Per favore, che ognuno torni al proprio lavoro!
Greta Thunberg mette pressione sul Credit Suisse. Roger Federer, sponsorizzato dal Credit Suisse, promette di parlare alla sua banca del clima. Cosa si deve pensare? L'opinione di Claudio Zanetti, l'esponente dell'Unione democratica di centro (UDC) più attivo su Twitter.
Chi non vuole dire nulla può sempre discutere del tempo. O di Roger Federer. Oppure con Greta Thunberg. È quello che fa anche il patron del Credit Suisse Tidjane Thiam. Parla di Federer e invita Greta. Che si faccia guidare da consulenti di relazioni pubbliche scandalosamente costosi, è fuori discussione. Altrimenti, come potrebbe avere un’idea così brillante, qualcuno che non sa nemmeno che nella “sua” banca succedono cose come nei film di James Bond e che usa per di più questa ignoranza dei fatti come una scusante?
Farsi un selfie con Greta è meglio che farne uno con il procuratore pubblico, che pure desidera intrattenersi con Thiam.
Roger Federer non ha questi problemi. Dispone anche di consulenti migliori. Non si lascia quindi strumentalizzare da adolescenti che si scaldano per il clima. Esprime comprensione e promette di affrontare la questione con terzi.
Forse si ricorda però del discorso di Ricky Gervais ai Golden Globe, che ha vietato alle personalità presenti di abusare del palcoscenico per rilasciare dichiarazioni di stampo politico. In fin dei conti, non sanno nulla della vita vera e la maggior parte di loro è andata a scuola ancora meno di Greta Thunberg.
In effetti, sarebbe meglio che ognuno tornasse a svolgere il proprio compito:
Thiam dirige il CS per il bene degli azionisti e della piazza finanziaria.
Federer gioca a tennis per il bene dei suoi tifosi e sponsor.
E Greta continua ad andare a scuola – per il bene di tutti.
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Traduzione dal tedesco: Luigi Jorio
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