Prospettive svizzere in 10 lingue
Quanto è neutrale davvero la Svizzera?

La neutralità svizzera, una nozione a geometria variabile

Christophe Farquet

Si ha talvolta l'impressione che la neutralità svizzera sia monolitica e intangibile. Ma uno sguardo al passato fa intravedere una realtà ben più sfumata. L'analisi dello storico Christophe FarquetCollegamento esterno.

Mentre il dibattito sulla neutralità elvetica ha ripreso slancio, un chiarimento storico s’impone. Bisogna superare le semplificazioni politiche che oscillano tra una visione monolitica della neutralità e un’idea in cui a prevalere sono la malleabilità e l’opportunismo. Nessuna delle due percezioni è corretta.

In effetti, la neutralità svizzera ha riscoperto tre dimensioni differenti in epoca contemporanea e distinguerle è imperativo per capire la cesura provocata dalla guerra in Ucraina.

Essere neutrale, prima di tutto, significa restare al di fuori delle alleanze militari e non fare la guerra. Sotto questo aspetto, la Svizzera è restata invariabilmente neutrale dal 1815. Non ci soffermeremo sulla manciata di impercettibili esitazioni in materia nella metà del XIX secolo, con i radicali galvanizzati dalla vittoria nella guerra del Sonderbund oppure la tendenza più allarmante dei germanofili della Belle Epoque che vedevano in un potenziale patto con il militarismo prussiano una scusa per liberare il piccolo Paese dal suo corsetto di neutralità.

Se ci si limita a questa definizione stretta, la difesa della neutralità, conforme agli auspici della maggior parte delle persone al potere, l’ha spuntata. E tutto lascia presagire che la Svizzera proseguirà su questa strada anche in futuro, nonostante la guerra in Ucraina.

Altri sviluppi

Altri sviluppi

Il giorno in cui la Svizzera è diventata neutrale

Questo contenuto è stato pubblicato al La vecchia Confederazione – mosaico di 13 cantoni, alleati, baliaggi comuni e altri territori soggetti – scompare con l’invasione francese del 1798. La Svizzera diventa allora una repubblica «una e indivisibile» sul modello francese, in cui i cantoni non sono altro che semplici prefetture. Poiché la situazione politica rimane tesa, Napoleone impone la sua mediazione…

Di più Il giorno in cui la Svizzera è diventata neutrale

Essere neutrale, poi, significa rispettare i doveri legati alla neutralità che derivano dal diritto internazionale. L’analisi in questo caso è più sfumata. È risaputo infatti che nel comportamento della Svizzera si notano discrepanze con la Convenzione dell’Aia del 1907, soprattutto durante le due guerre mondiali.

La lista di prestazioni economiche concesse all’Asse durante la Seconda guerra mondiale lo ricorda, e l’applicazione di sanzioni a uno dei belligeranti non è d’altronde una novità. Nella maggior parte dei casi, i dirigenti elvetici si sono decisi, anche se con riluttanza, a trasgredire, giustificandosi con il fatto che la situazione internazionale dava poco margine di manovra.

La specificità relativa del caso ucraino consiste in una più chiara rivendicazione di questa trasgressione da parte della Svizzera. La netta prevalenza di sentimenti filo-ucraini nell’opinione pubblica c’entra qualcosa, in una situazione in cui tale interpretazione della neutralità non deve far fronte a una minaccia immediata.

Essere neutrale, infine, significa avere un comportamento neutrale nelle relazioni internazionali, in altre parole optare per una politica estera fondata sul principio dell’equilibrio, affiancato a una propensione a occupare una posizione in disparte o di arbitro di fronte ai grandi contenziosi internazionali. Evidentemente è in questo ambito, e non negli altri due, che la malleabilità si è dimostrata la norma anziché l’eccezione nel corso del XX secolo. Dall’orientamento pro-Triplice alleanza precedente alla Prima guerra mondiale all’allineamento nel campo occidentale nella Guerra fredda passando per una politica più equilibrata tra le due guerre mondiali, gli esempi di cambiamenti di rotta della politica estera svizzera sono parecchi.

Il sostegno all’Ucraina sembra, sotto questo punto di vista, essere solo l’ultimo episodio di questa storia movimentata e il risultato indiretto dell’interdipendenza tra la Confederazione e l’Unione europea.

La neutralità, come la cesura provocata dalla guerra in Ucraina, si mostra dunque sotto una luce più vera.

Le opinioni espresse in queste articolo sono unicamente quelle dell’autore e non rispecchiano necessariamente la posizione di SWI swissinfo.ch.

Altri sviluppi

Dibattito
Moderato da: Bruno Kaufmann

Come sarà la neutralità del futuro?

La neutralità è sul banco di prova della storia mondiale. Ha un futuro? E come dovrebbe essere definita?

6 Mi piace
227 Commenti
Visualizza la discussione


Traduzione dal francese, Zeno Zoccatelli

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR