Un piccolo Paese nella corte dei grandi
Stimati amici e amiche della democrazia,
Il momento arriverà presto: nella “Sala Norvegese” del palazzo dell’ONU presso la sede di New York, cinque nuovi membri non permanenti prenderanno posto sulle poltrone grigio scuro e tra questi, per la prima volta, ci sarà la Svizzera.
Nel biennio 2023-2024, il terzo membro più giovane dell’organizzazione internazionale siederà per la prima volta nell’organo decisionale globale forse più potente. Infatti, secondo l’articolo 24 dello Statuto delle Nazioni Unite, il Consiglio di sicurezza ha la “responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”.
La storica elezione della Svizzera, che si è preparata al nuovo compito per oltre un decennio, arriva in un momento estremamente difficile: la Russia, un Paese che da quasi quattro mesi viola lo Statuto delle Nazioni Unite e il diritto internazionale con la sua guerra di aggressione contro un altro membro dell’ONU, l’Ucraina, è membro del Consiglio di sicurezza.
Essendo uno dei cinque membri permanenti del Consiglio, che può porre il veto su tutte le decisioni, il presidente russo Vladimir Putin sta sfidando brutalmente l’ordine mondiale emerso dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Come futuro membro del Consiglio di Sicurezza, la Svizzera si trova ora di fronte a grandi sfide: in queste difficili condizioni, quale contributo può dare questo piccolo Paese al centro dell’Europa alla “pace mondiale”? Quali possibilità e limiti comporta la neutralità della Svizzera?
Inoltre, in che modo il mandato sancito dalla Costituzione federale svizzera di promuovere i “diritti umani” e la “democrazia” può essere attuato a livello mondiale con questa nuova piattaforma che è il Consiglio di sicurezza dell’ONU?
SWI swissinfo.ch ha esaminato queste e molte altre tematiche relative alla candidatura e all’elezione della Svizzera al Consiglio di sicurezza. Cari lettori e care lettrici di questa newsletter, siete cordialmente invitati a partecipare alla discussione nei nostri dibattiti sulla democrazia in dieci lingue – ma potete anche contattarmi direttamente.
Cordiali saluti
Bruno Kaufmann
Corrispondente sulla democrazia a livello internazionale e coordinatore della rubrica dedicata alla democrazia di SWI swissinfo.ch.
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