Anche il secondo ostaggio svizzero si è presentato giovedì davanti al Tribunale della Corte d'appello di Tripoli, dove è chiamato a rispondere dell'accusa di "soggiorno illegale".
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
Max Göldi è potuto rientrare all’ambasciata, ha indicato il portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri Adrian Sollberger.
Stando a quanto riportato dalla Radio della Svizzera romanda, il cittadino svizzero è stato accompagnato da rappresentanti di ambasciate straniere, tra cui quella tedesca.
Manon Schick, portavoce di Amnesty International, ha affermato che “il verdetto sarà comunicato il 4 febbraio”.
Domenica l’altro ostaggio svizzero, Rachid Hamdani, aveva pure deciso di presentarsi al processo in appello. L’avvocato dei due, Salah Zahaf, aveva dichiarato che i suoi clienti “hanno ottenuto garanzie” dalla Fondazione Gheddafi, che fa capo a Seif Al Islam, figlio del leader libico Muhammar Gheddafi.
Hamdani, responsabile di una piccola impresa svizzera, e Göldi, capo della filiale libica del gruppo elvetico-svedese ABB, sono bloccati in Libia dal 19 luglio del 2008, quattro giorni dopo l’arresto avvenuto a Ginevra di Hannibal Gheddafi.
Rilasciati dal carcere il 28 luglio 2008 con il divieto di lasciare il paese, da allora risiedono presso l’ambasciata svizzera. Il 30 novembre sono stati condannati in primo grado a 16 mesi di carcere per “soggiorno illegale” in Libia. I due sono anche accusati dalla giustizia libica di “attività economiche illegali”.
swissinfo.ch e agenzie
I più letti Quinta Svizzera
Altri sviluppi
Riforma della previdenza vecchiaia in Svizzera, i dettagli della votazione
Le offerte di vacanze “senza bambini” prendono piede in Svizzera: idea geniale o discriminazione?
Gli operatori turistici più accorti sanno che molte persone sono disposte a pagare di più per allontanare i bambini dalle loro vacanze. Che cosa dice questo della società?
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Libia: Hamdani si presenta in aula
Questo contenuto è stato pubblicato al
A darne notizia è stata il suo legale Salah Zahaf, il quale ha precisato che il verdetto della corte è atteso per il 31 gennaio. Al termine dell’udienza Hamdani ha potuto tornare senza problemi all’ambasciata elvetica. L’avvocato ha precisato che l’ostaggio elvetico aveva ottenuto garanzie in questo senso dalla fondazione Gheddafi, presieduta da Seif Al-Islam,…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Emmanuel Altit si impegnerà ad organizzare la difesa di Rachid Hamdani e Max Göldi, collaborando con il loro legale libico Salah Zahaf. L’avvocato parigino ha già ottenuto un visto per la Libia, dove giovedì dovrebbe assistere all’udienza del processo d’appello di Göldi, già dirigente della filiale del gruppo elvetico-svedese ABB in Libia, sempre che il…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La decisione è stata presa a causa dell’assenza in aula dei due imputati: Göldi non si è presentato sabato e Hamdani non era presente all’udienza domenica, ha annunciato il legale di entrambi, Salah Zahaf. I due uomini soggiornano all’ambasciata della Svizzera a Tripoli, luogo che hanno rifiutato di lasciare anche in occasione delle precedenti udienze…
16 mesi di carcere per i due ostaggi svizzeri in Libia
Questo contenuto è stato pubblicato al
Agli arresti domiciliari dal luglio del 2008, Max Göldi e Rachid Hamdani sono stati giudicati da una Corte libica e condannati a 16 mesi di prigione, da scontare, e al pagamento di una multa di 2’000 dinari (circa 1’600 franchi svizzeri) per violazione delle procedure relative ai visti. La notizia, annunciata da un anonimo responsabile…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La seconda udienza contro Max Göldi e Rachid Hamdani è stata rinviata ai primi di gennaio. Trattenuti a Tripoli da oltre un anno e mezzo, i due ostaggi svizzeri devono rispondere dell’accusa di «esercizio di attività economiche illegali». In questo clima di incertezza, un’unica cosa sembra ormai certa: nell’affrontare questo spinoso caso, le autorità libiche…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.