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I leader russi verranno messi alla sbarra per i crimini di guerra commessi in Ucraina?

donna di fronte a un edificio distrutto
L'esercito russo ha bombardato anche edifici residenziali, come qui a Kiev. I dirigenti russi saranno processati per crimini di guerra? Copyright 2022 The Associated Press. All Rights Reserved

La Corte penale internazionale ha aperto un'indagine sull'invasione dell'Ucraina su richiesta di 39 Stati membri, tra cui la Svizzera. Anche altri tribunali stanno indagando su presunti crimini di guerra commessi dall'esercito russo. Ma sarà possibile incriminare i leader russi e farli comparire in tribunale?

La Corte penale internazionale (CPI) è l’unica corte che può incriminare Vladimir Putin. Di recente, presso la Corte internazionale di giustizia (CIG) con sede all’Aja, nei Paesi Bassi, è iniziata un’udienza sul ricorso presentato dall’Ucraina sulle ragioni addotte da Mosca per giustificare l’invasione russa. Inoltre, a seguito di un ricorso del governo ucraino, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso un provvedimento cautelare.

Sergey Vasiliev, esperto russo-olandese di diritto penale internazionale all’Università di Amsterdam, indica che l’Ucraina ha agito in maniera molto rapida in quella che viene definita “la guerra giuridica” dopo l’invasione russa. “Una tempistica favorita probabilmente anche dalla presenza di avvocati internazionali, che lavorano nei bunker in Ucraina con l’aiuto della diaspora”, dice Vasiliev a swissinfo.ch.

“Sembra che la Russia se ne infischi del diritto internazionale.”

Marco Sassoli, professore di diritto internazionale, Università di Ginevra

Ma quanto ci vorrà per vedere azioni concrete? Prima di tutto questi procedimenti giudiziari richiedono tempo. Il 7 marzo, presso la CIG è iniziata la prima udienzaCollegamento esterno durante la quale l’Ucraina ha accusato la Russia di aver deliberatamente violato la Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio del 1948.  Kiev sostiene che Mosca ha accusato l’Ucraina di genocidio contro i russi nella regione separatista del Donbass, un’accusa che le è servita per giustificare l’invasione. Gli avvocati russi non si sono però presentati in aula.

Ci vorranno forse anni prima di giungere a una sentenza. Cecily Rose, esperta della Corte internazionale di giustizia presso l’Università di Leida, nei Paesi Bassi, afferma che la corte potrebbe prendere prossimamente una decisione con “misure cautelari” volte a fermare l’invasione russa.

Ma la Russia rispetterà la decisione della CIG? Marco Sassoli, professore di diritto internazionale presso l’Università di Ginevra, è pessimista. “Sembra che la Russia se ne infischi del diritto internazionale”, dice. Sassoli ritiene però importante che la giustizia faccia il suo corso per evitare che “tra un po’ i revisionisti possano affermare che Putin aveva ragione”. Anche Rose non crede che tale misura possa fermare la macchina militare russa. Ritiene però che potrebbe forse essere importante in caso di cessate il fuoco o nei negoziati di pace.

Anche la Corte europea dei diritti umaniCollegamento esterno ha emesso provvedimenti provvisori che chiedono alla Russia di “astenersi da attacchi militari contro civili e installazioni civili” e da altre violazioni del diritto umanitario internazionale.

La Corte internazionale di giustizia (CIG)

Con sede all’Aia, nei Paesi Bassi, è l’organo giudiziario principale delle Nazioni Unite e decide sulle controversie tra gli Stati sulla base di trattati e convenzioni internazionali. Non può perseguire persone singole. Le sue sentenze sono vincolanti, ma non c’è un meccanismo di applicazione.

La Corte penale internazionale (CPI)

Con sede all’Aia, la CPI è stata creata nel 2002 con lo Statuto di Roma, trattato internazionale istitutivo della Corte. La CPI non è un organo dell’ONU, ma tra i suoi membri ci sono molti Stati che aderiscono alle Nazioni Unite. Gli Stati Uniti, la Cina, la Russia e l’Ucraina non sono tra questi. Il governo ucraino ha accettato la giurisdizione della corte solo nel 2014 dopo l’annessione russa della Crimea. In casi particolari, la CPI può perseguire individui per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio commessi ovunque nel mondo. Nel 2017 è stato introdotto il “crimine di aggressione”, ma può essere perseguito sono a determinate condizioni restrittive. Può emettere mandati d’arresto internazionali per persone singole, ma affida il compito dell’arresto agli Stati membri. Non dispone di forze di polizia proprie.

Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU)

Con sede a Strasburgo, in Francia, non va confusa con la Corte di giustizia dell’Unione europea in Lussemburgo. La CEDU è stata creata nel 1959 e ha il compito di sorvegliare il rispetto da parte degli Stati firmatari delle disposizioni contenute nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo che Russia e Ucraina hanno ratificato. Le sentenze della Corte sono vincolanti, ma non c’è un meccanismo di applicazione.

La CPI apre un’indagine

Né la Russia né l’Ucraina sono membri della Corte penale internazionale. L’Ucraina ha accettato però la sua giurisdizione dopo l’annessione russa della Crimea nel 2014. La corte può perseguire persone singole per genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra. Nel 2017, la CIPI ha introdotto il crimine di aggressione, ma un’azione penale può essere promossa solo a condizioni restrittive. Può perseguire questo crimine solo se entrambi gli Stati interessati sono membri o in caso di rinvio da parte del Consiglio di sicurezza dell’ONU, in cui la Russia ha diritto di veto. In sintesi, la CPI può perseguire i leader russi solo per gli altri crimini.

Marco Sassoli ricorda che Putin è chiaramente colpevole di aggressione nei confronti dell’Ucraina, ma i crimini di guerra sono molto più difficili da dimostrare in quanto bisogna provare un legame diretto tra l’individuo e l’uccisione di civili. In questa guerra sarà ancora più difficile visto che il governo ucraino ha invitato la popolazione a produrre esplosivi fatti in casa. E se un civile lancia una bomba Molotov contro un soldato russo, quest’ultimo ha il diritto di difendersi poiché la persona è un obiettivo legittimo secondo il diritto internazionale umanitario (DIU). Inoltre, l’Ucraina ha violato proprio il DIU facendo sfilare i prigionieri di guerra russiCollegamento esterno sui media sociali.

Ci sono resoconti e rapporti in cui si segnalano attacchi russi a edifici abitati da civili, usando armi proibite o lanciando bombe intorno agli impianti nucleari con il rischio di causare una catastrofe di enormi proporzioni. Inoltre, ci sono state accuse di stupro da parte di soldati russi. E anche i rifugiati ucraini, al momento sono circa due milioni, hanno sicuramente le loro storie da raccontare, anche ai tribunali, fatte di terrore e morte.

Stando a Vasiliev, la CPI si è mossa a un ritmo “tartarughesco” rispetto ai presunti crimini commessi in Ucraina. Ha aperto un “esame preliminare” nel 2014, ma non è una sua priorità. Il 28 febbraio, il procuratore della CPI Karim ha annunciato il lancio di un’indagine, affermando in una nota che “ci sono basi ragionevoli per credere che presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità siano stati commessi in Ucraina” e che l’inchiesta potrebbe interessare tutto il Paese. Khan ha chiesto anche più risorse, ricordando l’importanza e l’urgenza della missione.

Secondo Vasiliev, la CPI ha già inviato i primi investigatori nella regione, anche se non è chiaro se si trovino nel Paese in conflitto o negli Stati limitrofi, come la Polonia dove si sono rifugiati i profughi ucraini. Dal canto suo, Sassoli dice che potrebbe essere un’occasione per la CPI di aumentare la sua credibilità, ma che quest’ultima deve essere anche molto cauta. Il rischio è che venga accusata di usare due pesi e due misure e di agire sotto la pressione delle potenze occidentali se in Ucraina dovesse agire rapidamente, mentre per i presunti crimini di guerra commessi a Gaza, in Afghanistan o in Georgia si procede con estrema lentezza.

Putin potrebbe venire arrestato?

Alla domanda se la CPI può emettere un mandato d’arresto per il presidente russo Vladimir Putin, Sassoli dice che in passato la corte è stata piuttosto coraggiosa, ad esempio quando ha indagato sui presunti crimini commessi dagli Stati Uniti e dalle forze alleate in AfghanistanCollegamento esterno. Il professore dell’Università di Ginevra sostiene però che sarà più facile incriminare le “povere reclute russe” alle quali, a quanto pare, la propaganda russa ha inculcato nella testa che andavano a combattere per evitare un genocidio in Ucraina.

Sergey Vasiliev non esclude la possibilità che la CPI emetta un mandato di arresto per Putin, ma in segreto per evitare di peggiorare la situazione sul terreno. L’esperto ricorda anche un altro problema, ossia che il presidente russo gode dell’immunità diplomatica e che la CPI non può emettere una richiesta di arresto agli Stati membri. La CPI non ha forze di polizia e per questo motivo deve affidarsi agli Stati membri.

Putin non rischierebbe probabilmente nulla se dovesse ritornare a Ginevra per partecipare ai colloqui di pace. Stando a Vasiliev, Putin potrà essere chiamato in giudizio solo se costretto a dimettersi o se lascerà la presidenza russa.

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Giurisdizione universale e commissioni d’inchiesta

In futuro, Putin e il suo entourage dovranno forse guardarsi di intraprendere dei viaggi all’estero a causa del principio della “giustizia universale“.  Molti Stati, tra cui anche la Svizzera, hanno integrato questo principio nelle loro legislazioni e possono arrestare le persone sospettate di aver perpetrato crimini internazionali, quali genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, sul loro territorio e processarle in tribunali nazionali. I Paesi Bassi hanno inserito anche il crimine dell’aggressione in questo principio.

Sassoli dice che gli oligarchi russi non si sentono forse più tanto sicuri a viaggiare in alcuni Paesi, a mandare i figli in scuole svizzere o a trascorrere le vacanze nei comprensori sciistici elvetici. Potrebbero temere di essere arrestati. Al momento è difficile sapere come andrà a finire, di sicuro però questa situazione aumenta la pressione su Putin.

Intanto, il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, riunitosi a Ginevra, ha accettato di istituire una commissione per indagare sulle violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale commesse durante l’attacco militare della Russia all’Ucraina. La commissione ha un mandato che include l’indagine e l’identificazione di “persone e entità” e di raccogliere le prove in vista di “procedimenti penali futuri”. La Corte dei diritti umani non è un tribunale, ma potrebbe sostenere i processi e raccogliere materiale probatorio. L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa sta a sua volta svolgendo delle indagini.

Visto che la CPI ha risorse sufficienti per occuparsi solo dei casi più importanti, Vasiliev ritiene che ci si dovrà concentrare sui crimini commessi in Ucraina. “I responsabili delle indagini dovrebbero unire le forze e raccogliere ed elaborare le prove dei cimini principali commessi in Ucraina”, ha scritto l’esperto in un recente post, ricordando infine che “le mole della giustizia ruotano lentamente, ma che almeno sono in movimento. Non dev’essere di conforto, ma un appello a darsi una mossa”.

Traduzione dall’inglese: Luca Beti

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