Castiglione delle Stiviere e la nascita della Croce Rossa
È dal balcone di palazzo Bondoni Pastorio a Castiglione delle Stiviere, dal quale vedeva le donne italiane soccorrere i feriti di Solferino, che Henry Dunant ha deciso di creare la Croce Rossa. Oggi tra queste stanze, e nel vicino museo, si può riscoprire la storia del movimento. Reportage in occasione della Giornata mondiale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa.
Se la base operativa e amministrativa di quella che è oggi la più grande organizzazione umanitaria al mondo è a Ginevra – dove hanno sede il CICR e la Federazione internazionale – le radici e il cuore si trovano in un piccolo lembo della pianura padana, al confine tra le province di Mantova, Brescia e Verona.
È qui, tra Castiglione delle Stiviere e Solferino, che è nata l’idea della Croce Rossa. Ancora oggi monumenti e palazzi testimoniano l’opera fondamentale di Herny Dunant.
E se a Solferino sorge il memoriale, dove sono collocati i marmi provenienti da tutto il mondo sui quali sono incisi i nomi dei paesi che aderiscono alla Croce Rossa, è a Castiglione che ha sede il Museo internazionale della Croce rossaCollegamento esterno.
Altri sviluppi
Aiuto incondizionato
Un museo unico
Inaugurato nel 1959 e restaurato lo scorso anno, questo museo racconta la nascita e lo sviluppo del movimento e presenta tutta una serie di documenti che illustrano l’impegno dei 98 milioni di volontari e membri presenti in tutto il mondo.
A farci da guida è Mara Tonini, nata e cresciuta a Vallorbe (canton Vaud) e da anni attiva nel museo di Castiglione.
Nobel per la pace
Umanista, imprenditore e filantropo, Henry Dunant ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1901, per aver fondato la Croce Rossa.
Il CICR ha ricevuto il Nobel per la pace nel 1917 e nel 1944, al termine delle due grandi guerre, e nel 1963 assieme alla Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
In queste sale divise su tre piani si trovano diverse barelle e ferri chirurgici, utilizzati per soccorrere i feriti della celebre battaglia di Solferino, consumatasi il 24 giugno 1859. È proprio in seguito allo scontro tra l’alleanza franco-sarda e l’esercito austriaco per l’indipendenza dell’Italia (con oltre 100mila tra morti e feriti), che Herny Dunant lancia il progetto di un movimento internazionale di volontari.
Il museo presenta poi la prima edizione del libro “Un ricordo di Solferino”, che Dunant pubblica nel 1862 a sue spese, e una copia dei numerosi premi Nobel per la pace attribuiti al movimento.
Nelle sale a pianterreno si trovano inoltre i diversi strumenti sanitari utilizzati durante battaglia di Sedan del 1870. È durante questo scontro franco-prussiano che per la prima volta i due schieramenti riconoscono il ruolo della Croce Rossa e accettano di scambiarsi i prigionieri. Il museo mette in mostra le lettighe trainate a mano o da cavalli, le prime ambulanze equipaggiate con acqua corrente e racconta la nascita del simbolo della Croce rossa.
Ampio spazio viene però dato anche ai conflitti contemporanei, attraverso mostre fotografiche o sessioni specifiche, come quella dedicata alle mine antiuomo. La particolarità di questo luogo, afferma il conservatore del museo Giuseppe Barrile, è il modo in cui presenta la nascita e lo sviluppo di un’idea umanitaria.
“La particolarità di questo luogo è la sua unicità, vi si può comprendere come sia avvenuto lo sviluppo di un’idea che prima non c’era. In questo museo quando entri cerchi qualcosa che non pensi di trovare e riconosci qualcosa di più intimo dell’arte che è l’umanità”, sottolinea Barrile.
Quel balcone dove Dunant ebbe l’intuizione
Visitare Castiglione delle Stiviere significa anche ripercorrere i momenti in cui Henry Dunant passò di qui per incontrare Napoleone III e fu ospitato per alcuni giorni presso lo splendido Palazzo Bondoni Pastorio.
“Arrivò al Palazzo all’alba del 25 giugno – racconta la volontaria Giovanna Bondioli Sgarbi illustrandoci la stanza nella quale dormì Dunant. Proveniva da Brescia e viaggiava a bordo di una carrozza guidata da un vetturino della zona, che lo lasciò proprio davanti al portone dove abitavano le nobili Carolina e Luigia Bondoni Pastorio. In quel periodo il palazzo si stava riempiendo di feriti provenienti dalla battaglia di Solferino”.
La stanza nella quale ha dormito Dunant è relativamente piccola se paragonata ad altre del palazzo. Al suo interno c’è una splendida stufa di terracotta e, in una vetrinetta, tre edizioni del suo libro “Ricordi di Solferino”.
È proprio dal balcone di questa stanza che a Dunant è venuta l’idea della Croce Rossa. Da qui poteva infatti vedere le donne castiglionesi soccorrere i soldati francesi e austriaci, medicandoli con ciò che avevano di più prezioso – le lenzuola della dote – e rischiando la pena di morte per aver aiutato il nemico.
Nel suo diario, Dunant scrive che dopo aver attraversato il campo di battaglia, è “tornato ammalato da questo spettacolo di morti e feriti”. Il suo esempio oggi è seguito da milioni di volontari in tutto il mondo che si prodigano per aiutare il prossimo.
“Un esempio più che mai valido in quanto la sua lotta si è basata sull’universalismo, sul superamento del concetto di nazionalità e di pregiudizi nazionalistici”, concludono il professor Giulio Busi e sua moglie Silvana Greco presidente e vice presidente della Fondazione Palazzo Bondoni Pastorio.
La Giornata mondiale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa si tiene l’8 maggio, giorno della nascita di Henry Dunant, in onore dei 17 milioni di volontari e degli 80 milioni di membri in tutto il mondo.
Altre date importanti:
– 24 giugno 1859, battaglia di Solferino;
– 26-29 ottobre 1863, Convegno di Ginevra che segna la nascita delle società nazionali della Croce Rossa;
– 22 agosto 1864, giorno di chiusura della 1° Conferenza diplomatica di Ginevra in cui viene firmata la Prima Convenzione di Ginevra.
Oltre a quello di Castiglione delle Stiviere, il movimento della Croce rossa conta un altro importante museo a Ginevra, dove viene presentata l’avventura umanitaria.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.