Un accordo segreto tra la Svizzera e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) sarebbe stato concluso nel settembre 1970, su iniziativa dell'allora ministro degli esteri elvetico Pierre Graber, durante il sequestro di un aereo Swissair e altri due velivoli nel deserto giordano. Questo almeno secondo la tesi del giornalista Marcel Gyr, autore di un libro presentato mercoledì.
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swissinfo.ch e tvsvizzera.it (TG RSI del 20.01.15)
Nel volume, il giornalista della Neue Zürcher Zeitung ha ricostruito il periodo tra il febbraio 1969 e il settembre 1970, quando la Svizzera si trovò nel mirino del terrorismo palestinese. Graber avrebbe patteggiato la liberazione dei 400 ostaggi che si trovavano sugli aerei, in un incontro con il responsabile degli affari esteri dell’OLP, Farouk Kaddoumi. Il ministro socialista non avrebbe informato i colleghi di governo dell’incontro segreto, organizzato a Ginevra dal compagno di partito Jean Ziegler.
Stando a Marcel Gyr, sarebbe stata quell’intesa a portare alla liberazione di tre terroristi palestinesi che il 18 febbraio 1969 avevano attaccato un aereo della compagnia israeliana El-Al che stava decollando da Zurigo-Kloten. E il patto segreto avrebbe avuto conseguenze anche sull’inchiesta per quello che egli definisce “il più grave atto criminale della storia recente della Svizzera”: il 21 febbraio 1970, una bomba fece schiantare a terra un velivolo della Swissair a Würenlingen, nel cantone di Argovia, provocando la morte di tutte le 47 persone che si trovavano a bordo. Marcel Gyr ritiene di aver raccolto molti indizi secondo cui l’archiviazione dell’inchiesta fu legata all’accordo segreto.
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Il direttore del centro di competenza per la storia della politica estera Documenti Diplomatici Svizzeri, Sacha Zala, conferma che nei verbali confidenziali delle sedute governative non c’è traccia di quell’incontro. Ma precisa che il presunto patto segreto non muta la lettura storica dell’avvicinamento della Svizzera ai rappresentanti palestinesi.
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