Variante Omicron, la Svizzera introduce nuove restrizioni ai viaggi
La Svizzera ha vietato i voli diretti dall'Africa meridionale e imposto restrizioni alle persone in arrivo nella Confederazione da altri Paesi in seguito al diffondersi della variante Omicron del coronavirus.
La variante Omicron (precedentemente nota come B.1.1.529) sta causando preoccupazioni in tutto il mondo per il grande numero di mutazioni rispetto alle altre varianti.
Omicron è stata individuata per la prima volta il 24 novembre in Sudafrica, dove le infezioni sono aumentate rapidamente. Si è poi diffusa in diversi altri Paesi, molti dei quali hanno introdotto restrizioni di viaggio nel tentativo di proteggersi dal virus.
Nella tarda serata di domenica, il Governo elvetico ha annunciato il primo sospetto caso della variante Omicron individuato nella Confederazione. Il caso riguarda una persona di ritorno in Svizzera dal Sudafrica una settimana fa, ha precisato l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
Le autorità svizzere hanno reagito velocemente alla notizia della nuova variante: “Sono vietati tutti i voli in provenienza diretta dall’Africa meridionale”, ha scritto venerdì il Governo. “Inoltre, a partire dalle ore 20 del 26 novembre 2021, all’entrata in Svizzera in provenienza da questa regione, da Hong Kong, da Israele e dal Belgio, i viaggiatori dovranno presentare un test COVID-19 negativo e mettersi in quarantena per dieci giorni. […] Tutti i voli in provenienza da Botswana, Eswatini, Lesotho, Mozambico, Namibia, Sudafrica e Zimbabwe sono vietati fino a nuovo avviso. Per le cittadine e i cittadini svizzeri e le persone con un permesso di soggiorno per la Svizzera o il Liechtenstein che si trovano attualmente in questi Paesi vige una deroga per i viaggi di ritorno a titolo privato.”
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Altre nazioni sono state aggiunte nel frattempo nella lista di Paesi in arrivo dai quali i viaggiatori sono soggetti a restrizioni: Angola, Australia, Danimarca, Zambia, Nigeria, Portogallo, Giappone e Canada.
Poca chiarezza
“Non possiamo pensare di tenere la variante Omicron fuori dalla Svizzera, ma possiamo perlomeno frenarne la diffusione”, ha detto lunedì la direttrice dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Anne Lévy. “Ogni giorno che passa evitando un’ulteriore ondata è un giorno guadagnato”, ha aggiunto.
Sulla variante Omicron i dati fin qui sono molto scarsi, ha dichiarato il capo della sezione Gestione delle crisi e collaborazione internazionale dell’UFSP Patrick Mathys, specificando che per ora non si può sapere come si comporterà sulla popolazione. “In Sudafrica la mutazione si è diffusa rapidamente, resta da determinare se potrà ‘imporsi’ sulla Delta”. Certo è che il contesto al momento secondo l’esperto è già “critico” e potrebbe persino aggravarsi se le ipotesi sulla Omicron dovessero venire confermate.
Stando alla presidente della task force Covid-19 del Consiglio federale Tanja Stadler, non c’è chiarezza sull’eventuale decorso più grave della malattia che la recente mutazione del virus comporterebbe. Tuttavia, sembra che essa implichi una maggiore trasmissibilità.
Anche le domande riguardo alla protezione garantita dal vaccino contro questa variante restano per adesso ancora in sospeso e lo saranno per giorni se non settimane. Fino a Natale, ha proseguito Stadler, “la Delta continuerà a dominare”, ma fra due o tre mesi ciò potrebbe cambiare, ha puntualizzato Mathys. Nel frattempo, si può guadagnare tempo con restrizioni d’ingresso o riduzioni dei contatti.
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