Come la Svizzera funge da intermediario tra USA e Iran
Con l'aumentare delle tensioni tra Iran e Stati Uniti, il ruolo di intermediario della Svizzera sta riacquistando importanza. Ma perché questo piccolo e neutrale paese viene coinvolto in tali conflitti?
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Nato a Londra, Thomas ha lavorato come giornalista per The Independent prima di arrivare a Berna nel 2005. Gli piace viaggiare e parla le tre lingue ufficiali della Confederazione, praticandole un po' dappertutto: nei pub, nei ristoranti e nelle gelaterie.
Da quando gli Stati Uniti hanno assassinato il generale iraniano Qassem Soleimani, venerdì scorso in Iraq, le tensioni tra il governo statunitense e quello iraniano sono aumentate. Entrambe le parti hanno minacciato pesanti rappresaglie. Lo stesso presidente americano, Donald Trump, ha annunciato via Twitter di essere pronto a colpire 52 obbiettivi iraniani.
Domenica le autorità iraniane hanno convocato il messaggero svizzero che funge da intermediario tra i due paesi. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha confermato che l’incontro si è svolto nell’ambito del mandato della Svizzera quale “potenza protettrice”. Il contenuto di questa discussione è tuttavia “riservato”, si è limitato ad aggiungere il DFAE.
Cos’è un mandato di potenza protettrice?
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“Quando due Paesi dichiarano guerra, la prima cosa che fanno è interrompere le relazioni diplomatiche. Questo è il più grande errore che possono commettere, ma è quello che succede sempre”, ha spiegato l’ex ambasciatore svizzero in Iran, Philippe Welti, in un’intervista a swissinfo.ch del 2013. Quindi, non appena due paesi interrompono le relazioni diplomatiche, hanno bisogno di una terza parte per mantenere un canale di comunicazione con il nemico. Un tipo di mandato che la Svizzera neutrale è in grado di adempiere.
Concretamente, ciò significa che un inviato svizzero funge da messaggero e apre così un canale di comunicazione tra due Stati. Philippe Welti sottolinea che devono essere soddisfatte tre condizioni: “I messaggi devono essere trasmessi 24 ore su 24, la procedura deve essere completamente confidenziale e il messaggio deve essere riportato, anche oralmente, in maniera fedele e imparziale”.
Per definizione, il mandato della potenza protettrice è quello di eseguire gli ordini dei paesi rappresentati e nulla più.
Da quanto tempo la Svizzera assume questo tipo di mandato?
La Confederazione svolse per la prima volta questo ruolo di intermediario durante la guerra franco-prussiana del 1870-1871. Rappresentava in Francia gli interessi del Regno di Baviera e del Granducato di Baden.
La Svizzera è stata particolarmente attiva durante la Seconda guerra mondiale, apparendo come il messaggero ideale per la sua neutralità. Durante questo periodo, ha rappresentato gli interessi di 35 Stati, tra cui alcune delle grandi potenze in guerra, attraverso più di 200 singoli mandati. Attualmente assume sette mandati per Iran, Stati Uniti, Russia, Georgia e Arabia Saudita.
Quale ruolo svolge la Svizzera nel conflitto tra Iran e USA?
La Confederazione rappresenta gli interessi degli Stati Uniti in Iran dal 1980. Quando è stata proclamata la Repubblica islamica dell’Iran, l’ambasciata USA a Teheran è stata presa d’assalto e dei diplomatici statunitensi sono stati tenuti in ostaggio. All’epoca gli Stati Uniti decisero di interrompere le relazioni diplomatiche con l’Iran, ma allo stesso tempo affidarono alla Svizzera un mandato di potenza protettrice.
“La Sezione interessi esteri dell’ambasciata svizzera a Teheran si occupa di tutti i compiti consolari degli USA in Iran. Tra questi ultimi rientrano il trattamento delle richieste di rilascio del passaporto, modifiche dello stato civile o attività di protezione consolare a favore di cittadini e cittadine degli Stati Uniti”, indica il DFAE sul suo sito web.
Nell’attuale conflitto, la Svizzera trasmette messaggi confidenziali tra i due paesi. Un canale di comunicazione discreto che può aiutare a trovare compromessi o ad allentare certe tensioni. Ma nulla è garantito.
Traduzione di Armando Mombelli
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La città ospita oggi la sede europea delle Nazioni Unite (UNOG), 36 organizzazioni internazionali come l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), quasi 700 organizzazioni non governative (ONG) e 179 missioni diplomatiche. E il numero di istituzioni – in particolare di ONG – e di impiegati non smette di crescere. Secondo le cifre relative a marzo 2019, quasi 34'000 persone lavorano nella Ginevra internazionale, vale a dire 26'645 funzionari, 4203 diplomatici e 3109 impiegati di ONG.
Le autorità dicono Ginevra è anche il più grande centro al mondo per conferenze internazionali e un luogo chiave per le trattative di pace, le più recenti delle quali hanno riguardato Cipro, lo Yemen e la Siria. L'anno scorso in città hanno avuto luogo 3236 conferenze e riunioni, seguite da 207'147 persone.
Anche numerose aziende multinazionali sono basate a Ginevra, dove offrono 76'000 posti di lavoro.
Su che ambiti si concentra la Ginevra internazionale?Dall'epoca del suo debutto umanitario, l'elenco degli ambiti in cui sono attive le organizzazioni presenti a Ginevra si è allargato, includendo tra gli altri i diritti umani, la migrazione, i rifugiati, la salute, il commercio, la proprietà intellettuale, le telecomunicazioni, le norme e la meteorologia.
Perché la Ginevra internazionale è così importante per la Svizzera? Le autorità svizzere sono convinte dei numerosi vantaggi che la Ginevra internazionale comporta per il paese. L'ambasciatore svizzero presso le Nazioni Unite Valentin Zellweger afferma: "Ginevra è una risorsa importante per la politica estera svizzera. Il ruolo dello Stato ospite è saldamente radicato nella nostra tradizione e nella nostra politica dei buoni uffici. Offrendo neutralità, stabilità e ospitalità al mondo, la Svizzera trae beneficio dalla Ginevra internazionale grazie alla sua visibilità diplomatica e mediatica. Inoltre Ginevra serve gli interessi della Svizzera, in quanto strumento e piattaforma per la promozione dei suoi valori fondamentali, la pace e la sicurezza umana."
Il ministero degli affari esteri svizzero nota che "la Ginevra internazionale conferisce alla Svizzera un peso politico maggiore di quanto ci si aspetterebbe dalle sue dimensioni" sulla scena mondiale.
Ginevra beneficia anche finanziariamente della presenza di tutte queste organizzazioni e dei loro collaboratori. La Svizzera investe 122 milioni di franchi nella sua nuova politica dello Stato ospite per il periodo 2020-2023, approvata quest'anno dal Parlamento. Nei prossimi dieci anni, oltre 2,5 miliardi di franchi saranno investiti anche in grandi ristrutturazioni, nuovi edifici e progetti di mobilità nel quartiere internazionale.
Nel frattempo, gli importi spesi o investiti dalle agenzie internazionali a Ginevra continuano a battere i record. L'anno scorso hanno raggiunto i 6,3 miliardi di franchi. Più della metà di questo importo - soprattutto stipendi e prestazioni assicurative e previdenziali - è stata spesa o investita in Svizzera. Ciò rappresenta l'11,3% del prodotto interno lordo (PIL) del cantone di Ginevra. La Svizzera è diventata anche uno dei maggiori fornitori di beni e servizi del sistema delle Nazioni Unite.
Quali sono le sue sfide maggiori?Ce ne sono molte. Quest'anno le autorità svizzere hanno riaffermato simbolicamente il loro impegno nei confronti della Ginevra internazionale e del sistema multilaterale, che festeggia il centenario. Tuttavia, varie minacce gravano sul sistema e sulle sue istituzioni, che devono affrontare una triplice crisi: di potere, rilevanza e legittimità.
Sul piano finanziario, la Ginevra internazionale è stata ampiamente risparmiata dalla pressione americana sugli aiuti esteri. Ma quest'anno, l'ONU sta affrontando una grave crisi di liquidità, con decine di paesi che non hanno pagato i loro contributi annuali - compresi gli Stati Uniti, il maggiore donatore dell'organizzazione.
Nel frattempo, nel mondo della diplomazia internazionale la competizione tra le città che vorrebbero prendersi una fetta della torta di Ginevra è diventata rude, come ha recentemente ammesso il ministero degli affari esteri.
E a livello svizzero, anche se il paese investe milioni nella Ginevra internazionale, molte persone, soprattutto nella Svizzera tedesca, non sono semplicemente consapevoli di ciò che sta accadendo, come ha recentemente sottolineato il think tank Foraus.
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