La sinistra sollecita tre volte il parere del popolo
I cittadini svizzeri si sono pronunciati domenica su due iniziative popolari. Una chiede un aumento del 10% delle rendite dell’assicurazione vecchiaia e l’altra esige che l’economia sia orientata verso la preservazione delle risorse. Il popolo deve pure statuire sulla revisione della legge sulle attività informative, combattuta con un referendum. Le due iniziative e il referendum emanano dai ranghi della sinistra.
Il parlamento ha accettato una nuova versione della Legge federale sulle attività informative, il cui obiettivo è di meglio far fronte alla minaccia terrorista. Con questo nuovo quadro legale, i servizi segreti della Confederazione avranno strumenti supplementari per indagare: oltre a sorvegliare le comunicazioni telefoniche, potranno controllare la posta elettronica, infiltrare dei sistemi informatici all’estero o installare dei microfoni.
Per il governo e la maggioranza di destra del parlamento, questi nuovi mezzi sono indispensabili in un contesto in cui le azioni terroristiche diventano più frequenti. Gli strumenti d’inchiesta dovrebbero pure permettere di contrastare più efficacemente gli attacchi informatici e lo spionaggio.
La legge è però stata attaccata con un referendum. Gli oppositori – che si trovano soprattutto a sinistra nello spettro politico – ritengono che i mezzi supplementari siano disproporzionati e che la legge spalancherebbe le porte a una sorveglianza massiccia e generalizzata della popolazione.
Preservare le pensioni
L’iniziativa popolare «AVSplus» è stata lanciata dall’Unione sindacale svizzera. Essa chiede che le pensioni dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) siano aumentate del 10%.
L’AVS – che oggi ammonta al massimo a 2’350 franchi al mese per una persona sola e a 3’525 franchi per una coppia sposata – deve coprire i bisogni vitali. Generalmente è completata da una rendita della previdenza professionale. Insieme, le due rendite corrispondono a circa il 60% dell’ultimo salario. Il saldo può essere eventualmente coperto dal risparmio individuale.
I fautori dell’iniziativa considerano che sia urgente aumentare le rendite dell’AVS per compensare un’erosione costante della pensione, causata in particolare dalla diminuzione delle prestazioni della previdenza professionale.
Gli oppositori pensano invece che una simile misura causerebbe un buco finanziario. Secondo loro, non bisogna aumentare le prestazioni proprio nel momento in cui l’invecchiamento demografico provoca un’esplosione del numero dei beneficiari dell’AVS e una diminuzione del numero di coloro che la finanziano.
Preservare il pianeta
Battezzata «Economia verde», la seconda iniziativa sottoposta al popolo è stata lanciata dal Partito ecologista svizzero. Il testo domanda che la Svizzera si doti entro il 2050 di un’economia efficiente nella gestione delle risorse naturali.
Gli autori dell’iniziativa constatano che ciò che è consumato sulla Terra supera ciò che il pianeta può fornire. Per preservarlo e assicurare un avvenire alle generazioni future, i Verdi propongono di passare a un’economia più sostenibile, basata sulla rivalorizzazione dei beni di consumo, il riciclaggio delle materie prime e la riduzione del consumo di energie e dell’inquinamento.
I partiti di centro e di destra, così come la maggior parte delle organizzazioni economiche, chiedono al popolo di respingere l’iniziativa. Ritengono che i cambiamenti richiesti siano troppo rapidi e che nuocerebbero alla competitività dell’economia elvetica.
Sconfitta della sinistra
L’ultimo sondaggio eseguito dall’istituto gfs.bern mostra che l’iniziativa «AVSplus» dovrebbe essere chiaramente respinta. Per gli altri due temi in votazione l’esito è più incerto. Se la tendenza emersa dal sondaggio però si confermerà, dalle urne uscirà un ‘no’ all’iniziativa «Economia verde» e un ‘sì’ alla modifica della Legge sulle attività informative.
La giornata di domenica si annuncia quindi piuttosto cupa per la sinistra, mentre il governo e la destra dovrebbero vedere le loro scelte confermate dal popolo.
Traduzione di Daniele Mariani
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