Sì a una Svizzera con un futuro, sì alla RFFA
La riforma della tassazione delle imprese consentirà alla Svizzera di soddisfare gli standard internazionali e al contempo di restare attrattiva e mantenere posti di lavoro. Ne è convinta la presidente del Partito liberale radicale svizzero (PLR), Petra Gössi, che invita a votare sì a questo progetto il 19 maggio.
La Svizzera oggi è un luogo di insediamento attrattivo, in parte grazie alle basse imposte sulle società. Tuttavia, alcune norme fiscali sono superate e non sono più conformi agli standard internazionali.
Punti di vista
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Per evitare che la Svizzera corra il rischio di finire su una lista nera e di essere sanzionata, con la legge sulla riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS (RFFA) in votazione il 19 maggio, questi privilegi sarebbero aboliti e sostituiti da uno sgravio fiscale orientato al futuro e incontestato a livello internazionale.
Grazie alla RFFA si potranno salvaguardare oltre 150’000 posti di lavoro e si garantirà che la Svizzera rimanga anche in futuro una piazza economica, fiscale e di ricerca ai vertici mondiali. Per questo motivo il PLR dice sì alla RFFA e quindi sì a una Svizzera con un futuro.
La Svizzera non vuole cedere con leggerezza ad altri Stati la sua posizione ai vertici internazionali come Paese innovativo e attraente. Aziende che oggi pagano miliardi di imposte, offrono decine di migliaia di posti di lavoro e generano numerosi ordini per le piccole e medie imprese (PMI) svizzere, dovranno potere e volere continuare ad operare in Svizzera.
Si tratta di 24’000 delle 330’000 aziende che attualmente beneficiano di una tassazione privilegiata. Dal 2011 al 2013 queste società hanno pagato in media oltre 4 miliardi di franchi di imposte, pari a circa la metà di tutte le imposte sugli utili incassate dalla Confederazione. Tra il 2011 e il 2013 hanno versato circa 2,2 miliardi di franchi all’anno a cantoni e comuni. Inoltre, queste aziende danno lavoro a circa 150’000 persone, che pagano imposte e contributi sociali considerevoli.
Per impedire una fuga di imprese e quindi la perdita di questi contributi e impieghi, l’abolizione di vecchi regimi fiscali sarà accompagnata da sgravi fiscali orientati al futuro e accettati a livello internazionale.
“Cassetta degli attrezzi flessibile”
Dato però che i Cantoni sono interessati in modo molto diverso, non esiste una soluzione centrale universale. Nell’ambito della riforma la Confederazione adotta pertanto poche misure fiscali proprie. I Cantoni ricevono invece una cassetta degli attrezzi flessibile con la quale possono ricorrere volontariamente a diverse misure collaudate a livello internazionale.
Con un cosiddetto patent boxCollegamento esterno, in futuro Cantoni potranno tassare ad un’aliquota ridotta parte degli utili da brevetti. Tuttavia, la ricerca che porta al brevetto deve essere insediata in Svizzera. Queste regole andranno a beneficio di aziende ad alta intensità di ricerca che offrono posti di lavoro orientati al futuro e alla ricerca.
Inoltre, la pressione fiscale sulla ricerca e sviluppo (R&S) può essere alleviata. Ciò vale però solo per i salari pagati dall’impresa nel settore R&S e un supplemento del 35% per coprire i restanti costi di R&S. I Cantoni possono anche concedere una deduzione per l’autofinanziamento alle imprese con finanziamento stabile. In questo modo, le imprese sono ricompensate per aver reinvestito i propri mezzi invece di contrarre debiti.
“L’attrattiva del luogo rimane intatta”
Nonostante queste misure, in futuro le imprese attive a livello internazionale complessivamente dovranno pagare imposte più elevate. In cambio, beneficeranno di una maggiore certezza giuridica. L’onere complessivo per le PMI sarà inferiore, soprattutto grazie ai previsti abbassamenti di imposta sugli utili nei Cantoni. Così riceveranno condizioni equivalenti. La Svizzera rimarrà dunque una sede attrattiva dai profili della ricerca, fiscale e imprenditoriale. L’elevata attrattiva quale luogo di insediamento sarà mantenuta, i posti di lavoro e le entrate fiscali saranno assicurati.
È molto importante e urgente mantenere l’attrattiva della Svizzera quale sede aziendale tramite la RFFA, poiché l’attuale incertezza giuridica è velenosa per la piazza economica elvetica e ha portato a un blocco degli investimenti. Solo quando sarà stata eliminata l’attuale incertezza, le aziende investiranno nuovamente in Svizzera, creeranno posti di lavoro e parteciperanno così in modo decisivo al finanziamento del nostro Stato. Per questo motivo il PLR dice chiaramente sì alla RFFA e quindi sì a una Svizzera con un futuro.
Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autrice e non riflettono necessariamente la posizione di swissinfo.ch.
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(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)
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