Prospettive svizzere in 10 lingue

Dick Marty: “L’ultima battaglia della mia vita”

Dick Marty
Dick Marty nel 2011 durante l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa che ha discusso il suo rapporto sugli atti di violenza e il traffico d'organi in Kosovo. Keystone / Christophe Karaba

"Verità irriverenti" è l’ultimo libro dell’ex magistrato svizzero: le vicissitudini personali fino alle riflessioni sulle crisi economiche e politiche che hanno attraversato il Paese, la sua neutralità, le guerre nel mondo.

Questo libro non è tanto un bilancio, quanto “una riflessione che ho voluto prima di tutto fare per me stesso”. Perché “facendo politica si corre da un appuntamento a un altro e ho l’impressione che ci sia sempre meno la possibilità di riflettere. Così ho sentito adesso questa urgenza di scrivere anche perché devo far fronte a una sfida che è un nemico interno contro il quale le possibilità di vincere sono praticamente nulle”.

Dick Marty è tornato a parlare alla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana RSI in occasione dell’uscita del suo ultimo libro “Verità irriverenti. Riflessioni di un magistrato sotto scorta” (Edizioni Casagrande 2023). Pagine dense nelle quali l’ex consigliere agli Stati ripercorre gli anni della sua stagione politica, i mesi sotto scorta perché bersaglio di varie ostilità: le indagini, svolte per conto dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa tra il 2009 e il 2010, si sono concentrate su un presunto traffico d’organi in Kosovo. Insieme, pagine ricche di “confessioni” personali, la voce di un uomo che si sente braccato da forze più grandi di lui, fino alla scoperta di avere un nemico interno contro il quale la battaglia probabilmente non può essere vinta.

Da cosa è nato questo libro?

Dick Marty: Il libro è nato da una reazione a un evento emotivo molto forte. È stato, dunque, un mio modo di gestire questa emozione. Insieme, è stata una riflessione dedicata al funzionamento delle istituzioni, al degrado delle democrazie in tutto il mondo occidentale e anche alla nostra mancata reazione a qualcosa che sta capitando di colossale. C’è tutto l’equilibrio internazionale che si sta modificando con un indebolimento assolutamente evidente dell’Occidente, ma temo che la nostra politica una volta in più sia lenta.

In che senso lenta?

Se penso ai fondi ebraici, alla Swissair, al segreto bancario, all’UBS, al Credito Svizzero, vediamo bene come la nostra politica abbia sempre reagito con ritardo. O meglio, ha reagito ma non ha anticipato anche se i segni in tutti questi casi c’erano per poter anticipare.

Come dovrebbe muoversi la Svizzera rispetto a un mondo che sta cambiando?

Se la Svizzera vuole avere un ruolo particolare nel concerto internazionale deve concentrarsi sulla politica umanitaria, la politica dei valori, dei diritti dell’uomo, una rivalorizzazione necessaria e urgente della Croce Rossa internazionale. Dovrebbe essere quella voce che nel mondo richiama i valori della dignità dell’uomo.

La strada della Svizzera è sempre quella della neutralità?

Per la crisi in Ucraina c’è stato un grande dibattito sulla neutralità. Se dobbiamo dare o non dare le armi. Ci sono state pressioni da più parti. Invece, bisognava impegnarsi per mediare, trovare un compromesso, proteggere le popolazioni civili e la stessa cosa dicasi anche per quanto sta accadendo in Medio Oriente.

Il libro nasce anche da un momento di difficoltà della sua vita. Lei parla di una nuova sfida che lei crede di non poter vincere. Questo libro è un po’ un bilancio della sua vita?

Bilancio no, perché ci sono tante altre cose nella mia vita, la mia famiglia nella quale vedo la riuscita maggiore. È comunque una riflessione che ho voluto prima di tutto fare per me stesso. Facendo politica si corre da un appuntamento a un altro e ho l’impressione che ci sia sempre meno la possibilità di riflettere. Ho sentito adesso questa urgenza perché devo far fronte a una sfida che è un nemico interno contro il quale le possibilità di vincere sono praticamente nulle.

L’intervista integrale rilasciata alla RSI:

Contenuto esterno


I più letti
Quinta Svizzera

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR