Prospettive svizzere sulla guerra in Ucraina
Buongiorno,
in pochi giorni la guerra in Ucraina ha catapultato l’Europa e la comunità internazionale in una nuova realtà. Passato lo shock iniziale, il mondo si sta adattando a una guerra che potrebbe durare a lungo. In quanto media svizzero con una prospettiva internazionale, SWI swissinfo.ch vuole di contribuire all’analisi della situazione.
Dal 1945, la guerra sembrava un’eventualità assai lontana dall’Europa. Ma l’invasione russa dell’Ucraina ha cambiato radicalmente la situazione.
Neutralità rimessa in discussione
La neutralità svizzera è riconosciuta a livello internazionale dal Trattato di Vienna (1814-1815). Da allora, la Confederazione cerca di attenersi il più possibile a questo principio durante i vari conflitti.
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Ma la Svizzera sta davvero rispettando la sua neutralità nel caso della guerra in Ucraina? La ripresa delle sanzioni internazionali è davvero compatibile con la neutralità? Dal punto di vista della Russia, non proprio. Mosca ha d’altronde inserito la Svizzera nella lista di Paesi “ostili”.
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La guerra della Russia accende nuovi dibattiti sulla neutralità
In ogni caso, l’aggressione della Russia contro l’Ucraina mostra l’utilità delle alleanze militari e sconvolge completamente l’ordine di sicurezza che ha prevalso finora in Europa, come spiega in un’intervista a SWI swissinfo.ch Henrik Larsen, esperto di NATO e di sicurezza transatlantica.
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“La struttura per la sicurezza europea è completamente in rovina”
Il ritorno della paura nucleare
Ogni giorno, i telegiornali trasmettono immagini della guerra con scene di bombardamenti, di distruzione e di flussi di persone in fuga. Una situazione drammatica che ha generato un’enorme ondata di solidarietà in Europa. Anche in Svizzera, una parte della popolazione si è mobilitata e la raccolta di fondi organizzata dalla Catena della Solidarietà è stata un successo senza precedenti.
Tuttavia, anche chi vive in Occidente teme di essere direttamente colpito dalla guerra. I combattimenti vicino alle centrali nucleari e la possibilità dell’uso di armi nucleari hanno risvegliato paure che si pensava fossero scomparse con la fine della Guerra fredda.
>> Leggi: Come sarebbe una guerra nucleare nel 2022?
In Belgio, per esempio, la gente si è recata in massa nelle farmacie per procurarsi pastiglie di iodio. Queste compresse impediscono che dello iodio radioattivo si accumuli nella tiroide. La preoccupazione è palpabile anche in Svizzera, dove si è tornato a parlare di rifugi antiatomici.
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“Gli effetti sarebbero simili a quelli di un incidente in una centrale nucleare”
La paura nucleare non è l’unico fenomeno a vivere una sorta di “rinascita” in seguito alla guerra in Ucraina. A riemergere è anche l’idea di un’Unione europea capace di avere un impatto reale sulla scena internazionale, come spiega il sociologo e specialista di migrazioni Gerald Knaus.
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Gerald Knaus: “Il tempo delle frasi vuote è finito”
Prima dei russi, i sovietici
È altamente improbabile che la guerra in Ucraina raggiunga la Svizzera. Ha però toccato delle persone con passaporto svizzero che vivono in Ucraina. Il Dipartimento federale degli affari esteri ha comunque indicato che tutti gli svizzeri e tutte le svizzere che hanno chiesto di lasciare il Paese hanno potuto farlo.
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Tutti gli svizzeri che hanno fatto domanda hanno potuto lasciare l’Ucraina
Non è la prima volta che la diaspora elvetica è coinvolta in una guerra in questa regione. Quest’anno, Shabo, vicino a Odessa, avrebbe dovuto commemorare il 200° anniversario della sua fondazione. Ma la guerra ha di nuovo sconvolto la vita di questa ex colonia vinicola svizzera, che era già stata invasa dalle forze sovietiche nel 1940.
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Ucraina, la guerra raggiunge la colonia svizzera di Shabo
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