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Verso un nuovo diritto popolare

Keystone

Si chiama "iniziativa popolare generica" il nuovo strumento della democrazia svizzera. Permetterà al popolo di chiedere una modifica legislativa.

Il governo ha presentato il disegno di legge che sarà discusso in parlamento. La riforma dei diritti popolari era stata approvata in votazione tre anni fa.

In Svizzera il popolo è chiamato ad esprimersi in votazione più spesso rispetto a qualsiasi altro Stato europeo.

Attualmente, i due mezzi a sua disposizione sono il referendum volontario o obbligatorio su una legge e l’iniziativa volta a introdurre una modifica costituzionale.

Nel 2003, i cittadini hanno aggiunto un ulteriore tassello al sistema di democrazia diretta, approvando in votazione popolare l’introduzione dell’iniziativa popolare generica.

Nuovo strumento

Grazie al nuovo strumento e sulla base del messaggio approvato mercoledì dal Consiglio federale, oltre alle revisioni costituzionali, in futuro i cittadini potranno dunque chiedere anche una modifica legislativa.

Il governo intende fare dell’iniziativa popolare generica, la cui introduzione è stata accolta dal popolo nel febbraio del 2003, uno strumento “semplice, facile da comprendere e da utilizzare”.

In questo modo, 100’000 cittadini potranno depositare una proposta intesa a modificare disposizioni a livello di Costituzione o di legge.

Controprogetto possibile

Spetterà al parlamento presentare un progetto o aggiungervi un controprogetto dello stesso rango (Costituzione o legge).

L’Assemblea federale potrà opporre un controprogetto a un’iniziativa legislativa soltanto quando ne approverà il principio. In tal caso, la votazione popolare sarebbe obbligatoria e richiederebbe una maggioranza semplice (maggioranza dei voti del popolo).

Se il parlamento approvasse invece l’iniziativa senza controprogetto, la versione elaborata dalle Camere sarà sottoposta a referendum facoltativo.

Nel caso in cui il progetto redatto sulla base dell’iniziativa riguardasse la Costituzione, la votazione federale sarà organizzata in ogni caso. L’esito dello scrutinio dovrà essere suffragato dalla doppia maggioranza di popolo e cantoni.

In caso di controprogetto, entrambi i testi verranno sottoposti al verdetto popolare, con una domanda sussidiaria.

Ricorso

Il comitato d’iniziativa potrà inoltre ricorrere al Tribunale federale contro il progetto redatto dal parlamento, nel caso in cui ritenga che non rispetti contenuto o obiettivi dell’iniziativa.

Il Consiglio federale propone anche alle Camere di adottare una serie di modifiche della legge sui diritti politici.

Le stesse riguardano in particolare l’introduzione graduale del voto elettronico, la tenuta congiunta del registro elettorale degli svizzeri dell’estero da parte dei cantoni, nonché la possibilità di restringere i sistemi di voto in caso di elezioni tacite per i cantoni con sistema maggioritario.

swissinfo e agenzie

Le riforme dei diritti politici sono un tema molto complesso e di difficile realizzazione.

Nel 2000, un’iniziativa popolare per introdurre un “referendum costruttivo” era stata bocciata. Il governo temeva che questo strumento avrebbe messo in pericolo la coerenza di un progetto legislativo.

In precedenza, il parlamento aveva rinunciato a inserire la riforma dei diritti politici nel riordino generale della Costituzione del 2000. Così, nel 2003 le camere avevano proposto un pacchetto separato, di cui faceva appunto parte l’iniziativa generica.

Durante la discussione parlamentare, il progetto iniziale era stato ridimensionato e nel tira e molla parlamentare le novità si erano ridotte, fino a ridursi a un adeguamento della normativa corrente.

Anche il disegno di legge ora varato dal governo è destinato a suscitare un dibattito vivace in parlamento.

Un’iniziativa, anche quella generica, richiede 100.000 firme di persone aventi diritto di voto.
Per il successo di un’iniziativa costituzionale (nella forma attuale) ci vuole la maggioranza di popolo e cantoni. Per l’iniziativa generica basta la maggioranza del popolo.
Un referendum è lanciato con la firma di 50.000 votanti. Per il suo successo basta poi la maggioranza del popolo.

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