Parlamento dei bambini: mandarini e sciroppo durante la pausa
In Svizzera, la politica dà poco spazio alle bambine e ai bambini. Non così a Lucerna dove da 30 anni si riunisce regolarmente un Parlamento dei bambini. SWI swissinfo.ch ha seguito una sessione.
In sala, i bambini e le bambine siedono uno vicino all’altra sulle panche di legno. Sopra le loro teste pendono delle ghirlande su cui sono raffigurate delle scimmie sorridenti con la cresta irochese. È Coco, la mascotte del Parlamento dei bambini (Kinderparlament, Kipa) di Lucerna.
Il “Kipa” conta circa 90 bambini e bambine tra gli otto e i 14 anni. Questo mercoledì pomeriggio si sono riuniti nel centro giovanile “Treibhaus”. La sessione viene aperta da Lorena, 11 anni, e Mattis, 13 anni. Sono i due copresidenti del Parlamento lucernese.
All’inizio, Mattis ricorda i principi: “Rispettiamo le opinioni altrui e abbiamo riguardo gli uni con le altre. Basta chiedere se non si capisce qualcosa. E solo chi tiene in mano Coco può prendere la parola”. Una regola che sembra piacere anche a Coco: il suo viso sorridente riempie la carta arancione che i bambini mostrano quando vogliono partecipare al dibattito.
Come veri membri del Parlamento della città
Il Parlamento dei bambini si occupa di temi che interessano i e le più giovani della città di Lucerna e ha dei diritti politici: come i membri del Parlamento cittadino degli adulti, può inoltrare dei postulati al legislativo. Inoltre, il Kipa può chiedere informazioni alle autorità.
Lorena e Mattis presentano il programma in modo molto professionale. Ogni anno si tengono tre sessioni; questa è la prima del 2023. Il primo tema in agenda fa venire l’acquolina in bocca. Verrà consegnato il “lecca-lecca d’oro”.
Tre parlamentari consegnano al direttore e al segretario generale del Museo dei trasporti di Lucerna il premio, un sistema solare realizzato dagli stessi bambini. “Grazie alla ricca offerta didattica interattiva, agli ampi spazi ricreativi e ai vari temi, il museo è un luogo a misura di bambino/a”, questa la motivazione di Lorena.
“Che cosa farà con il montepremi di 500 franchi?”, chiede un bambino al direttore Martin Bütikofer. Colto un po’ di sorpresa, visto che non sapeva di ricevere anche dei soldi, sulle prime non sa cosa rispondere. “Forse offro un cornetto alle nocciole alle dipendenti e ai dipendenti del museo”, si salva in corner Bütikofer.
Mezzi pubblici a metà prezzo
Nel panorama politico della città, il Parlamento dei bambini non fa solo da ornamento, ma è un organo importante. Le giornaliste Emily e Lucie, di 11 e 12 anni, danno risalto all’ultimo successo sulla prima pagina del “Kiz-Blitz”, il giornale del Kipa.
“Siamo orgogliosi!”, titolano le reporter. Nell’articolo si legge che i biglietti per tutti i bambini d’età compresa tra i sei e 16 anni saranno a metà prezzo sui bus che circolano sul territorio cittadino. Il Parlamento lucernese ha infatti approvato un postulato del Kipa.
Detective per una città a misura di bambino
“Nel Parlamento dei bambini vengo ascoltata e posso presentare le mie idee”, dice una ragazza, rispondendo alla nostra domanda sul perché abbia deciso di entrare nel consesso. “Ho diritto di voto e posso contribuire a migliorare la città, rendendola più a misura di bambino”, afferma invece un ragazzo.
Il Parlamento dei bambini di Lucerna, il primo in Svizzera, è stato creato nel 1993. Attualmente ce ne sono dieci. I suoi membri hanno un’età compresa tra gli otto e i 14 anni. I vari Parlamenti non collaborano tra di loro.
Non si deve essere eletti, basta essere interessati per entrare in Parlamento. Ad ogni sessione partecipano anche dei “padrini” o delle “madrine”, politici e politiche di tutti gli schieramenti politici che siedono nel Parlamento della città. Il momento culminante della storia del Parlamento dei bambini è stata la visita nel 1998 della first lady americana Hillary Clinton durante la presidenza di Bill Clinton.
Il Kipa funziona come un vero Parlamento. Ha delle commissioni, che qui si chiamano gruppi. Uno ha il compito di andare alla ricerca delle cose che si potrebbero migliorare in città. I suoi membri sono come dei detective che puntano la loro lente d’ingrandimento su varie istituzioni, ad esempio sulle mense scolastiche. Le loro proposte di miglioramento vengono presentate ai rappresentanti della politica e dell’amministrazione con cui vengono discusse approfonditamente.
Il gruppo responsabile dell’infrastruttura monitora i parchi giochi, i piazzali scolastici, i parchi cittadini, le strutture per il tempo libero e i percorsi casa-scuola. I bambini vigilano anche sulla sicurezza intorno ai cantieri. Anche questo gruppo incontra i responsabili dell’amministrazione.
Il gruppo responsabile delle finanze si occupa delle richieste dei consigli di classe delle scuole della città e durante la prima sessione dell’anno presenta il consuntivo e il preventivo. Il giornale “Kiz-Blitz” viene realizzato da una redazione di giovani reporter. Come il Parlamento, così tutti i gruppi sono presieduti da una bambina e da un bambino.
Festa per i trent’anni del Parlamento
“È bello conoscere molti altri bambini e fare delle uscite insieme”, dice un ragazzo, ricordando un aspetto importante per i bambini e le bambine, ossia il divertimento. E naturalmente amano le pause. Non bevono naturalmente caffè e non mangiano croissant. Lo spuntino consiste in sciroppo, torte e mandarini. I più veloci si accaparrano un posto attorno al calciobalilla.
Enno sta già pensando concretamente al suo futuro. “Mi piacerebbe intraprendere una carriera politica. Il Parlamento dei bambini mi permette di fare le prime esperienze”, dice il bambino di dieci anni, aggiungendo che suo padre è membro attivo di un partito e che a casa parlano spesso di politica.
Molti bambini e bambine evidenziano le conoscenze acquisite. “Nel gruppo responsabile delle finanze imparo come si tengono i conti”, dice un giovane parlamentare. In effetti, durante la discussione relativa al budget, i bambini danno prova di oculatezza e riducono la tiratura del “Kiz-Blitz” per limitare le uscite.
La pubblicazione esce due volte all’anno e viene distribuita in tutte le scuole elementari della città. Il Parlamento ha deciso di stampare solo 3’000 copie, mille in meno rispetto ai numeri precedenti. Il gruppo responsabile delle finanze ha motivato così il taglio: da una parte si registra un calo d’interesse da parte di alcune classi, dall’altra parte oltre la metà del budget annuale di 20’000 franchi del Parlamento viene spesa per la stampa del “Kiz-Blitz”.
I bambini devono però anche essere pronti ad incassare delle sconfitte. L’ultimo autunno, i detective di città avevano proposto di realizzare una mostra sull’inquinamento nel lago dei Quattro cantoni. Al progetto aveva partecipato anche un’artista. L’idea non ha però convinto l’amministrazione comunale. “Mi è piaciuto molto discutere dell’esposizione con varie persone”, dice una detective che ha già superato la delusione.
Una band di fama nazionale o mondiale?
I festeggiamenti per i trent’anni del Parlamento sono il prossimo punto all’ordine del giorno. I bambini presentano la loro proposta: “party, buffet, gioco e discoteca”. Nella prima votazione si decide di permettere ai membri di invitare amici e amiche alla festa.
In seguito, la maggioranza trova che la festa non debba svolgersi dopo una sessione, ma un altro giorno. Un ragazzo aveva argomentato che sarebbe stato troppo stanco per godersi i festeggiamenti.
Durante la pandemia e la guerra in Ucraina, i governi di molti Paesi, tra cui quelli di Finlandia, Islanda, Germania e Taiwan, hanno incontrato i bambini per conoscere le loro preoccupazioni e paure e per rispondere alle loro domande.
La Svizzera fa una distinzione tra Parlamenti dei bambini (10) e dei giovani (80) a livello comunale e cantonale. La maggior parte degli Stati europei non fa questo distinguo.
Oltre che in Svizzera, i Parlamenti di bambini e giovani ci sono in Germania, Austria, Francia, Italia, Belgio, Polonia, Regno Unito, Estonia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Repubblica Ceca.
Panoramica (selezione)
Germania: a livello comunale ci sono 500 Parlamenti di bambini e giovani.
Austria: l’ufficio per l’infanzia dell’Università di Vienna organizza, insieme al Parlamento nazionale, i cosiddetti Parlamenti delle scolare e degli scolari e dei giovani in formazione. Ciò permette loro di vestire i panni dei parlamentari.
Finlandia: parlamento dei bambini e dei giovani di 15-16 anni
Lussemburgo: parlamento dei giovani di 14-24 anni
Nel Parlamento europeo dei giovaniCollegamento esterno siedono delegazioni di 40 Paesi. La rete è sostenuta dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.
“Sarebbe bello avere una band, ma dovrebbe essere famosa”. La presa di parola di una parlamentare dà inizio a un’accesa discussione. Un gruppo musicale nordamericano è fuori discussione perché l’impatto ecologico sarebbe troppo grande a causa delle emissioni di CO2 del volo.
Un membro cerca una soluzione di compromesso: la band non deve essere nota in tutto il mondo, ma almeno in Svizzera. Un bambino fa i primi nomi di gruppi musicali, tra cui i “77 Bombay Street” o “Lo & Leduc”.
Il Parlamento decide all’unanimità a favore di un concerto live, al posto della musica da discoteca. La responsabile della città Samia Baghdadi promette che vedrà ciò che può fare.
La sessione sta piano piano giungendo al termine. I bambini e le bambine hanno discusso animatamente, esposto i loro argomenti e hanno proposto soluzioni costruttive. La mascotte Coco può essere fiera dei suoi pupilli: i “suoi” bambini non hanno nulla da invidiare ai “grandi” del Parlamento lucernese.
Le democrazie sono in crisi ovunque nel mondo. Da 15 anni c’è una tendenza verso l’autoritarismo e i sistemi dittatoriali.
La Svizzera è invece una democrazia molto stabile. In Consiglio federale siedono quasi tutti i partiti principali, che governano in modo collegiale. Non ci sono mai elezioni anticipate. Gli aventi diritto di voto possono esprimersi su iniziative e referendum e su svariati temi. In nessun altro Paese al mondo si viene chiamati al voto con più frequenza che nella Confederazione.
La storia della democrazia in Svizzera è anche la storia delle escluse e degli esclusi. Nel 1848, anno di fondazione dello Stato federale, solo il 23% della popolazione aveva diritto di voto e le donne hanno dovuto aspettare fino al 1971 per poter partecipare attivamente alla vita politica. La Svizzera è stata uno degli ultimi Paesi al mondo ad introdurre il suffragio femminile. Ancora oggi molti gruppi non hanno diritto di elezione e voto.
Per questo motivo, SWI swissinfo.ch dedica una serie all’inclusione politica. Con dibattiti e confronti d’opinione, mettiamo l’accento su quanto potere decisionale hanno i vari gruppi di popolazione. Intervistiamo esperte ed esperti, presentiamo persone e movimenti che si occupano di inclusione di minoranze e persone emarginate in Svizzera.
Traduzione: Luca Beti
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.