Tempi grami per la Ginevra internazionale
Stati che stringono la cintura, il franco svizzero che spicca il volo: la situazione economica e finanziaria costringe alcune delle 32 organizzazioni della Ginevra internazionale a ridimensionarsi, sotto lo sguardo preoccupato delle autorità locali.
Le agenzie internazionali hanno bisogno di contanti e per alcune di esse si avvicina il punto di rottura. Di recente, l’alta commissaria delle Nazioni unite per i diritti umani, Navi Pillay, è stata protagonista di un’appassionata arringa volta ad ottenere ulteriori fondi per soddisfare le richieste in netto aumentao in seguito alla rivolte arabe. “La situazione – ha detto ai giornalisti – rischia di diventare cronica”.
L’Alto Commissariato per i diritti umani ha bisogno 141 milioni di dollari sotto forma di contributi volontari, che vadano ad aggiungersi alla parte di risorse finanziarie predisposte dall’ONU. Ma, secondo Pillay, i donatori sono disposti a pagare solo tra 98,7 e 103,4 milioni di dollari.
Un’altra agenzia delle Nazioni Unite, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha annunciato in maggio che a causa dei vincoli finanziari con i paesi donatori, avrebbe tagliato un miliardo di dollari su un budget di 4,8 miliardi previsto per il 2012-2013. Sono 300 posti di lavoro persi nella sede di Ginevra.
Altre organizzazioni, come il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), versano in difficoltà finanziarie. In un momento in cui l’aiuto umanitario è sollecitato a livelli senza precedenti, il CICR è costretto a sopprimere 85 milioni di franchi nel suo bilancio di un miliardo e 32 posti di lavoro.
“Altri tagli del genere – ha dichiarato Jussi Hanhimäki, professore all’Istituto di alti studi internazionali e dello sviluppo di Ginevra – si profilano all’orizzonte. È molto probabile che sia il caso dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (UNHCR) nei prossimi 6-8 mesi, ma forse non in modo così grave come l’OMS. (…) Si tratta di una tendenza inevitabile dal 2008”.
Budget realistici
Le stesse Nazioni unite, la cui sede europea si trova a Ginevra, attraversano una fase turbolenta. Il segretario generale Ban Ki-moon ha chiesto ai suoi funzionari di stilare un budget per il 2012-2013 inferiore del 3% rispetto agli attuali 5,4 miliardi di dollari.
“Dobbiamo essere realisti. Anche i paesi più ricchi – ha dichiarato al quotidiano svizzero francese Le Temps, Corinne Momal-Vanian, responsabile della comunicazione dell’ONU – stanno stringendo la cinghia e rivedendo al ribasso i loro budget. Le Nazioni Unite non devono essere meno rigorose. Queste restrizioni budgetarie si tradurranno in tagli occupazionali a New York, Ginevra e altrove”.
Secondo Corinne Momal-Vanian, è troppo presto per quantificare i posti di lavoro a rischio nel quadro del preventivo 2012-2013, che sarà adottato nel mese di dicembre. “Ma i tagli – ha precisato la funzionaria dell’ONU – saranno inferiori rispetto a quelli annunciati presso l’OMS”.
Neppure le Organizzazioni non governative (ONG) attive a Ginevra, sfuggono allo scrupoloso monitoraggio della rispettive situazioni. E specialmente quelle che ricevono finanziamenti statali. Ma a Ginevra non tutti sono toccati allo stesso modo.
Il bilancio 2012-2013 dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) si è ridotto del 5% fissandosi a 745 milioni dollari, ma non sono previsti tagli occupazionali. Il CERN, l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (OMPI) e l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), godono di stabilità finanziaria.
La questione del franco forte
Le organizzazioni con sede a Ginevra sono confrontate con un problema particolare: la forza del franco svizzero. I budget, infatti, sono spesso allestiti in dollari e i contribuiti che ricevono sono in dollari o in euro. Ma molti dei loro costi, come per esempio i salari, sono in franchi. Bella complicazione, se si pensa che negli ultimi quattro anni il franco svizzero si è apprezzato del 25% sull’euro e sul dollaro.
Le 168 missioni diplomatiche permanenti alle Nazioni Unite, finanziate dal proprio governo in moneta nazionale o in dollari “sono particolarmente colpite dalla forza del franco”, ha detto Dante Martinelli, ambasciatore svizzero presso l’ONU a Ginevra.
Ma il diplomatico è ottimista sul futuro a lungo termine di Ginevra. Una valutazione condivisa da Olivier Couteau, il delegato cantonale per la Ginevra internazionale. “Ho l’impressione che tutto ciò non sia veramente nuovo. Stiamo attraversando un periodo difficile, la necessità di risparmiare è una realtà e i posti di lavoro sono minacciati. Ma sul lungo periodo, l’attrattiva di Ginevra resta molto forte”.
Uno sguardo vigile
“Non abbiamo mai avuto così tanti attori della cooperazione internazionale sul posto. – ha aggiunto il delegato – Il settore edilizio è un buon indicatore. Organizzazioni come l’OMC, l’OMPI, il CICR e il CERN stanno attualmente investendo nelle loro infrastrutture”.
Le autorità locali seguono evidentemente con grande attenzione gli attuali sviluppi della situazione, tanto più che per il cantone l’impatto economico annuale della Ginevra internazionale è stimato a 3 miliardi di franchi.
Il capo del dicastero dell’economia del cantone di Ginevra Pierre-François Unger ha dichiarato a Le Temps che gli annunci di restrizioni budgetarie e di tagli occupazionali “preoccupano il governo cantonale, ma non costituiscono una sorpresa”. Unger spera tuttavia “che queste difficoltà siano temporanee, soprattutto (…) perché la svalutazione del dollaro e dell’euro non sarà eterna”.
Il responsabile del dicastero delle finanze David Hiller, invece, è più cauto: “Se la prossima crisi economica, prevista nel 2015 in base alle statistiche dei cicli, fosse molto brutale e portasse al crollo del dollaro, potrebbe mettere in discussione il mantenimento della Ginevra internazionale”.
La città di Ginevra ha 185’000 abitanti e il cantone 453’439 (dati del 2008). L’area metropolitana di Ginevra (10 comuni in totale) copre la maggior parte del cantone e si estende in Francia (popolazione totale: 730’000 abitanti). La composta Il 40% circa della popolazione di Ginevra è straniera.
Ginevra è la sede di 32 organizzazioni internazionali. Tra di esse, l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Organizzazione mondiale del commercio e il Comitato internazionale della Croce Rossa. L’impatto economico della Ginevra internazionale è’ valutato a 3 miliardi di franchi all’anno.
In totale, circa 40’000 funzionari e diplomatici risiedono a Ginevra. A costoro si aggiungono circa 2’400 dipendenti delle ONG. 8’500 persone lavorano in territorio ginevrino per l’ONU e le sue agenzie. Si tratta della più grande concentrazione di personale delle Nazioni Unite in tutto il mondo. Ginevra è anche sede di 168 missioni diplomatiche permanenti presso le Nazioni Unite.
All’inizio di luglio, il governo svizzero ha aumentato da 54 a 118 milioni il proprio contributo finanziario in favore delle organizzazioni che operano a Ginevra e delle conferenze internazionali.
Nell’accoglienza delle organizzazioni internazionali e delle ONG, Ginevra è confrontata con la rude concorrenza di città come Vienna, L’Aia, Copenaghen, Bonn, Budapest e Madrid e con i nuovi attori sulla scena internazionale, come Singapore, Abu Dhabi, Dubai, Doha e Seul.
(Traduzione dall’inglese: Françoise Gehring)
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