Newsletter della democrazia
Care amiche e cari amici della democrazia,
In Ucraina le bombe continuano a cadere senza sosta e ogni ora vengono commessi dei crimini di guerra. Inoltre, i responsabili di questo attacco della Russia contro il suo vicino sovrano, in violazione del diritto internazionale e attuato senza che vi sia stata alcuna provocazione, distorcono la realtà a tal punto che persino in società libere e democratiche come la Svizzera, la narrazione russa riesce talvolta a far breccia.
Quando all’inizio di luglio sono arrivato alla stazione di Lugano nel cuore della notte tra tuoni e lampi, sono stato accompagnato al mio alloggio da un tassista fermamente convinto che fossero gli Stati democratici i responsabili della sanguinosa guerra in Ucraina: “Ammiro Putin perché fa quello che deve fare”, mi ha detto.
Il breve tragitto in auto sotto l’acquazzone non ci ha permesso di conversare a lungo. Per esempio, non abbiamo potuto discutere sul fatto che questo “Putin” al Cremlino e in tutta la Russia sta mettendo a tacere tutte le voci contrastanti – e il tassista incarna proprio una di queste voci – in modo sempre più inflessibile, sino a farle scomparire. O che una conferenza come quella per la ricostruzione dell’Ucraina organizzata a Lugano, alla quale ho partecipato, abbia offerto a innumerevoli persone che ricoprono i ruoli più disparati un’opportunità speciale: scambiare idee con altre persone per la prima volta dallo scoppio della guerra, lontano dai riflettori dei “pezzi grossi”, e fare progetti insieme per rafforzare la democrazia in Ucraina, in Europa e nel mondo.
La libertà di espressione è uno dei presupposti fondamentali delle nostre società democratiche. Permette (ma non garantisce) la coesistenza pacifica nonostante tutte le differenze e le contraddizioni – senza bombe, crimini di guerra e bugie imposte dallo Stato.
SWI swissinfo.ch ha raccontato le possibilità di ricostruzione democratica fin dall’inizio della guerra, dando voce alla libertà di espressione in tutto il mondo e interrogandosi e facendo ricerche su qual è la situazione di queste libertà fondamentali, anche in un Paese come la Svizzera.
I miei più cordiali saluti,
Bruno Kaufmann
Corrispondente sulla democrazia a livello internazionale e coordinatore della rubrica dedicata alla democrazia di SWI swissinfo.ch.
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