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Il matrimonio può anche essere un buon affare

Finanziariamente, convolare a nozze rimane vantaggioso. Attenzione però al divorzio, che spesso è causa di impoverimento. Keystone

Il matrimonio può a volte incidere negativamente sulle imposte e le pensioni. E in caso di rottura, un divorzio può rivelarsi una rovina. Eppure, il fatto di sposarsi può anche comportare vantaggi finanziari considerevoli, ritiene l’avvocatessa Maryse Jornod.

L’iniziativa “Per il matrimonio e la famiglia – No agli svantaggi per le coppie sposateCollegamento esterno” ritorna sul problema della “discriminazione” delle coppie sposate rispetto ai concubini. I sostenitori dell’iniziativa denunciano il fatto che i coniugi devono pagare più tasse. In effetti, i loro redditi sono cumulati, mentre quelli delle persone in concubinato sono tassati individualmente. Questo, tenuto conto della progressività delle imposte, può rendere la fattura più salata.

Anche in materia di pensioni la situazione sfavorisce le coppie sposate. Queste ricevono una pensione di coppia il cui ammontare è inferiore alla somma delle due pensioni individuali.

Maryse Jornod zVg

Nella campagna politica in vista della votazione federale del 28 febbraio si parla quindi molto degli inconvenienti fiscali del matrimonio. Si evoca invece più di rado che ci sono anche degli effetti positivi, spiega l’avvocatessa vodese Maryse Jornod.

swissinfo.ch: Vale ancora la pena sposarsi?

Maryse Jornod: L’esperienza mostra che il matrimonio presenta numerosi vantaggi. Consiglio quindi alla gente di sposarsi, anche se c’è il rischio di un divorzio.

Il vantaggio principale è che viene formata un’unità che si chiama unione coniugale, in cui ciascuno dei due coniugi deve assicurare la prosperità della coppia e può rappresentare l’altro in maniera ufficiale per pratiche ordinarie o speciali. Da un punto di vista puramente finanziario, ognuno dovrebbe aiutare l’altro. Si parte dal presupposto che essere in due rappresenti una forza.

swissinfo.ch: Gli svantaggi evocati dai sostenitori dell’iniziativa sono però ben reali…

M. J.: Bisogna relativizzare questi svantaggi. Negli ultimi anni, tutti i cantoni si sono infatti impegnati per non discriminare le coppie sposate. D’altronde, questo svantaggio fiscale riguarda unicamente i redditi elevati e quindi non è così grande come dicono.

swissinfo.ch: Avete menzionato il vantaggio della solidarietà all’interno della coppia. Ma questa può essere una lama a doppio taglio quando ci sono dei debiti. Sarebbe allora meglio non essere sposati…

M. J.: In realtà questa solidarietà si applica soltanto per i debiti della coppia. Si tratta delle imposte, dell’assicurazione malattia, dei debiti firmati dai due coniugi o ancora dei debiti detti “per i bisogni dell’economia domestica”, che solitamente non sono molto alti.

Classe 1955, Maryse Jornod ha ottenuto una laurea in giurisprudenza all’Università di Losanna nel 1984 e una laurea complementare in giurisprudenza l’anno successivo.

Nel 1991 ha ottenuto il titolo di dottore in giurisprudenza con una tesi dal titolo “La donna e il nome nel diritto svizzero e francese”.

Detentrice di una licenza d’avvocato nel canton Vaud dal 1992, ha aperto il suo proprio studio a Losanna nel 1993.

Dal 1996 al 2004 ha ricoperto, a tempo parziale, la carica di vice presidente del tribunale competente per il diritto di locazione del canton Vaud. Maryse Jornod è anche professoressa alla Società svizzera degli impiegati di commercio.

Se uno dei due s’indebita con dei prestiti che non hanno nulla a che vedere con l’economia domestica, l’altro coniuge non può essere considerato responsabile, a patto ovviamente di non aver sottoscritto nulla.

swissinfo.ch: Essere sposati presenta anche dei vantaggi in caso di… vedovanza.

M. J.: Nel caso di un decesso, è chiaro che è l’altro coniuge ad essere l’ereditario. Fino a qualche anno fa, la previdenza professionale considerava soltanto il congiunto legale per l’attribuzione di una rendita per superstiti. Attualmente, però, la maggior parte delle assicurazioni la accordano anche ai concubini. In materia di eredità, il congiunto è comunque meglio protetto, anche perché in alcuni cantoni, come ad esempio nel canton Vaud, il concubino non è considerato un membro della famiglia.

Prendiamo un caso concreto: se una coppia sposata possiede una villa, il coniuge superstite erediterà automaticamente metà dell’abitazione, più la metà della parte del coniuge deceduto. Se la coppia non è sposata, invece, i famigliari del concubino deceduto, ad esempio i suoi genitori o i suoi figli, avranno maggiori diritti sulla casa rispetto al concubino ancora in vita.

Bisogna anche sottolineare che per quanto concerne le eredità, il tasso d’imposizione per i coniugi superstiti è molto più basso, se non inesistente, di quello per le persone che non fanno parte della cerchia stretta della famiglia. In caso di eredità, la differenza tra coppie sposate e concubini può quindi essere molto grande.

swissinfo.ch: Tralasciando questi casi di eredità, si ha la sensazione che non ci sia più una grande differenza tra lo statuto di concubino e quello di coniuge. È davvero così?

M. J.: Malgrado i miglioramenti in favore dei concubini, i due statuti non sono sullo stesso livello. Ci sono diversi ambiti in cui il fatto di essere sposati presenta vantaggi concreti e immediati.

Ad esempio, senza il consenso esplicito dell’altro, un coniuge non può disdire un contratto d’affitto, alienare la casa o l’appartamento familiare, ciò che non vale per i concubini. Inoltre, le coppie sposate beneficiano automaticamente dei contributi per la vecchiaia dell’altro, ciò che, ancora una volta, non vale per i concubini.

Quando si è sposati non è necessario far valere i propri diritti. Questo avviene d’ufficio. Al contrario, malgrado i passi avanti, il concubino non ha automaticamente gli stessi diritti di un coniuge. Sono quindi convinta che, per ora, il matrimonio – o l’unione registrata delle coppie omosessuali – rimane l’unica forma che protegge le due persone da ogni problema.

Traduzione dal francese di Luigi Jorio

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