Pagare di più se si prende il treno o l'automobile negli orari di punta. È questo il principio del “Mobility pricing” che il governo svizzero intende introdurre dal 2019 attraverso una serie di progetti pilota. Obiettivo: sfruttare in modo più equilibrato le infrastrutture e decongestionare il traffico.
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swissinfo.ch e tvsvizzera.it (TG 30.06.2016)
Per spingere la popolazione a cambiare le proprie abitudini, il progetto punta sul portamonete. “È un principio economico. Un posto nelle ore di punta è un bene raro. È dunque normale pagarlo più caro”, ha spiegato Jürg Röthlisberger, direttore dell’ufficio federale dei trasporti.
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Il progetto prevede diverse varianti per la strada e la ferrovia. Tra queste figura, ad esempio, la possibilità di abolire la ‘vignetta’ autostradale e di introdurre una tassa per l’uso delle strade nazionali, in funzione dei chilometri percorsi. Per quanto riguarda treni e bus, invece, le tariffe differenziate potrebbero essere stabilite in funzione della linea o della regione.
Gran parte dei cantoni ha già espresso parere positivo sul “mobility pricing” anche se non tutti sono convinti che possa davvero portare a uno snellimento del traffico. Ginevra, Ticino e Zugo hanno dal canto loro manifestato interesse per lanciare progetti pilota, così come l’agglomerato di Berna e la città di Rapperswil-Jona (SG).
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