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Un sì per una maggiore sicurezza stradale

Redazione Swissinfo

La costruzione di un tunnel di risanamento al Gottardo migliora fortemente la sicurezza stradale e assicura l’approvvigionamento del Ticino. Con questa proposta, il Consiglio federale ha presentato la migliore soluzione possibile. Tutte le altre varianti sono illusorie e assolutamente insensate.

Per l’ASTAGCollegamento esterno, la sicurezza stradale ha la massima priorità. Una maggiore sicurezza non è soltanto a beneficio di tutti gli automobilisti, ma anche degli autotrasportatori, che grazie al loro impegno quotidiano assicurano a dovere l’approvvigionamento della Svizzera in beni e il loro smaltimento. Anche il risanamento del tunnel stradale del San Gottardo, assolutamente necessario, è fondamentale nell’ottica della sicurezza stradale.

Classe 1967, Reto Jaussi è di formazione economista. Dal 1992 al 2003 è stato vicedirettore dell’azienda di prodotti medici e di bellezza Simon Keller, con sede a Burgdorf (Berna). Collaboratore dell’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG) dal 2003, ha ricoperto le funzioni di responsabile delle finanze, del marketing, del settore informatico e del personale. Nel giugno 2015 è stato nominato direttore. ASTAG

Quello del San Gottardo è tra i tunnel più pericolosi d’Europa, come dimostra chiaramente la nuova classifica dell’ADAC [Club automobilistico tedesco]. La ragione principale risiede nel traffico bidirezionale in un solo tubo, nel quale avvengono in media 75’000 incroci al giorno. Questo comporta un elevatissimo pericolo potenziale. Purtroppo non possiamo dimenticare il tragico incidente del 2001 che causò 11 morti.

L’ASTAG è quindi pienamente d’accordo con il Consiglio federale e il parlamento: costruire un tunnel di risanamento al San Gottardo e far circolare i veicoli su una corsia in due tubi separati, beninteso senza aumento della capacità, come sancito dalla Costituzione. Solo così si può migliorare fortemente la sicurezza ed eliminare il rischio di collisioni frontali. Secondo le cifre dell’Ufficio federale delle strade, la percentuale di incidenti nei tunnel con carreggiate separate è del 40% inferiore rispetto a quella nelle gallerie a doppio senso di marcia. Come è umanamente prevedibile, si possono definitivamente evitare le gravi collisioni frontali e laterali.

Inoltre, in caso di incidente, i veicoli di salvataggio possono intervenire rapidamente grazie alle corsie di emergenza. La strada non deve per di più essere chiusa inutilmente in entrambe le direzioni. Questo vale anche per i periodici lavori di manutenzione: il traffico può essere deviato nell’altro tunnel. In questo modo, l’importante collegamento nazionale e internazionale del San Gottardo diventerebbe ancor più sicuro.

Una costruzione per il futuro

Oltre alla sicurezza stradale, un tunnel di risanamento comporta anche una maggiore sicurezza a livello di pianificazione. Ogni 40 anni circa bisogna procedere a interventi di risanamento. Rinunciando a un secondo tunnel si dovranno continuamente realizzare delle alternative, che comporteranno costi eccessivi, inutili e un enorme traffico di aggiramento. Già nel 2001, il Consiglio federale ha ribadito che la strada del passo non rappresenta un’alternativa al tunnel, nemmeno in estate. Questo vale ovviamente anche per i mezzi pesanti.

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Il trasferimento provvisorio su rotaia dei veicoli privati e dei mezzi pesanti, come chiedono alcuni ambienti sulla base di motivazioni puramente ideologiche, costerebbe circa 2 miliardi di franchi. Gli investimenti per la costruzione di un tunnel di risanamento e il risanamento della galleria esistente ammontano a circa 2,8 miliardi di franchi. Questi comportano però più vantaggi, innanzitutto attraverso il già citato miglioramento della sicurezza stradale e in secondo luogo tramite un’accresciuta funzionalità e disponibilità. La soluzione abbassa inoltre i costi dei futuri lavori di risanamento. I maggiori investimenti sono quindi più vantaggiosi sul lungo termine.

Le fantasticherie del trasferimento su rotaia

Ma soprattutto, sono le fantasticherie del trasferimento su rotaia degli oppositori ad essere assolutamente illusorie e irrealizzabili dal punto di vista pratico. Sulla rete ferroviaria della Svizzera, e in particolare sulle tratte congestionate dell’Altipiano, non è affatto possibile aumentare la capacità di transito.

Al momento della chiusura del Gottardo, che durerà mesi se non anni, buona parte della mobilità e della logistica dovrà continuare a utilizzare la strada, ciò che provocherà inutili code, rallentamenti e deviazioni. Il consumo di carburante e le emissioni di CO2 aumenteranno e quindi a soffrirne sarà anche l’ambiente.

Per le stazioni di carico, indispensabili per il trasferimento dalla strada alla rotaia, ci vogliono poi enormi terminali. Questo utilizzo ecologicamente insensato dei terreni rappresenta una minaccia per le preziose superfici agricole del canton Uri e della Leventina.

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Nessun aumento della capacità e rispetto dell’articolo a protezione delle Alpi

Soprattutto, un tunnel di risanamento non comporterà un incremento del traffico sulle strade. Come detto, nella Costituzione sta scritto in modo inequivocabile che le capacità delle strade di transito nella regione alpina non possono essere aumentate. Di conseguenza, il Consiglio federale non avrebbe in nessun caso il diritto di aprire al traffico più di una corsia per tunnel al Gottardo. Ogni modifica in questo senso deve necessariamente passare dal popolo.

Un chiaro gesto per il Ticino

Infine, un tunnel di risanamento racchiude anche un significato regionale e nazionale. Solo in questo modo si potrà infatti garantire, in qualsiasi momento e in modo continuo, la sicurezza di approvvigionamento del Ticino e il suo collegamento al resto del paese. Il tunnel di risanamento è quindi un segnale importante per la coesione nazionale. Ad approfittarne non sono soltanto la popolazione e l’economia, ma pure il turismo e gli scambi commerciali. Buona parte degli imprenditori ticinesi attivi nell’economia e nell’industria hanno rapporti con il resto della Svizzera.

Per tutti questi motivi, una cosa è chiara: il 28 febbraio 2016 ci vuole un chiaro sì. Un sì al tunnel di risanamento, un sì a una maggiore sicurezza stradale.

Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autore e non riflettono necessariamente la posizione di swissinfo.ch.

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