La stampa della Svizzera latina mette in luce gli espatriati
La corsa dei partiti ai voti degli svizzeri all'estero e le candidature di espatriati alle elezioni federali 2015 destano interesse tra i media in patria. Oggi l'argomento spicca nei grandi giornali della Svizzera latina, diversi dei quali lo mettono in prima pagina.
“Svizzeri all’estero in corsa in ottobre anche in Ticino”, annuncia sulla prima la RegioneTicino, che dedica ampio spazio al tema in un articolo intitolato “A caccia del voto estero”. “Il voto degli svizzeri all’estero conta, eccome. Il 10% della popolazione svizzera, infatti, vive fuori dai confini nazionali. In vista delle prossime elezioni federali i partiti puntano non a caso sui concittadini che vivono fuori dai confini nazionali”, scrive il quotidiano di Bellinzona.
“I candidati extra-muros alla carica”, fanno eco da Lugano in un articolo comune il Corriere del Ticino e il Giornale del popolo, sottolineando che “per raccogliere voti alle elezioni federali di ottobre Partito socialista, Unione democratica di centro e Partito liberale radicale puntano sugli svizzeri all’estero”.
L’ora dei corteggiamenti
Grande risalto alla strategia di seduzione messa in atto dai partiti nei confronti degli espatriati è dato dai quotidiani della Svizzera Romanda. “I partiti fanno il filo alla Quinta Svizzera”, titolano in prima pagina il giornale friburghese La Liberté, il neocastellano L’Express/ L’Impartial, il vallesano Le Nouvelliste e il giurassiano Le Journal du Jura.
Altri sviluppi
Quando i partiti strizzano l’occhio alla Quinta Svizzera
Sono perfettamente in sintonia con il vodese 24 heures che titola “I partiti fanno la corte agli svizzeri espatriati”, e ai ginevrini Le Temps con “Gli espatriati, nuovo bersaglio dei partiti” e La Tribune de Genève con “La quinta Svizzera stimola l’appetito di tutti i partiti”.
Le cifre spiegano questo nuovo appetito. Nel 1992, quando fu introdotto il voto per corrispondenza, gli svizzeri all’estero iscritti nei registri elettorali in patria erano circa 14mila: oggi il loro numero è decuplicato, sottolinea il commentatore di Le Temps. E con 580mila espatriati con diritto di voto, il loro potenziale è ancora sfruttato soltanto in minima parte. Ciò che lascia aperte molte speranze di sviluppo.
Poiché, diversamente per esempio dall’Italia, in Svizzera gli espatriati non costituiscono una circoscrizione elettorale separata, votano e si candidano nei cantoni in cui sono iscritti. Una divisione delle forze che spiega, almeno in buona parte, perché finora non è mai stato eletto un membro della Quinta Svizzera nel parlamento elvetico.
Verso una svolta storica?
Ma il nuovo interesse dei partiti per conquistare i loro voti, potrebbe cambiare la situazione. Non si esclude che proprio le elezioni federali del prossimo 18 ottobre segnino la svolta. I partiti promuovono infatti attivamente i loro candidati della Quinta Svizzera.
La sezione internazionale del Partito socialista presenta liste separate di candidati espatriati in tre cantoni – Sciaffusa, Ginevra e Ticino – delle tre grandi regioni linguistiche del paese. Inoltre presenta un noto svizzero all’estero – l’ex ambasciatore Tim Guldimann – sulla lista dei candidati socialisti al Consiglio nazionale nel cantone di Zurigo. In totale per le elezioni federali 2015 ci sono 14 espatriati in corsa sulle liste socialiste.
L’Unione democratica di centro candiderà complessivamente 35 svizzeri all’estero, ripartiti in dieci cantoni: Ginevra nella Svizzera francese e gli altri tutti nella Svizzera tedesca. Il Partito popolare democratico ha un candidato espatriato sulla sua lista nel canton Berna.
Non sono ancora noti numeri e nomi sul fronte Partito liberale radicale (PLR), poiché le iscrizioni sono ancora aperte. Ma il PLR International incoraggia gli interessati ad annunciarsi. Ha peraltro elaborato uno specifico manifesto che mira a migliorare la coesione tra svizzeri in patria e all’estero.
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