.

Nella Svizzera italiana il primato di parlamentare più attivo in assoluto spetta al PPD ticinese Marco Romano che con 21 mozione e postulati nel corso della presente legislatura si piazza anche al primo posto della speciale classifica della Svizzera latina insieme al PLR friburghese Jacques Bourgeois.

Tra i ticinesi giungono sul podio, dietro al giovane rappresentante del PPD, Fabio Regazzi (secondo a livello regionale con 19 mozioni e postulati); Lorenzo Quadri e Marina Carobbio Guscetti, terzi a pari merito con 15 proposte ciascuno.

Traduzione e adattamento di Diego Moles

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