Conflitto con la Libia: Calmy-Rey ringrazia l’Europa
Due giorni dopo l'appello di Gheddafi alla "guerra santa" contro la Svizzera, la ministra degli esteri elvetica ha ringraziato l'Europa per la solidarietà mostrata alla Confederazione.
Micheline Calmy-Rey si è espressa nel corso dell’assemblea dei delegati del Partito socialista, tenutasi sabato a Berna. La responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha ringraziato l’Unione europea per la sua «solidarietà nei nostri confronti» nel contenzioso con la Libia. Anche i più scettici dovrebbero lasciarsi convincere della «forza che può dare la partecipazione a un meccanismo europeo». Per Micheline Calmy-Rey, l’obiettivo ora «è far uscire il più presto possibile (l’ostaggio) Max Göldi dalla Libia».
Venerdì il DFAE si era trincerato dietro un «no comment» riguardo alle dichiarazioni del colonnello Gheddafi, che il giorno prima aveva definito la Svizzera uno stato «miscredente e apostata che distrugge le case di Allah» e aveva invitato il mondo islamico a combattere e boicottare la Confederazione.
Reazioni alle parole di Gheddafi sono però arrivate dal resto del mondo. A Bruxelles il portavoce del ministro degli esteri europeo Catherine Ashton le ha definite «inopportune». Ancora più severa la Francia: «Parole inaccettabili», ha detto il portavoce del ministero degli esteri.
A Ginevra, il direttore generale dell’ONU Sergei Ordzhonikidze ha affermato che «simili dichiarazioni da parte di un capo di Stato sono inammissibili sul piano delle relazioni internazionali».
Il portavoce del Dipartimento di Stato statunitense Philip Cowley ha detto che l’appello alla jihad contro la Svizzera l’ha fatto pensare al «memorabile» intervento di Gheddafi all’Assemblea generale delle Nazioni unite (23 settembre 2009): «Tante parole, fogli lanciati un po’ dappertutto e non necessariamente molto buon senso».
I musulmani di Svizzera, che si sono espressi per bocca del segretario dell’Istituto culturale musulmano Mohamed Karmous, sono indignati: «Gheddafi non è credibile e le sue dichiarazioni sono estranee all’islam». Il colonnello libico «vive su un altro pianeta», ha detto Karmous.
swissinfo.ch e agenzie
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