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Sondaggio: gli svizzeri difendono la libera circolazione

In Svizzera lavorano molti cittadini dell'Unione europea. Una maggioranza dei partecipanti al sondaggio teme che un sì all'iniziativa per la limitazione possa causare danni all'economia elvetica. Keystone / Christian Beutler

Una netta maggioranza dei cittadini elvetici è contraria all'iniziativa sull'immigrazione lanciata della destra conservatrice.  Si profila invece un sì all'acquisto di un nuovo aereo da combattimento. È quanto emerge dal primo sondaggio della SSR relativo alla votazione federale del 27 settembre.

Se si fosse votato nella prima metà di agosto, una chiara maggioranza dei cittadini svizzeri avrebbe respinto l’iniziativa “per la limitazione”Collegamento esterno lanciata dall’Unione democratica di centro (UDC).

Il 61% delle persone interpellate nel quadro del sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca gfs.bern per conto della Società svizzera di radiotelevisone SRG SSR si è detto contrario o piuttosto contrario alla proposta della destra conservatrice. I favorevoli sono il 35%.

L’iniziativa chiede che la Svizzera regoli in maniera autonoma la propria politica migratoria. In caso di approvazione, l’accordo sulla libera circolazione delle persone tra Svizzera e Unione europea sarebbe abrogato entro un anno dalla votazione.

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Sì degli elettori UDC, no dei romandi

La proposta raccoglie ampi consensi solo tra gli elettori dell’UDC (83%). Fra gli elettori degli altri partiti prevale nettamente il no.

La reazione di favorevoli e contrari:

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Dal punto di vista delle regioni linguistiche, si registra un’opposizione all’iniziativa leggermente più bassa rispetto alla media nazionale nella Svizzera tedesca (59%). Nella Svizzera francese il fronte del no è molto più consistente (71%), mentre nella Svizzera italiana raggiunge solo una maggioranza relativa (49%), a fronte del 47% di sì.

Il sostegno all’iniziativa è più consistente nelle campagne (38%). Ma, come notano gli autori del sondaggio, “neppure lì l’iniziativa per la limitazione riesce a raccogliere una maggioranza dei consensi”.

La prevalenza del fronte del no si rispecchia anche negli argomenti che ottengono la maggioranza dei consensi: tre quinti degli interpellati condividono con gli oppositori all’iniziativa i timori per una penuria di lavoratori specializzati, per un calo del tenore di vita in Svizzera e per il futuro delle relazioni con i vicini europei.

L’analisi del corrispondente della RSI a Berna Nicola Zala:

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Aerei da combattimento in procinto di decollare

Se la proposta dell’UDC sembra destinata a infrangersi contro una maggioranza di no, il secondo dei cinque temi in votazione (pubblicheremo domani alle 17 i risultati del sondaggio sugli altri tre argomenti in votazione), l’acquisto di un nuovo aereo da combattimentoCollegamento esterno, sembra per il momento incontrare i favori di una solida maggioranza dei cittadini. Il 58% è sicuramente o tendenzialmente favorevole, il 29% è contrario o piuttosto contrario, gli indecisi sono il 3%.

Il decreto federale oggetto della votazione, combattuto da un referendum, definisce il quadro finanziario per l’acquisto dei velivoli da combattimento destinati a sostituire nel 2030 gli F/A-18 attualmente in dotazione dell’esercito. Sull’argomento le opinioni si dividono piuttosto nettamente lungo l’asse destra-sinistra.

Il sostegno più deciso all’acquisto viene dagli elettori dell’UDC, fra i quali il consenso raggiunge il 79%. Tra gli elettori del Partito liberale radicale (PLR) i sì sono il 73%, fra quelli del Partito popolare democratico (PPD) il 70%. La percentuale scende al 47% tra gli elettori verdi liberali, al 27% tra i socialisti e al 23% tra i verdi.

Le reazioni di favorevoli e contrari:

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Scetticismo tra donne e francofoni

La proposta relativa ai velivoli militari ottiene il 60% dei consensi nella Svizzera tedesca e il 57% in quella italiana. Più scettica la Svizzera francese dove, considerando i possibili margini di errore del sondaggio, i sì (48%) e i no (47%) si equivalgono.

I dati disaggregati per sesso mostrano invece “un fossato non inusuale quando si tratta di questioni militari”, indicano gli autori: la percentuale di donne favorevoli all’acquisto dei caccia è del 50%, quella degli uomini è del 64%.

L’analisi del corrrispondente RSI a Berna Nicola Zala:

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Si nota inoltre un notevole divario tra le classi di età: le persone sopra i 65 anni sono in maggioranza favorevoli all’acquisto (64%), fra i giovani sotto i 40 anni di età la percentuale di sì è del 48%.

Gli argomenti a favore dei nuovi aerei da combattimento che raccolgono maggiori consensi riguardano la necessità di una difesa autonoma del proprio spazio aereo da parte della Svizzera neutrale, il ruolo dell’aviazione nel dispositivo militare e il rischio che senza nuovi aerei i cieli svizzeri dopo il 2030 rimangano indifesi.


Sondaggio

Il primo sondaggio di opinione sulle votazioni federali del 27 settembre è stato realizzato dall’istituto gfs.bern per conto della SRG SSR. In totale tre il 3 e il 17 agosto sono stati interpellati per telefono o online 29’540 cittadine e cittadini con diritto di voto in tutto il paese. Il margine di errore è del +/-2,9%.


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