Come vota la Quinta Svizzera
Ogni Cantone disciplina il diritto elettorale in modo diverso, e ciò complica le cose per le svizzere e gli svizzeri residenti all’estero quando giunge il momento di esprimere la propria preferenza in occasione delle elezioni in patria. Non è solo l’attaccamento ai partiti a rivelarsi determinante: spesso, infatti, per decidere come votare, la Quinta Svizzera ricorre a scorciatoie cognitive.
Il 22 ottobre si terranno le elezioni federali, e quel giorno in Svizzera ci saranno 26 scrutini differenti.
Il diritto elettorale, infatti, è disciplinato a livello cantonale, e ciò vale anche per le svizzere e gli svizzeri residenti all’estero, che possono esprimere la propria preferenza nel Cantone in cui sono registrati.
Chi risiede all’estero ha la possibilità di partecipare alle votazioni popolari e alle elezioni federali senza dover necessariamente fare ritorno in patria per esprimere la propria preferenza.
Non è nemmeno necessario recarsi di persona presso l’ambasciata o il consolato il giorno in cui si tengono le elezioni, condizione alla quale devono invece sottostare le cittadine e i cittadini di altri Stati per poter votare dall’estero.
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Affinché le svizzere e gli svizzeri residenti oltreconfine abbiano tempo a sufficienza per riflettere sulla propria scelta, il materiale di voto viene inviato loro già sei settimane prima dell’appuntamento elettorale. Ciò vale perlomeno per le elezioni del Consiglio nazionale e – nei limiti del possibile – per la prima tornata delle elezioni del Consiglio degli Stati nei Cantoni che lo permettono, vale a dire Argovia, Basilea Campagna, Basilea Città, Berna, Friburgo, Ginevra, Giura, Grigioni, Neuchâtel, Soletta, Svitto, Ticino e Zurigo.
Le cose cambiano da Cantone a Cantone
Sotto il profilo giuridico e organizzativo, pertanto, tutto sembra pensato per facilitare il voto delle svizzere e degli svizzeri all’estero, che però devono informarsi sui partiti e sulle persone candidate.
Più facile a dirsi che a farsi: seguire la campagna elettorale svizzera da oltreconfine non è cosa semplice. Come decidere cosa votare quando la propria scelta va fatta sulla base di documenti elettorali spesso ricchissimi di informazioni?
In ciascun Cantone i partiti sono tenuti a presentare le liste con le candidate e i candidati, e per la tornata elettorale di quest’anno si prevedono numeri recordCollegamento esterno.
In autunno circa 5000 persone candidate in più di 500 liste si contenderanno i 200 seggi del Consiglio nazionale, la camera bassa del Parlamento federale; anche per le svizzere e gli svizzeri che vivono in patria, quindi, il voto si profila un rompicapo. Le persone candidate, infatti, sono molte e l’impostazione dei partiti non è sempre uniforme tra tutti i Cantoni.
Anche le configurazioni politiche cambiano da Cantone a Cantone. Ai Cantoni di piccole dimensioni della Svizzera centrale e orientale, infatti, spettano uno o due seggi in Consiglio nazionale, e per le elezioni del Consiglio degli Stati le svizzere e gli svizzeri residenti all’estero possono votare solo se sono iscritti nei registri elettorali di determinati Cantoni.
Per esempio, per il Consiglio nazionale le svizzere e gli svizzeri all’estero e registrati presso il Canton Uri (poco meno di 500 persone) possono esprimere il proprio voto per una sola persona candidata, mentre chi vive all’estero ed è registrato presso il Cantone di Zurigo (30’000 persone) quest’anno voterà per assegnare 36 seggi in Consiglio nazionale e due seggi nel Consiglio degli Stati.
Va da sé che più sono le persone candidate e le liste e più risulta difficile analizzare nel dettaglio i programmi dei vari schieramenti e i profili delle singole personalità politiche.
Ci sono differenze sistematiche tra l’elettorato che vive in patria e quello all’estero?
Si sa molto poco del comportamento elettorale delle svizzere e degli svizzeri residenti all’estero, in quanto sono relativamente pochi gli studi che ne analizzano le scelte. Sembrano però esserci differenze per quanto riguarda il modo in cui la Quinta Svizzera decide come votare.
Un recente studio ha analizzato le differenze tra le persone che votano in patria e coloro che votano all’esteroCollegamento esterno. È emerso che per le svizzere e gli svizzeri residenti oltreconfine risulta meno importante potersi identificare da anni in un partito, contrariamente a quanto avviene per le elettrici e gli elettori che vivono in Svizzera. Sul voto espresso incidono in maniera considerevole altri fattori.
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Le scorciatoie cognitive facilitano il voto
Per esprimere il proprio voto molte elettrici e molti elettori ricorrono a quelle che potrebbero essere definite scorciatoie cognitive, per esempio riducendo in modo netto gli sforzi per procurarsi le informazioni anziché investire ore per studiare nel dettaglio tutto il materiale elettorale e i programmi dei partiti. Allo stesso modo, invece di seguire i dibattiti delle candidate e dei candidati ci si basa su poche informazioni prescelte.
La competenza e la capacità di persuasione delle singole personalità politiche di un partito assumono pertanto una certa importanza, così come le proposte avanzate dai vari schieramenti per risolvere i problemi in maniera globale.
Queste scorciatoie cognitive consentono di prendere una decisione facendo meno fatica e senza dover attingere ad approfondite conoscenze pregresse. Facilitano l’acquisizione, la rielaborazione e l’analisi delle informazioni. Dal punto di vista politico, infatti, le ideologie – ma anche la fiducia riposta nei partiti e nelle persone candidate – hanno un certo peso.
Così può accadere che un’elettrice o un elettore voti un partito anche se, per esempio, a suo modo di vedere, in quel Cantone tra le persone candidate per lo schieramento in questione non figurano profili particolarmente interessanti.
Scorciatoie cognitive di questo genere si rivelano d’aiuto soprattutto per le persone residenti all’estero che devono votare in Cantoni con i quali da tempo non hanno più alcun contatto diretto.
I partiti possono trarre vantaggio da queste dinamiche e organizzare campagne elettorali ad hoc per le svizzere e gli svizzeri oltreconfine, ma la politica non sembra particolarmente sul pezzo per quanto riguarda il modo in cui la Quinta Svizzera esprime il proprio voto.
A cura di Mark Livingston
Traduzione di Stefano Zeni
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