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Dalla Svizzera un codice di condotta per le milizie private

Blackwater in Iraq
Personale di sicurezza statunitense della Blackwater sale a bordo di un elicottero nella città irachena di Hillah, 17 giugno 2007 Wathiq Khuzaie/Keystone

I servizi di sicurezza privati stanno rimpiazzando le forze militari sugli odierni campi di battaglia. La Svizzera mira a far rispettare loro il diritto internazionale promuovendo un codice di condotta.

Da un palazzo della Ginevra internazionale, Jamie Williamson ha seguito con attenzione l’emergere di nuovi dettagli sul reclutamento nelle carceriCollegamento esterno e sui potenziali crimini di guerraCollegamento esterno commessi dal Gruppo Wagner, rivelati da un disertore accolto in Norvegia in gennaio. La compagnia militare privata di proprietà di un oligarca russoCollegamento esterno ha dato un forte contributo alla presenza della Russia in Ucraina e in diversi Paesi africaniCollegamento esterno

È uno degli esempi più visibili di una più ampia tendenza a privatizzare la guerra e il mantenimento della sicurezza. I dati sul numero di effettivi e sul giro d’affari della sicurezza privata sono difficili da reperire e spesso divergono a seconda della fonte. Vantage Market Research ritiene che il settore valesse 242 miliardi di dollari nel 2021 e prevede una crescita annua media del 7,2% fino al 2028. La stima include le operazioni militari. Il Geneva Center for Security Sector Governance (DCAF) calcola che nel 2017, su un totale di 11 milioni di addette e addetti alla sicurezza, 77’000 fossero alle dipendenze di compagnie militari private. Le cifre effettive sono probabilmente più alte, poiché il DCAF conta solo le società di sicurezza private registrate e i loro dipendenti e non include il significativo mercato grigio e nero che esiste per i servizi di sicurezza privata. Inoltre, si ritiene che i numeri siano aumentati dal 2017.

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Williamson lavora proprio per prevenire i presunti crimini di guerra denunciati in relazione a gruppi come Wagner. È a capo dell’associazione responsabile del Codice di condotta internazionale per chi fornisce servizi di sicurezza privata (International Code of Conduct Association, ICoCA). Il codice nacque da un’iniziativa svizzera sviluppata nel 2010 sulla scia della guerra statunitense in Iraq, dopo l’uccisione di 14 civili su una piazza del centro di Baghdad da parte di contractor della società Blackwater. I Governi, le organizzazioni del settore e quelle della società civile concordarono sulla definizione di principi comuni, al fine di promuovere il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. L’ICoCA vide la luce nel 2013, quando fu registrata in Svizzera come organizzazione non profit. 

Combattente Wagner
Un combattente del Gruppo Wagner fuori da un edificio distrutto da un incendio nella città ucraina di Soledar, 29 gennaio 2023 Ivan Noyabrev/Keystone

“È un ambito che va ben oltre il gruppo Wagner”, spiega Williamson nel suo piccolo ufficio, in riferimento al settore interessato dal codice. “I servizi di sicurezza sono offerti ovunque, e dovunque vi sia un rischio di violazioni di diritti umani da parte di privati il Codice di condotta è pertinente”, sottolinea. Ciò include centri per richiedenti asilo sorvegliati da fornitori privati, operazioni minerarie che fanno capo ad agenzie di sicurezza esterne, nonché zone di guerra nelle quali le forze militari esternalizzano compiti di istruzione, logistica e gestione delle munizioni.

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Migliorare gli standard di un’industria in crescita e caratterizzata da discrezione può sembrare inutile. La maggiore trasparenza è percepita da molti appaltatori privati come un rischio per la reputazione e la stessa sicurezza, anche se la maggior parte di essi non porta armi. La quota di mercato coperta dall’ICoCA è piccola. Sul suo sito web sono elencate 117 compagnie che si sono impegnate a operare rispettando il codice e i suoi requisiti di monitoraggio, segnalazione e valutazione. Ma solo 54 di esse sono certificate da un ente esterno.  

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Constellis, il gruppo che ha inglobato quel che restava della Blackwater dopo diversi cambi di nome e di immagineCollegamento esterno, ha certificatoCollegamento esterno l’attività della sua affiliata attiva in Afghanistan e Iraq nel 2017. La vicepresidente sviluppo globale di Constellis, Michelle Quinn, siede nel consiglio d’amministrazione dell’ICoCA. “Un’analisi dettagliata ha chiarito che sono molto diversi da Blackwater”, assicura la direttrice esecutiva. 

Puntare sulla prevenzione

Di principio, l’associazione è pronta a interagire con chiunque abbia un impatto, incluso il Gruppo Wagner. “Sarebbe praticamente impossibile per loro diventarne membri”, chiarisce Williamson, che ha lavorato in diverse zone di crisi per il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) prima di passare all’ICoCA, “ma dobbiamo impegnarci con aziende che non hanno un passato pulito: è proprio questo che farà la differenza nel prevenire ulteriori illegalità e garantire che rispondano del loro operato”. 

In Ucraina, tuttavia, dove i combattenti del Gruppo Wagner sono schierati nella guerra di Vladimir Putin, non ha senso dialogare con un’entità commerciale, spiega. “È un nuovo modello. Sono [combattenti] non-statali ma chiaramente legati allo Stato: un’ala privata dell’esercito russo. Il dibattito e le soluzioni si sono quindi spostate su un piano più politico e governativo”. Dal punto di vista legale, i combattenti del Gruppo Wagner in Ucraina non sono mercenari. 

In altri Paesi, molti dei servizi offerti da Wagner potrebbero essere forniti da una qualsiasi agenzia di sicurezza, osserva Williamson. “Collaborano con le forze di mantenimento della pace o istruiscono le polizie locali o le forze militari. Molte aziende occidentali hanno fatto la stessa identica cosa per decenni”. L’ICoCA cerca di confrontarsi con tutti questi appaltatori affinché comprendano il quadro legale e limitino le loro azioni. L’obiettivo è di prevenire danni morali e fisici alla popolazione ma anche spiegare a che punto i contractor superano la soglia in cui diventano essi stessi combattenti e perdono lo status di civili.

“È tutta questione di prevenzione”, insiste Williamson. “Una volta che il colpo è stato sparato o un civile è stato ferito, è troppo tardi”.

Il potere del committente

Anche i Governi devono svolgere un ruolo chiave nella regolamentazione e nel controllo delle agenzie di sorveglianza. Nel 2008, molti Stati hanno ribadito il loro impegno ad assicurare standard minimi sul loro territorio con l’adozione del Documento di MontreuxCollegamento esterno, un’altra iniziativa della Svizzera e del CICR per migliorare la conformità alle leggi internazionali da parte delle società di sicurezza e compagnie militari private. 

Come clienti di tali aziende, le autorità nazionali fissano gli standard da rispettare. Gli Stati Uniti richiedono una certificazione ICoCA ai contractor che ingaggiano per garantire la sicurezza diplomatica in contesti ad alto rischio. Altri Paesi come il Regno Unito vi fanno riferimento nei mandati d’appalto. Ma più il servizio è legato a operazioni militari, spiega Williamson, più è complicato avere una supervisione perché le informazioni sono spesso riservate o segrete. 

Aggiornare le leggi nazionali

La Svizzera ha anch’essa riformato le sue leggi nel 2013, al fine di bandireCollegamento esterno dal territorio nazionale aziende che partecipano attivamente alle ostilità all’estero. Una mossa intrapresa dopo che la britannica Aegis Defence Services – uno dei maggiori operatori privati delle guerre in Iraq e Afghanistan – aveva trasferito la sua sede centrale a Basilea. 

Salvaguardare la neutralità della Svizzera è una delle ragioni principali che hanno portato all’adozione della legge, che proibisce esplicitamente ad aziende con direzione in Svizzera di fornire servizi correlati a serie violazioni dei diritti umani. La legge impone alle imprese elvetiche di notificare in anticipo alle autorità i mandati di sicurezza che intendono assumere all’estero e impone loro di aderire al Codice di condotta internazionale. 

Benché il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull’impiego di mercenari abbia lodato l’impegno internazionale della Svizzera durante una visita al PaeseCollegamento esterno nel 2019, esso ha al contempo criticato la regolamentazione per i servizi di sicurezza prestati all’interno dei confini: “La mancanza di standard uniformi per l’intero settore rappresenta un problema, poiché l’organico della sicurezza privata è più numeroso di quello degli agenti di polizia”, scrivono gli esperti. 

Oltre ai Governi, chi può davvero influire nel migliorare la condotta della sicurezza privata sono le multinazionali. “La verifica del rispetto dei diritti umani è fondamentale”, osserva Jamie Williamson. Anche queste aziende, in veste di clienti, hanno voce in capitolo sui requisiti che i loro servizi di sicurezza devono rispettare. La britannica BP, gigante del petrolio e del gas, è nell’ICoCA da anni come osservatrice, mentre Glencore (materie prime) e Holcim (materiali da costruzione) sono appena entrate. L’idea è di affidarsi a un protocollo consolidato per prevenire abusi da parte delle aziende appaltatrici nonché le ripercussioni che essi potrebbero comportare per le multinazionali”.

Responsabilità carente

Gli esperti Onu sull’impiego di mercenari apprezzano lo sforzo, ma chiedono di più di quanto previsto dal Codice. In un recente rapportoCollegamento esterno al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, sottolineano la necessità di un trattato internazionale “per garantire una regolamentazione uniforme delle compagnie militari e società di sicurezza private in tutto il mondo e assicurare un’adeguata tutela dei diritti umani”. In un email a SWI, la componente del gruppo di lavoro Sorcha MacLeod spiega che i mercenari sono raramente chiamati a rispondere delle atrocità a causa del riserbo che avvolge l’operato dei fornitori di servizi di sicurezza, delle loro complesse strutture aziendali e delle lacune nella regolamentazione. 

Quattro guardie di Blackwater furono condannate da una corte statunitenseCollegamento esterno per le uccisioni di Baghdad, ma in seguito il presidente Donald Trump concesse loro la graziaCollegamento esterno. Una prima causa contro il Gruppo Wagner è stata respintaCollegamento esterno da una corte russa nel 2022 e ora il caso è approdatoCollegamento esterno alla Corte europea dei diritti umani. 

“Uno dei maggiori cambiamenti riguardanti il dispiego di forze mercenarie è la misura. Assistiamo all’impiego di migliaia di mercenari, schierati in molteplici conflitti armati. In passato”, continua MacLeod, “i numeri erano molto più contenuti”.

Dal suo ufficio di Ginevra, Jamie Williamson concorda sul fatto che i privati sono destinati a rimanere sulla scena: “Potremmo vedere altri gruppi come il Wagner, in futuro. Sarà impossibile tornare a un mondo in cui ci sono solo forze armate convenzionali”.

A cura di Virginie Mangin

Traduzione di Rino Scarcelli

Traduzione dall’inglese di Rino Scarcelli

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