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Svizzera e Regno Unito, due “isole”, ma in modi “molto diversi”

Bern
Brexit, l'esclusione da Horizon Europe, la guerra in Ucraina: Berna e Londra cercano una cooperazione più profonda. © Keystone / Peter Klaunzer

Entrambi alla ricerca del giusto rapporto con l'Unione europea (UE), la Svizzera e il Regno Unito tentano allo stesso tempo di rafforzare le loro relazioni bilaterali, spiega il ministro britannico per l'Europa, Leo Docherty, in un'intervista. 

Leo Docherty ha effettuato una visita di lavoro di due giorni in Svizzera alla fine di febbraio, dove ha incontrato le segretarie di Stato Livia Leu (affari esteri) e Martina Hirayama (istruzione, ricerca e innovazione). 

Questa visita arriva quasi un anno dopo che il Regno Unito e la Svizzera hanno deciso di rafforzare la loro cooperazione bilaterale e internazionale, e nello stesso mese in cui il Governo elvetico ha approvato un mandato negozialeCollegamento esterno per l’aggiornamento dell’accordo di libero scambio (ALS) con la Gran Bretagna. 

Leo Docherty
Leo Docherty è stato nominato sottosegretario di Stato presso il Foreign, Commonwealth & Development Office (FCDO) il 27 ottobre 2022. Richard Townshend Photography

SWI swissinfo.ch: Tutti sembrano voler aderire all’UE, tranne la Svizzera e il Regno Unito. Cosa unisce i due Paesi in questo ruolo di outsider? 

Leo Docherty: Il popolo svizzero ha costruito una grande nazione nel cuore dell’Europa, incurante delle pressioni che potrebbero circondarla. Quello britannico, invece, è un popolo insulare, la cui lunga storia e il cui destino sono stati plasmati dal mare. Siamo entrambi “isole”, ma in modi molto diversi. 

Insieme siamo partner importanti, e questo perché sia il Regno Unito che la Svizzera hanno molto in comune. Le nostre relazioni sono così forti proprio perché si basano su valori condivisi. Entrambi dipendiamo dal commercio e dagli scambi; la Svizzera è il terzo partner commerciale del Regno Unito al di fuori dell’UE. Condividiamo l’amore per la legge e l’ordine, il desiderio di vivere in pace con i nostri vicini e l’impegno reciproco a preservare la libertà dell’individuo. 

Lo scorso novembre Svizzera e Regno Unito hanno firmato un accordo di collaborazione per la ricerca, dopo essere stati esclusi dal programma di ricerca dell’UE Horizon Europe. Quali progetti specifici sono stati avviati nell’ambito di questo accordo? 

L’anno scorso i nostri ministri degli Esteri hanno firmato a Londra un memorandum d’intesa sulla cooperazione che prevedeva l’impegno a collaborare maggiormente nella ricerca e nell’innovazione. Questo è un settore che la segretaria di Stato Hirayama e io abbiamo affrontato durante la mia visita. 

In termini di progetti specifici, la Royal Society ha aperto il suo prestigioso programma di borse di studio internazionali Newton, che speriamo attiri molti candidati e molte candidate dalla Svizzera. Allo stesso modo, il Governo svizzero lancerà le sue borse di studio d’eccellenza nel corso dell’anno, che saranno aperte anche ai ricercatori e alle ricercatrici del Regno Unito. Questi programmi ci aiuteranno ad attrarre talenti emergenti e a costruire una forza lavoro ben connessa a livello globale nei campi della ricerca e dell’innovazione. 

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Inoltre, i responsabili delle nostre agenzie spaziali hanno recentemente firmato una lettera d’intenti tra il Regno Unito e la Svizzera. Si tratta di un passo importante e graduale, che evidenzia priorità e ambizioni comuni e un maggiore dialogo sulle aree di interesse reciproco nello spazio. 

Infine, per quanto riguarda l’innovazione, a giugno si terrà a Basilea un Forum svizzero-britannico sull’innovazione, incentrato su una più stretta collaborazione nel campo delle scienze della vita. 

Il mese scorso il Governo svizzero ha approvato il mandato per l’avvio dei negoziati sul rafforzamento dell’accordo commerciale bilaterale. La Svizzera parla di un possibile ampio accordo “allargato”. Cosa dovrebbe contenere, secondo il Regno Unito? E quando verrà siglato? 

Ci sono enormi opportunità e molto da guadagnare dal rafforzamento delle nostre attuali relazioni commerciali. Sono quindi lieto che si preveda di avviare i negoziati per un nuovo accordo di libero scambio in primavera. 

Speriamo che copra un numero più ampio di settori chiave, tra cui gli investimenti, il digitale e i dati, e che rifletta anche la nostra lunga collaborazione nel campo della ricerca e dello sviluppo. L’accordo offre anche l’opportunità di intensificare la cooperazione in aree di interesse reciproco che il commercio può sostenere, specialmente rispetto alle nostre ambizioni di affrontare il cambiamento climatico. 

So che le imprenditrici e gli imprenditori britannici e svizzeri sono entusiasti all’idea di un accordo di libero scambio aggiornato. L’accordo offrirà l’opportunità di incrementare ulteriormente i nostri scambi commerciali, anche attraverso l’eliminazione e la riduzione dei dazi doganali? non coperti dall’attuale accordo commerciale e la diminuzione delle barriere non tariffarie. Potrebbe consentire nuovi modelli di cooperazione normativa, nonché la possibilità di apportare benefici all’intero settore dei servizi. 

L’anno scorso abbiamo concordato di estendere di altri tre anni l’accordo sulla mobilità dei prestatori di serviziCollegamento esterno, per mantenere un accesso di alta qualità ai rispettivi mercati per le aziende fornitrici di servizi di entrambi i Paesi. Le persone che porteranno avanti i negoziati per un accordo di libero scambio rafforzato esamineranno il modo migliore per fornire alle imprese una certezza a lungo termine in materia di mobilità. 

La Svizzera è il decimo partner commerciale del Regno Unito. Al contrario, il Regno Unito è l’ottavo partner commerciale della Svizzera (esclusi i metalli preziosi). Che differenza potrebbe fare un accordo commerciale rafforzato su queste cifre? 

Il commercio tra le nostre due nazioni è triplicato negli ultimi 20 anni e abbiamo un’enorme opportunità di costruire su questi legami negoziando un accordo di libero scambio rafforzato tra Regno Unito e Svizzera. 

Un tale accordo stimolerà le nostre economie, aumenterà gli investimenti, rafforzerà ulteriormente i nostri legami commerciali e migliorerà il nostro ambiente commerciale. 

Ad esempio, i servizi rappresentano oltre il 70% del PIL di entrambe le nostre economie e le esportazioni di servizi finanziari britannici in Svizzera valgono quasi 2 miliardi di sterline (2,25 miliardi di franchi), nonostante al momento non esista alcun accordo commerciale specifico in questo settore. 

Il digitale è un’altra area in cui possiamo spingerci oltre: l’85% delle esportazioni di servizi britannici verso la Svizzera sono avvenute digitalmente nel 2020, mentre combattevamo la pandemia di Covid. 

Da diversi anni la Svizzera e la Gran Bretagna stanno elaborando un trattato sui servizi finanziari post-Brexit. Possiamo aspettarci che un accordo venga finalizzato entro la fine dell’estate 2023, come ha affermato il ministro delle finanze elvetico? 

Siamo impegnati ad approfondire la nostra cooperazione sui servizi finanziari attraverso la negoziazione di un accordo di mutuo riconoscimento. Questo accordo, primo nel suo genere, rappresenta un’opportunità per una migliore cooperazione tra due centri finanziari avanzati, e i negoziati dovrebbero concludersi in estate. 

Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha dichiarato che la seconda conferenza sulla riforma dell’Ucraina, che si terrà a Londra a giugno, dovrebbe definire l’entità dei finanziamenti internazionali per riparare fino a 700 miliardi di dollari (656 miliardi di franchi) di infrastrutture distrutte. Quali sono le stime attuali dei danni in Ucraina? La conferenza stabilirà quali Paesi e organizzazioni forniranno questi fondi? 

Il Regno Unito e la Svizzera sono fermamente impegnati a garantire la stabilità economica dell’Ucraina. La Banca Mondiale ha stimato che il fabbisogno di ricostruzione dell’Ucraina ammonta a oltre 349 miliardi di dollari, cifra che quasi certamente aumenterà visto che la Russia ha preso di mira le infrastrutture civili critiche dell’Ucraina. 

È fondamentale che la comunità internazionale faccia tutto il possibile per sostenere il Governo ucraino. Per far fronte agli ingenti costi di ricostruzione, è essenziale mobilitare il settore privato. Stiamo sviluppando opzioni per sbloccare gli investimenti privati a questo scopo e siamo desiderosi di collaborare con i partner internazionali. 

La conferenza di quest’anno – che il Regno Unito è orgoglioso di ospitare insieme all’Ucraina il 21-22 giugno a Londra – si baserà sulle decisioni prese a Lugano per riunire un ampio ventaglio di attori e attrici della comunità internazionale, del settore privato e della società civile per garantire il sostegno internazionale all’Ucraina.  

Ciò potrà aiutare l’Ucraina a sbloccare gli investimenti e le competenze di cui ha bisogno per ricostruire una democrazia resiliente, dotata di un’economia verde e modernizzata, e capace di scoraggiare e resistere alle future aggressioni russe. 

Altri sviluppi

L’UE ha istituito un gruppo di lavoro e sta anche discutendo con i partner globali la possibilità di utilizzare i beni russi congelati dalle sanzioni. Tali beni dovrebbero essere utilizzati per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina? 

Le autorità britanniche sono attualmente in grado di confiscare beni stranieri legati alla criminalità o a comportamenti illeciti, avvalendosi dei poteri concessi dalla legge del 2002 sui proventi di reato. 

Stiamo valutando cosa possiamo fare a lungo termine per raccogliere fondi per la ricostruzione dell’Ucraina utilizzando beni russi. Stiamo esplorando le opzioni possibili e stiamo lavorando a stretto contatto con il Ministero del tesoro britannico per compiere dei progressi. 

L’intervista è stata condotta per iscritto. 

Traduzione e adattamento dall’inglese: Sara Ibrahim 

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