La disobbedienza civile legittimata da un tribunale svizzero
Gli attivisti per il clima che hanno inscenato una partita a tennis in una filiale del Credit Suisse sono stati assolti dell'accusa di violazione di domicilio. Il tribunale distrettuale di Losanna ha ritenuto che abbiano agito in uno stato di necessità. Una sentenza di portata storica, secondo la stampa svizzera.
La vicenda è da manuale dell’attivismo politico: lo scorso 22 novembre, una dozzina di militanti per il clima ha occupato una filiale del Credit Suisse a Losanna, inscenando una partita a tennis. Il messaggio: la grande banca approfitta dell’immagine del tennista Roger Federer, di cui è uno degli sponsor principali, ma nello stesso tempo investe in progetti e aziende che danneggiano il clima.
Poiché i manifestanti hanno lasciato l’edificio solo dopo l’intervento della polizia, il CS li ha denunciati per violazione di domicilio. Gli accusati hanno però fatto ricorso contro il decreto di accusa da parte della procura, ottenendo così la piattaforma pubblica di un processo.
Nello stesso tempo, una campagna su Twitter, sostenuta anche dall’icona della lotta per il clima Greta Thunberg, ha cercato di mettere sotto pressione Roger Federer per il suo sostegno al CS, fino al punto da spingere il tennista a promettere di cercare il dialogo con la banca sulla questione climatica. Il coinvolgimento di Federer ha dato alla vicenda visibilità internazionaleCollegamento esterno.
“Un simbolo giuridico estremamente forte”
E ora il tribunale distrettuale di Renens ha assolto gli attivisti, ritenendo che abbiano agito per “stato di necessità esimenteCollegamento esterno” e che la loro azione fosse “necessaria e adeguata”. Non è ancora noto se la procura o il CS intendano ricorrere contro la sentanza, ma come nota Neue Zürcher Zeitung, la decisione del giudice losannese è “storica”.
“Un tribunale svizzero dà per la prima volta ragione agli attivisti per il clima. Considerando l’urgenza della situazione, la disobbedienza civile non è più considerata uno strumento illegittimo”, scrive il quotidiano zurighese.
È di parere analogo anche Le Temps: “È un simbolo giuridico estremamente forte la cui portata scavalcherà sicuramente le frontiere svizzere.” Del resto, nota ancora il quotidiano francofono, “l’eco mediatica impressionante” sulla vicenda “si è rivelato fondamentale” per l’assoluzione degli attivisti.
“E pensare che le banche sono solite risolvere gabole e scandali in punta di piedi proprio per non graffiare la loro immagine, ben sapendo quanto siano importanti per loro e per i clienti la tranquillità (un tempo difesa anche dal segreto bancario) e la tutela del buon nome”, nota significativamente il quotidiano ticinese La Regione.
“Processo alla piazza finanziaria”
Il processo agli attivisti […] si è trasformato in un processo alle banche, alla piazza finanziaria svizzera e al governo per la loro inattività di fronte all’urgenza climatica”, scrive dal canto suo il quotidiano ginevrino Le Courrier. “Il processo avrà in ogni caso il merito di fare luce sull’impatto disastroso degli investimenti nelle energie fossili. […] Oggi nessuno, neppure un tennista apolitico, può ignorare l’impatto della piazza finanziaria sul clima.”
La sentenza del tribunale losannese tuttavia non è definitiva. “C’è da augurarsi che altri tribunali si occupino della questione controversa”, osserva la Neue Zürcher Zeitung. Anche il giudice del tribunale di Losanna ha sottolineato che la sentenza non legittima qualsiasi azione. “Gli attivisti devono imparare che nel nostro paese con tutte le sue possibilità di intervenire attraverso la democrazia diretta, la comprensione per la disobbedienza civile ha limiti stretti.”
Piuttosto critico anche il quotidiano Tages-Anzeiger, che ricorda come il giudice losannese abbia alla fine invitato gli attivisti a leggere con attenzione la sentenza: “Il diritto permette azioni come quella al CS solo in caso di stato di necessità, se hanno chiari limiti di spazio e di tempo e non rappresentano un pericolo per nessuno. In un processo simile un’altra istanza potrebbe presto giudicare le cose in modo diverso”.
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