“Il Canada potrebbe beneficiare di un sistema di voto più equo”
Il Canada dovrebbe introdurre un sistema di voto simile a quello svizzero, dice Michael Valente, di Toronto. Il diciassettenne elvetico-canadese è una delle nuove voci della Quinta Svizzera, che hanno dato vita al Parlamento dei giovani svizzeri all'estero (PGSE). In una serie di interviste, swissinfo.ch dà la parola a 11 membri del comitato.
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‘Canada could benefit from a fairer voting system’
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swissinfo.ch: Che obiettivi vorrebbe raggiungere come membro del PGSE in Svizzera? E in Canada, ossia nel Paese in cui risiede?
Michael Valente: Quale canadese nato con la cittadinanza svizzera, desidererei contribuire a una migliore comprensione delle diversità interculturali, delle idee e delle pratiche di entrambi i paesi.
swissinfo.ch: Qual è la situazione della democrazia diretta in Canada? Ci sono degli strumenti che apprezza in modo particolare? E altri che le mancano?
M. V.: Il Canada è una monarchia costituzionale, in cui il monarca è il capo dello Stato. La politica del Canada funziona in un quadro di democrazia parlamentare e di un sistema federale di governo parlamentare, con forti tradizioni democratiche.
Credo che per le elezioni parlamentari il Canada potrebbe beneficiare di un sistema di voto più equo, nel quale la quota di seggi detenuti da ogni partito politico rispecchierebbe fedelmente il voto popolare.
swissinfo.ch: Nella maggior parte dei paesi, la partecipazione dei giovani a votazioni ed elezioni è inferiore a quella delle altre fasce di età. La democrazia diretta non sarebbe proprio il mezzo ideale per i giovani per sviluppare politiche che rispondano alle loro necessità e alle loro idee?
M. V.: In molti paesi vige un sistema dominato dal bipartitismo, un partito di destra e di sinistra. Quindi è sempre la stessa storia. Non si offrono molti cambiamenti ai giovani di quei paesi.
Penso che un sistema di voto come in Svizzera stimolerebbe più gente a partecipare al processo democratico
swissinfo.ch: Dagli attentati di Parigi, l’Europa ha al centro delle preoccupazioni il terrore dell’autoproclamato Stato islamico. La lotta contro l’estremismo islamico, che significa anche limitazione delle libertà individuali, rappresenta un pericolo per la democrazia?
M. V.: Ogni forma di terrorismo e di guerra è una minaccia per le nostre libertà e la democrazia.
La storia ci dice che l’uso della violenza provoca più violenza e che soltanto la considerazione reciproca e il rispetto per la diversità può risolvere i conflitti pacificamente.
Piattaforma per giovani svizzeri all’estero
Il Parlamento dei giovani svizzeri all’estero (PGSE) rappresenta ancora una novità, poiché esiste da pochi mesi. Sede dei lavori parlamentari è Internet: dibattiti e scambi tra i circa 350 membri, sparsi in tutti i continenti, avvengono attraverso i social media e skype.
swissinfo.ch ha intervistato 11 giovani svizzeri all’estero, che sono membri del comitato del PGSE. Ha in particolare tastato loro il polso sulla democrazia diretta nei rispettivi paesi di residenza e in Svizzera.
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