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Si fa largo la lotta al fumo passivo

Keystone

I cittadini di Zurigo, Basilea Città e Nidvaldo hanno dichiarato guerra al fumo passivo, bandendolo dai principali luoghi pubblici. Respinto invece a Lucerna il concordato Harmos sull'armonizzazione del sistema scolastico svizzero.

In attesa di una legge nazionale contro il fumo passivo, che fatica a farsi largo tra i banchi del parlamento, i cantoni sono dunque passati all’azione varando delle legge ad hoc, più o meno restrittive a seconda dei casi.

A Zurigo e Basilea Città i cittadini hanno accolto due iniziative della Lega Polmonare, con rispettivamente il 56,6% e il 52,8% dei voti. Il fumo sarà dunque vietato nei bar e nei ristoranti, anche se agli esercenti sarà lasciata la possibilità di realizzare degli spazi per fumatori appositamente attrezzati, senza servizio alla clientela.

A Nidvaldo si è invece optato per una normativa meno restrittiva. Con il 52,1% dei voti, i cittadini hanno infatti accolto la nuova legge sanitaria, che bandisce il tabacco da tutti i locali pubblici, ad eccezione di bar e ristoranti. Gli esercenti saranno dunque liberi di scegliere se permettere o meno il fumo nelle loro sale, informando però in modo adeguato i consumatori.

È stato invece respinto un referendum propositivo del Partito popolare democratico che voleva proibire il tabacco durante tutte le manifestazioni pubbliche destinate ad adulti e in tutti i locali pubblici.

Chiesta a gran voce una legge nazionale

Soddisfatti dell’esito delle urne, le associazioni antitabacco richiamano ora le Camere federali alle loro responsabilità. I parlamentari devono tener conto delle decisioni prese in otto cantoni e varare una legge nazionale in tal senso.

I cittadini di Soletta, Grigioni, Appenzello esterno, Vallese, Ginevra e Ticino si sono infatti già espressi a larga maggioranza contro il vizio delle sigarette in bar e ristoranti. In altri cinque cantoni – Berna, Friburgo, Vaud, Vallese e San Gallo – è stato invece il parlamento ad adottare una legge in tal senso.

A livello federale, tuttavia, l’ipotesi di allargare il divieto di fumo a bar e ristoranti continua a dividere il mondo politico, nonostante un consenso di fondo sulla necessità di tutelare al meglio quel 70% popolazione che del tabacco non ne vuole proprio sapere.

Presentato a maggio dello scorso anno, il progetto di legge federale ha scaldato gli animi dei parlamentari, divisi tra i sostenitori di una versione più restrittiva e quelli disposti a fare un’eccezione in nome degli interessi economici e della libertà individuale.

Durante la sessione autunnale, il Consiglio nazionale (camera bassa) è rimasto fermo sulle sue posizioni, a favore di una legge più tollerante verso gli esercenti. Il dossier torna ora al Consiglio degli Stati (camera alta), che a due riprese si è già espresso per una versione ben più restrittiva.

Sistema scolastico, armonizzazione respinta

A Lucerna, il concordato Harmos ha subito una prima sconfitta in votazione popolare: con il 61,4% delle preferenze, i cittadini hanno infatti respinto il progetto di armonizzazione del sistema scolastico svizzero. Il referendum era stato lanciato da un comitato vicino all’Unione democratica di centro (UDC), dopo che il Parlamento cantonale aveva dato il suo nullaosta alla riforma.

Nel mirino dell’UDC vi è in particolare l’abbassamento dell’età di scolarizzazione a quattro anni – invece dei sei attuali – e l’obbligo di proporre strutture di accoglienza extrascolastiche in ogni istituto. Questo, secondo gli oppositori, comporterebbe infatti un aumento esponenziale dei costi a carico dei comuni.

Adottato all’unanimità nel mese di giugno dell’anno scorso dalla Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), HarmoS è attualmente in fase di ratifica presso i parlamenti cantonali. Per ora soltanto Lucerna, Sciaffusa, Turgovia e Grigioni hanno aderito al concordato.

“Un’occasione mancata”

L’esito del voto a Lucerna ha profondamente deluso la Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), tanto più che anche a Turgovia, San Gallo, Grigioni, Nidvaldo e Zurigo il popolo sarà chiamato ad esprimersi sul concordato.

Quanto alle riserve dell’UDC su una scolarizzazione precoce, la CDPE ha ricordato che incoraggiare i bambini a frequentare l’asilo a partire dai quattro anni ha un impatto positivo sui loro risultati scolastici. Permette inoltre di comprendere e sostenere al meglio quegli scolari che hanno bisogno di un sostegno particolare.

swissinfo e agenzie

Dal 2009 il canton Uri tasserà i redditi e la sostanza delle persone fisiche con tassi unici: i cittadini hanno infatti accolto con il 72,6% dei voti la riforma fiscale proposta dal governo.

Dopo Obvaldo e Turgovia, Uri è il terzo cantone a introdurre questo sistema denominato “flat rate tax”.

Pieno sostegno alla riforma finanziaria anche nel canton San Gallo, dove l’80,3% dei cittadini ha dato il via libera agli sgravi fiscali per le persone fisiche e giuridiche.

Il tasso di imposizione sugli utili delle imprese passerà dunque dal 4,5 al 3,75%. La riforma comporta una riduzione delle entrate per il cantone e per i comuni dell’ordine di 212 milioni di franchi.

A livello comunale, la città di Zurigo ha deciso domenica di mantenere le sovvenzioni accordate al Cabaret Voltaire.

L’istituzione culturale, vero e proprio fulcro del dadaismo, potrà così proseguire le sue attività per i prossimi quattro anni grazie a un credito di un milione di franchi per le spese di alloggio.

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