La Svizzera in preda alla febbre dei tunnel
Un anno fa, il 1 °giugno 2016, è stata inaugurata la galleria di base del San Gottardo, il tunnel ferroviario più lungo al mondo. La Svizzera non intende però fermarsi qui e sta pianificando il suo futuro sotterraneo, a partire da un metrò per il trasporto delle merci. Sguardo su tre progetti.
Come si spiega la quasi ossessione della Svizzera per i tunnel? «Tutte le vie di comunicazione in Svizzera, su strada o su ferrovia, sono sovraccariche e dovrebbero essere ampliate», afferma l’esperto di trasporti ferroviari Walter von Andrian, editore e caporedattore della rivista specializzata “Schweizer Eisenbahn-Revue”Collegamento esterno.
«Nessuno è però disposto a sacrificare un pezzo di terra e a sopportare il rumore. Ci si mette facilmente d’accordo su un tunnel che non dà fastidio a nessuno e magari si trovano anche i soldi per costruirlo, senza però riflettere sui costi di esercizio e di manutenzione sul lungo termine».
Uno dei grandi progetti in cantiere è quello dell’ampliamento del tunnel dello Zimmerberg. Situata sull’asse nord-sud, tra Zurigo e il Gottardo, la galleria è stata più volte definita dalla stampa come «uno dei principali punti deboli della rete ferroviaria elvetica».
Ancora oggi, infatti, i treni diretti al Gottardo viaggiano su una sola corsia tra Horgen-Oberdorf (canton Zurigo) e Baar, sotto una galleria vecchia di un secolo. Una situazione giudicata insoddisfacente da Walter von Andrian, visto il numero di treni che attraversa le Alpi.
Lanciato negli anni Novanta, l’ampliamento del tunnel dello Zimmerberg è stato completato solo a metà. Il primo tratto della galleria, 10 km tra Zurigo e Thalwil, è stato inaugurato nel 2002, mentre i lavori per il secondo tratto, previsti a partire dal 2006, sono stati sospesi a causa di programmi di risparmio. Ora le Ferrovie federali svizzere (FFS) ritengono che gli ultimi 10 km di galleria debbano essere portati a termine per garantire il pieno sfruttamento della linea ferroviaria nord-sud, potenziata con l’apertura della galleria del San Gottardo.
Il progetto solleva però critiche da parte del mondo politico. Stando a un comitato apartiticoCollegamento esterno, il prolungamento del tunnel avrebbe conseguenze negative su altre tratte. I treni diretti a Coira (Grigioni), ad esempio, non si fermerebbero più a Thalwil e i passeggeri sarebbero costretti ad andare fino a Zurigo, con tempi e costi più lunghi.In aprile, l’Ufficio federale dei trasporti ha incluso la seconda tappa del tunnel dello Zimmerberg nel cantiere 2030/2035Collegamento esterno, sottolineando però che il progetto deve ancora essere approfondito. Walter von Andrian ritiene dal canto suo che ci sono buone possibilità che la galleria sia completata. «Quando è però un’altra questione…».
Di tutt’altro tenore è il progetto privato “Cargo sous terrain” (CST). L’obiettivo è ambizioso: costruire una rete di collegamenti sotterranei per trasportare le merci attraverso la Svizzera, su veicoli automatizzati e senza conducenti.
Fantascienza? Non secondo i promotori, che nel gennaio del 2015 hanno presentato uno studio di fattibilità per una prima tappa di 70 chilometri tra i cantoni di Berna e Zurigo. I costi sono stimati a 3,55 miliardi e sarebbero coperti dalle aziende coinvolte, tra cui figurano le FFS, La Posta, Swisscom e l’associazione che riunisce i principali commercianti al dettaglio. La prima tappa dovrebbe essere completata entro il 2030.
Tuttavia, per Walter von Andrian, il progetto non è molto sensato. «Le merci devono poter essere trasportate da un punto all’altro con meno trasbordi possibili. Per questo i camion sono ancora vantaggiosi rispetto ai treni, soprattutto per le brevi distanze. Non so bene quali benefici potrebbe portare un tunnel per il trasporto delle merci sotto la città di Zurigo», afferma l’esperto.
Tra Berna e il Vallese si cerca invece di prendere due piccioni con una fava: costruire una galleria di 22 km sotto il Grimsel, attraversata da treni e da una linea elettrica.
L’originalità del progetto sta proprio nello sposalizio tra turismo ed energia. Nei prossimi dieci anni, la società nazionale di elettricità Swissgrid dovrà rinnovare due terzi della propria rete, tra cui quella nella zona del Grimsel. Da qui l’idea di associarsi alle Ferrovie del Grimsel per costruire una nuova galleria, interrare i cavi di alta tensione e smantellare così i piloni situati nel perimetro protetto del passo del Grimsel. Per Walter von Andrian, questa soluzione ha il vantaggio di ridurre i costi di mantenimento delle infrastrutture.
La galleria rappresenta inoltre l’anello mancante di una rete ferroviaria a scartamento ridotto lunga 850 km, che attraversa le vallate alpine da est a ovest, e permetterebbe di collegare Montreux, Zermatt e St Moritz senza bisogno di cambiare treno.
I promotori hanno però subito una battuta d’arresto. Il progetto non rappresenta più una «priorità assoluta» per Swissgrid, ha riferito in aprile un portavoce dell’azienda al giornale Berner Zeitung. La costruzione della linea elettrica è stata rinviata e forse non sarà più sotterranea. «Il progetto sarebbe una soluzione ideale», sostiene Walter von Adrian, «ma al momento non vedo nessuna grande possibilità di finanziamento».
Traduzione dal tedesco, Stefania Summermatter
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