Svizzera al voto sul blocco delle zone edificabili
Per preservare gli spazi verdi e i terreni agricoli, si deve bloccare l'estensione delle zone edificabili in tutta la Svizzera? È quello che prevede l'iniziativa popolare per frenare la dispersione degli insediamenti, su cui i votanti sono chiamati a decidere domenica.
Con la crescita della popolazione, il numero di edifici in Svizzera continua ad aumentare. Mentre nel 1960 le aree abitate coprivano circa 260’000 ettari, nel 2017 raggiungevano i 390’000 ettari. Questo sviluppo va essenzialmente a scapito delle zone agricole.
Una cementificazione preoccupante. In Svizzera il suolo è una risorsa limitata a causa della morfologia territoriale: non si può costruire su zone rocciose, laghi, ghiacciai o foreste. Considerando questo problema, nel 2013 la maggioranza dei votanti elvetici ha accettato una revisione della legge sulla pianificazione del territorio, che mira a densificare maggiormente l’edilizia abitativa.
La normativa prevede che le aree edificabili non devono superare la superficie necessaria a coprire il fabbisogno prevedibile dei prossimi 15 anni. Le aree che sono sovradimensionate devono essere ridotte.
Andare oltre
Queste misure non sono sufficienti agli occhi dei Giovani Verdi (Partito ecologista). Per poter intraprendere azioni più efficaci, nel 2016, hanno depositato l’iniziativa popolare “Fermare la dispersione degli insediamenti – per uno sviluppo insediativo sostenibile (Iniziativa contro la dispersione degli insediamentiCollegamento esterno“. Su questo testo votano i cittadini svizzeri domenica.
I Giovani Verdi vogliono ancorare nella Costituzione federale il congelamento delle zone edificabili, senza limiti di tempo. La creazione di una nuova zona abitabile sarebbe consentita solo se un’altra area di dimensioni equivalenti e con un potenziale di resa agricola viene declassata dalla zona edificabile.
Cos’è dispersione degli insediamenti?
L’opuscolo d’informazione del governo svizzeroCollegamento esterno per la votazione del 10 febbraio dà la seguente definizione: “Si parla di dispersione degli insediamenti quando villaggi e città crescono in modo disordinato. Le aree residenziali, le zone commerciali e le strade occupano così una quantità spropositata di terreno. La dispersione degli insediamenti genera anche costi elevati poiché le aree in questione devono essere urbanizzate, ovvero collegate con strade e allacciate alle reti idrica, elettrica e fognaria”.
L’iniziativa è sostenutaCollegamento esterno dai partiti politici di sinistra (Verdi, Partito socialista, Partito del lavoro), i quali ritengono che la legge sulla pianificazione territoriale non impedisca l’espansione urbana e sacrifichi spazi verdi. A loro avviso, l’iniziativa consente di colmare le lacune dell’attuale legislazione e di preservare efficacemente il paesaggio.
Tener conto delle necessità
Il testo è invece combattutoCollegamento esterno da governo, parlamento e partiti di destra e di centro, compresi i Verdi liberali), che lo considerano superfluo e troppo restrittivo. Essi sostengono che l’attuale legge consente già oggi di densificare efficacemente le abitazioni e di lottare contro la dispersione degli insediamenti. Secondo gli oppositori dell’iniziativa, un congelamento completo delle zone edificabili significa ignorare le necessità della popolazione e dell’economia, nonché le specificità regionali.
Le opinioni degli oppositori sembrano convincere la maggioranza degli svizzeri. Nell’ultimo sondaggio dell’istituto gfs.bern su mandato della SRG SSR, condotto a metà gennaio, il 49% degli intervistati ha dichiarato di voler votare no mentre il 47% ha espresso l’intenzione di votare a favore.
Altri sviluppi
Il suolo va utilizzato in modo ancora più parsimonioso?
(Traduzione dal francese: Sonia Fenazzi)
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