Prospettive svizzere in 10 lingue

Il mondo ha fatto un passo verso la fine dell’inquinamento da plastica. Ora cogliamo l’attimo.

Marco Lambertini

Il 2 marzo è stato un momento storico per i nostri sforzi volti a mettere fine all'inquinamento da plastica. All'Assemblea delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEACollegamento esterno), i Governi hanno deciso di avviare formalmente i negoziati per un trattato globale vincolante contro l'inquinamento da plastica.

Questo è un grande passo avanti e avviene dopo più di quattro anni di campagna da parte del WWF e di molti altri. Più di 2,2 milioni di persone tra voi hanno firmato la nostra petizioneCollegamento esterno che chiede un accordo globale, una richiesta sostenuta da oltre 140 aziende leaderCollegamento esterno e da molti Governi.

La risoluzione dell’UNEA è il segno più evidente che il mondo è pronto a prendere sul serio una delle più grandi questioni ambientali della nostra epoca. Definita “il Parlamento mondiale dell’ambiente”, l’UNEA riunisce i rappresentanti di tutti i 193 Stati membri dell’ONU, insieme a leader dell’economia, ambientalisti e organizzazioni della società civile.

Non è mai troppo presto per un’azione che affronta la crisi dell’inquinamento da plastica. La massa totale di plastica prodotta fino ad oggi dall’essere umano è il doppio della massa di tutti gli animali terrestri e marini messi insieme. E la plastica è ovunque: negli oceani più profondi, nella calotta artica e persino nel nostro corpo, mentre si accumula nella catena alimentare.

“Quasi tutte le specie marine sono in un qualche modo colpite dalla plastica.”

Tutti abbiamo visto le immagini scioccanti di spiagge sommerse da rifiuti di plastica, tartarughe che mangiano sacchetti di plastica o mammiferi marini impigliati nell’attrezzatura da pesca abbandonata. Quasi tutte le specie marine sono in un qualche modo colpite dalla plastica. Ma altrettanto scioccante è l’inquinamento da plastica che non possiamo vedere: in alcune regioni, tra cui il Mediterraneo, la Cina orientale, il Mar Giallo e l’Artico, le concentrazioni di microplastiche hanno già superato le soglie oltre le quali sussistono dei rischi ecologici significativi.

Se non agiamo ora, il problema peggiorerà solamente. La produzione di plastica dovrebbe più che raddoppiare entro il 2040, il che significherebbe che la quantità di detriti di plastica negli oceani potrebbe quadruplicare entro il 2050. Tenendo conto di altri rischi quali il cambiamento climatico e la pesca eccessiva, l’inquinamento da plastica incontrollato porterà all’estinzione [di numerose specie] e al collasso dell’ecosistema.

Nessun Paese può risolvere questa crisi globale da solo. Ma un trattato globale vincolante potrebbe fare un’enorme differenza, stabilendo obiettivi ambiziosi e un quadro solido per raggiungerli.

Al WWF, continueremo a sostenere i negoziati in corso per un trattato forte, ambizioso e giuridicamente vincolante. Questo significa che sosterremo i Governi dei Paesi in via di sviluppo per assicurarci che le loro prospettive siano ascoltate e incluse in qualsiasi accordo. Nel complesso, la comunità internazionale sarà in grado di fare di più per affrontare il problema se le risorse saranno distribuite in modo da massimizzare il rapporto costi-benefici e sostenere i Paesi a basso reddito nei loro sforzi verso l’ottemperanza agli obblighi. Per la maggior parte dei trattati ambientali, questo comporta la creazione di un apposito meccanismo finanziario dotato di sufficienti risorse, possibilmente combinato con un sistema di trasferimento di tecnologia e conoscenza.

Continueremo anche a lavorare con le imprese progressiste per giungere a un trattato forte che realizzi l’obiettivo di un’economia circolare. Questo significa considerare il modo in cui le aziende possono inglobare l’intero ciclo di vita della plastica. Ovviamente abbiamo bisogno di una gestione migliore dei rifiuti per evitare che la plastica finisca nella natura. Ma dobbiamo anche ridurre la quantità di plastica vergine prodotta e usata, il che significa affrontare tutto, dal design dei prodotti alle abitudini di consumatori e consumatrici. Un trattato globale sulla plastica può avere un ruolo di primo piano nell’accelerare il passaggio a un’economia circolare.

È anche importante che un tale trattato rispetti i diritti del settore informale dei rifiuti. Fino a 20 milioni di persone lavorano nella raccolta dei rifiuti e sono responsabili di più della metà del riciclaggio della plastica a livello globale. Il trattato globale è un’opportunità per sostenere e accrescere questo lavoro vitale.

Avere regole e regolamentazioni comuni, standard armonizzati e definizioni chiare creerà una parità di condizioni e assicurerà la partecipazione di ogni Paese e ogni azienda. È un’opportunità per offrire incentivi positivi a quelle nazioni che agiscono per eliminare l’inquinamento da plastica e per chiedere conto a quelle che non lo fanno.

Continueremo anche a rammentare ai Governi quanto sia importante porre fine all’inquinamento da plastica per il nostro pianeta e per tutti coloro che se ne prendono cura.

La risoluzione dell’UNEA è un passo importante per trasformare un trattato globale in realtà, ma è solo l’inizio. Dobbiamo cogliere l’attimo e continuare a spingere per un’azione urgente. Ogni giorno di ritardo, più plastica finisce nell’oceano – dove rimarrà per centinaia o addirittura migliaia di anni.

Ora, invertiamo la tendenza dell’inquinamento da plastica, una volta per tutte.

Le opinioni espresse in questo articolo sono solo ed esclusivamente dell’autore e non coincidono necessariamente con quelle di SWI swissinfo.ch.

Traduzione dall’inglese: Luigi Jorio

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR