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Le priorità del nuovo ambasciatore svizzero negli Stati Uniti

Jacques Pitteloud standing with arms crossed
Jacques Pitteloud ha già rivestito gli incarichi di cooordinatore dei servizi d'informazione svizzeri e di ambasciatore in Kenya. Keystone

Chiamato a dirigere da settembre l’ambasciata svizzera a Washington, Jacques Pitteloud intende mantenere "eccellenti relazioni" tra i due paesi e partecipare ai negoziati per un accordo di libero scambio.

“È un periodo affascinante per essere a Washington, con tutti questi sviluppi nella politica americana e l’influenza di questi cambiamenti sul resto del mondo”, dice Jacques Pitteloud, il nuovo ambasciatore svizzero negli Stati Uniti. “Penso che sia uno dei compiti più interessanti al momento.”

Jacques Pitteloud, 56 anni, vallesano, assume dal 2 settembre il suo nuovo incarico, in sostituzione di Martin Dahinden, che è andato in pensione. La cerimonia di gradimento del nuovo ambasciatore da parte americana, alla quale parteciperà il presidente Donald Trump, è in programma il prossimo 16 settembre.

Interrogato sulla sua posizione in relazione all’amministrazione Trump, Jacques Pitteloud risponde che non è compito suo esprimere giudizi e “francamente, trattiamo con i paesi, non con i governi”. Aggiunge: “Abbiamo una lunghissima tradizione di amicizia tra la Svizzera e gli Stati Uniti e non ho notato alcun cambiamento con la nuova amministrazione”.

Alla domanda sui tweet di Donald Trump, il nuovo ambasciatore dice che intende sicuramente seguire l’account Twitter del presidente. “Sono sicuro che tutti i miei colleghi di Washington e tutti gli ambasciatori seguono costantemente i tweet del Presidente Trump, perché è un modo molto diretto per capire meglio ciò che pensa e dice”.

Il “James Bond svizzero”

Jacques Pitteloud è stato coordinatore dei servizi d’informazione federali tra il 2000 e il 2006. Una volta un giornalista lo ha definito il “James Bond svizzero”. Tra il 2010 e il 2015 è stato ambasciatore svizzero in Kenya, responsabile anche per il Ruanda e la Somalia, mentre in questi ultimi anni direttore della Direzione delle risorse del Dipartimento federale degli Affari esteri (DFAE) a Berna.

Jacques Pitteloud behind a microphone
Jacques Pitteloud si è intrattenuto con swissinfo.ch a Berna, pochi giorni prima della sua partenza per Washington. Julia Crawford/swissinfo.ch

Poco dopo la nomina a ambasciatore a Washington, Jacques Pitteloud è stato scagionato dal Tribunale penale federale in relazione alle accuse di abuso di autorità durante il periodo in cui rivestiva la funzione di capomissione in Kenya. Nel maggio 2015 due uomini d’affari kenioti avevano depositato un’azione penale presso il Ministero pubblico della Confederazione contro l’ex ambasciatore di Svizzera in Kenya, per tentata coazione, abuso di autorità e violazione del segreto d’ufficio. La Corte ha concluso che l’approccio di Jacques Pitteloud non era stato illecito.  

Questi tre anni di procedimenti giudiziari sono stati “molto dolorosi”, dichiara il nuovo ambasciatore negli Stati Uniti. “Ma ero ben supportato dal mio dipartimento, perché sapeva esattamente quello che avevo fatto e sapeva che avevo agito secondo le istruzioni”.

Libero scambio e buoni uffici

“Negoziare un accordo di libero scambio sarà certamente al primo posto tra le priorità di entrambi i paesi nelle loro relazioni bilaterali”, afferma Jacques Pitteloud. “Sono molto fiducioso, perché entrambe le parti sono molto interessate a sviluppare il miglior accordo possibile sia per la Svizzera che per gli Stati Uniti. È una questione molto tecnica, molto complessa. È un processo lungo, ma sarà affascinante”.

Gli Stati Uniti sono il secondo partner commerciale della Svizzera dopo la Germania, ma non esiste ancora un accordo di libero scambio tra Berna e Washington. Una bozza proposta nel 2006 non ha avuto successo, soprattutto a causa dell’opposizione degli agricoltori svizzeri.

Nell’ambito della sua politica estera, la Svizzera assume dal 1980 un mandato di potenza protettrice per rappresentare gli interessi americani in Iran e ha recentemente firmato un accordo per rappresentare gli interessi degli Stati uniti anche in Venezuela. Jacques Pitteloud ritiene che la Svizzera possa, nel quadro di questi due mandati, “continuare a svolgere il ruolo di intermediario onesto, trasmettere i messaggi, tra cui quelli che non possono essere trasmessi attraverso i canali ufficiali”.

La sua esperienza nei servizi segreti potrebbe essergli utile? “Non sono qui come rappresentante di un servizio di intelligence, è sicuramente una cosa del passato”, risponde Jacques Pitteloud. “Tuttavia, la mia esperienza potrebbe essere d’aiuto”.

Traduzione di Armando Mombelli

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