Aprire nuovi ambulatori medici in Svizzera rimarrà difficile
L’ipotesi di una crescita della migrazione di "camici bianchi" dall’Unione europea in Svizzera dal 1° luglio non si avvererà. I medici che non hanno esercitato per almeno tre anni in un ospedale svizzero saranno autorizzati solo con il contagocce ad aprire nuovi studi.
Introdotto nel luglio 2002, il blocco dell’apertura di nuovi ambulatori era terminato alla fine del 2008 per i medici di base e alla fine del 2011 per gli specialisti.
Tra gli effetti principali della scadenza della moratoria, mostrati da un’analisiCollegamento esterno dell’Osservatorio svizzero della salute (ObsanCollegamento esterno), figura il netto rafforzamento dell’immigrazione di medici. Come si nota nel grafico, un chiaro abbassamento di questo flusso è poi stato registrato dopo il luglio 2013, quando è stata reintrodotta la limitazione, ma in forma più flessibile.
Uno degli altri effetti messi in luce dai ricercatori dell’Obsan, Isabelle Sturny e Sacha Roth, è il forte aumento del numero degli specialisti, a fronte di una relativa stabilità di quello dei medici di base. Nel periodo della moratoria gli specialisti sono cresciuti solo dello 0,5% in media annua (medici di base: 0,4%), mentre nel periodo senza moratoria sono progrediti del 6,1% (0,8%) e nei primi semestri del nuovo regime di limitazione del 2,5% (1,5%), come si vede nel grafico.
Una missione difficile
La restrizione dell’apertura di studi medici in vigore dal luglio 2013 sarebbe scaduta alla fine di questo mese. Con una procedura urgente, ora il parlamento ha deciso di prolungarla fino al 30 giugno 2019: i cantoni potranno subordinare le autorizzazioni di nuovi ambulatori a seconda delle necessità. Non sono sottoposti a limitazione i medici che hanno già esercitato per almeno tre anni in uno stabilimento di formazione in Svizzera.
Il parlamento vuole che nel corso dei prossimi tre anni sia adottato un piano di misure per frenare durevolmente la crescita dei costi della medicina ambulatoriale, in sostituzione della moratoria dei nuovi studi medici. Il governo federale dovrà presentare un progetto entro la fine di giugno 2017.
Finora tutti i tentativi di profonde riforme sono falliti. Gli interessi in gioco sono ingenti – la medicina ambulatoriale rappresenta circa il 40% della fattura sanitaria che alla fine del 2014 ha raggiunto i 71,2 miliardi di franchi – e molto contrastanti. Conciliarli è un’impresa ardua, tanto più nel sistema di democrazia diretta svizzero, dove il popolo può sempre annullare le decisioni parlamentari.
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