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Salvare il clima? Non a casa nostra

Redazione Swissinfo

La COP24 a Katowice chiuderà un anno che ha dimostrato come non mai che il cambiamento climatico si sta intensificando, molto più rapidamente dei nostri sforzi per contenerlo. E mentre in Polonia si chiede di fare il massimo per ridurre le emissioni, il parlamento elvetico sembra voler fare il contrario.

Il 2018 è stato segnato da molteplici record di temperatura e di eventi climatici estremi. Limitare l’aumento del riscaldamento a 1,5 °C è essenziale se vogliamo minimizzare le conseguenze disastrose del cambiamento climatico. Affrontare questa crisi è una sfida globale.

Per questo, nel 2015 sono stati fissati degli obiettivi mondiali nell’Accordo di Parigi. Sappiamo cosa vogliamo. Ora bisogna sapere come ci riusciremo. È a livello nazionale che ogni paese deve attuare delle misure concrete al fine di raggiungere questo obiettivo comune. Ma al momento, i paesi che hanno annunciato degli obiettivi di riduzione ambiziosi sono rari e la Svizzera non è un’eccezione.

*Fondata nel 2015, Swiss Youth for ClimateCollegamento esterno è un’organizzazione senza scopo di lucro politicamente neutrale che ha come obiettivo principale quello di dare voce alla gioventù nel dibattito politico sul cambiamento climatico. Alla COP24 di Katowice è parte della delegazione svizzera.

La via poco ambiziosa del parlamento svizzero

In quanto paese con dei mezzi considerevoli, la Svizzera potrebbe issarsi a leader di un cambiamento mondiale. Tuttavia, il parlamento sembra voler decidere altrimenti.

Mentre si stanno svolgendo delle trattative a livello internazionale, la Svizzera sta rivedendo la sua legge sul CO2. Questa legge mira a fissare gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni e detterà la politica climatica elvetica per i prossimi anni, che saranno cruciali.

Invece di seguire una via ambiziosa, quella che permetterà di essere compatibili con gli obiettivi internazionali, gli articoli legislativi votati finora dal Consiglio nazionale (Camera del popolo) indicano al contrario un indebolimento della legge. La maggioranza dei nostri parlamentari ha votato per la soppressione dell’obiettivo minimo di riduzione delle emissioni sul nostro territorio, malgrado il fatto che la Svizzera sia stata quest’anno particolarmente colpita dai loro effetti.

Ridurre le emissioni solo all’estero

Qui alla COP24Collegamento esterno, ogni giorno il pubblico riceve un giornale che presenta i punti principali dell’attualità climatica internazionale. Giovedì mattina a Katowice, un articolo era dedicato alla Svizzera e ai risultati intermedi delle votazioni sulla sua legge sul CO2.

Lunedì, mentre il presidente della Confederazione Alain Berset annunciava all’apertura di questa 24esima Conferenza internazionale sul clima che è essenziale che ogni paese faccia il massimo per ridurre le proprie emissioni, il parlamento svizzero ha deciso di non fissare alcun obiettivo di riduzione interna.

Il Consiglio nazionale è dell’idea che le riduzioni potrebbero essere realizzate unicamente al di fuori del territorio elvetico, acquistando dei certificati di riduzione delle emissioni.

Il parlamento scredita il suo presidente

La Svizzera ha il dovere, come ogni paese, di assumersi le proprie responsabilità in materia di lotta al cambiamento climatico. In quest’ottica, non può esentarsi dalle sue responsabilità esternalizzando le sue azioni climatiche. Questo dovrebbe succedere solamente dopo aver fatto il massimo all’interno delle nostre frontiere.

Questo indebolimento degli sforzi realizzati in Svizzera riecheggia anche a livello internazionale e in seno ai negoziati in corso a Katowice. Da molti anni, la delegazione svizzera è ascoltata e rispettata come una delegazione che spinge verso una maggiore coerenza, trasparenza e rigore nei processi.

Allo stesso momento, i parlamentari svizzeri vanno contro il loro impegno internazionale e screditano la delegazione sul posto e il discorso del suo presidente di qualche giorno fa.

Impatto sull’immagine della Svizzera

I parlamentari svizzeri devono rendersi conto che le decisioni che prendono in questi giorni avranno un impatto sul futuro di tutti, in particolare su quello dei giovani. Ma queste decisioni hanno anche un impatto sui negoziati internazionali e sull’immagine della Svizzera.

Noi, i giovani della Svizzera, vogliamo che il nostro paese rispetti i suoi impegni e che attui una politica climatica ambiziosa, che comprenda delle misure importanti sul suo territorio, e non unicamente all’estero.

Contiamo sui parlamentari per rappresentare la volontà e gli interessi della società civile e della gioventù. Hanno ancora la possibilità di permetterci di avere un futuro decente. Parlamentari, sappiate che vi osserviamo e che contiamo su di voi.

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Il punto di vista espresso in questo articolo è esclusivamente quello dell’autore e non corrisponde forzatamente a quello di swissinfo.ch.

Traduzione dal francese di Luigi Jorio

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